Difesa
BAE Systems svilupperà il nuovo sistema di cannone antiaereo dell’Esercito USA
BAE vince la gara per realizzare il prossimo MDAC, il cannone antiaereo da 155 mm che utilizzerà proiettili speciali ultra veloci, nati per i cannoni elettromagnetici. Sarà il nemico dei Droni
L’Esercito degli Stati Uniti sta portando avanti i piani per lo sviluppo di un rivoluzionario sistema di difesa aerea e missilistica, aggiudicando a BAE Systems un contratto a fonte unica per la produzione di un prototipo noto come Multi-Domain Artillery Cannon (MDAC).
Questo sistema mira a contrastare un’ampia gamma di minacce aeree, tra cui droni, missili da crociera, aerei ed elicotteri, utilizzando munizioni iperveloci inizialmente progettate per il programma di cannoni elettromagnetici a rotaia della Marina statunitense, ora cancellato.
Ecco perchè si parla spesso di “Railgun” anche se non è un vero “Railgun”, che non è altro che un cannone elettromagnetico.
Che cos’è un cannone antiaereo “Rainigul” (anche se non è un vero Railgun)?
Sebbene l’MDAC non sia tecnicamente un cannone a rotaia, sfrutta la tecnologia dei proiettili iperveloci (HVP) sviluppata per questo tipo di arma. L’MDAC è essenzialmente un obice semovente da 155 mm altamente avanzato, un tipo di artiglieria mobile, ma con modifiche significative per la difesa aerea. Nel caso dell’MDAC, i proiettili iperveloci sono sparati con propellente tradizionale, come l’artiglieria standard, ma viaggiano a velocità incredibilmente elevate – si dice che raggiungano le 5.600 miglia all’ora.
Ecco un video illustrativo dell’idea MDAC
Questi proiettili sono “hit-to-kill”, cioè distruggono i bersagli grazie alla pura forza cinetica al momento dell’impatto, anche se sono state discusse anche versioni con testate esplosive. L’MDAC sarà integrato in un sistema di batterie completo, comprendente otto cannoni, quattro radar di precisione multifunzione (MFPR) per il rilevamento dei bersagli e due gestori di battaglia multidominio (MDBM) per il comando e il controllo.
Ecco un esempio dei vari proiettili:
Chi riceverà l’MDAC?
Il contratto per lo sviluppo del prototipo MDAC è stato assegnato esclusivamente alla BAE Systems. Il Rapid Capabilities and Critical Technologies Office (RCCTO) dell’Esercito, in collaborazione con l’Aeronautica Militare degli Stati Uniti, giustifica questa decisione citando la posizione unica della BAE come sviluppatore sia del concetto di MDAC che delle munizioni HVP. Questo le dà un vantaggio nel rispettare i tempi stretti del progetto.
L’esercito punta a realizzare un prototipo di batteria entro il quarto trimestre dell’anno fiscale 2027, con una dimostrazione operativa prevista per l’anno fiscale 2028, e si tratta di un mezzo destinato ad essere facilmente aviotrasportato.
Perché l’MDAC è una soluzione potenzialmente valida?
L’MDAC risponde alla crescente necessità di difese aeree e missilistiche avanzate a fronte di minacce in continua evoluzione. La proliferazione di droni e missili da crociera, sia da parte di Stati nazionali che di attori non statali, rappresenta una sfida significativa per le forze statunitensi. Gli eventi attuali in Ucraina e in Medio Oriente hanno ulteriormente sottolineato l’urgenza di nuove capacità difensive. L’MDAC offre diversi vantaggi potenziali:
- Costo-efficacia: Rispetto ai tradizionali sistemi missilistici terra-aria, le munizioni HVP dovrebbero essere significativamente più economiche. Secondo le stime, il costo per ogni colpo è di 100.000 dollari o meno, contro le centinaia di migliaia o addirittura milioni di dollari di alcuni intercettori missilistici. Questo è uno dei fattori essenziali nella scelta del progetto, dopo l’esperienza dell’Ucraina, dove missili costosi sono utilizzati per abbattere obiettivi di basso valore.
- Alta velocità di fuoco: l’obice Archer della BAE, potenziale base per l’MDAC, vanta una capacità di fuoco rapido che gli consente di ingaggiare rapidamente più bersagli. Questo è fondamentale per gli scenari di difesa aerea in cui possono arrivare contemporaneamente più minacce.
- Flessibilità e schierabilità: L’MDAC è concepito come un sistema mobile che può essere trasportato per via aerea, anche all’interno di un aereo cargo C-130, migliorando la sua capacità di essere dispiegato rapidamente in varie località.
- Difesa a strati: L’MDAC non è inteso come soluzione a sé stante, ma piuttosto come parte di un’architettura di difesa stratificata, a complemento dei sistemi di difesa aerea e missilistica esistenti.
Come funziona l’integrazione multisistema di MDAC con gli altri sistemi antiaerei
Implicazioni future
Lo sviluppo dell’MDAC solleva questioni più ampie sul futuro della difesa delle basi aeree. Tradizionalmente, l’Esercito è responsabile della protezione dei campi d’aviazione, ma recenti commenti di ufficiali dell’Aeronautica Militare suggeriscono un potenziale cambiamento nella divisione dei ruoli, con l’Aeronautica Militare che potrebbe assumere un ruolo più ampio nella difesa delle basi aeree. L’MDAC potrebbe avere un ruolo significativo nello svolgimento di questo dibattito.
L’MDAC rappresenta un significativo passo avanti nella tecnologia di difesa aerea e missilistica. La sua capacità di sfruttare proiettili iperveloci, inizialmente progettati per un cannone a rotaia, in un sistema di artiglieria più convenzionale offre una soluzione potenzialmente economica e adattabile al panorama delle minacce in evoluzione. Con l’avanzare del progetto, sarà fondamentale monitorarne lo sviluppo, i test e l’integrazione nel quadro più ampio della difesa.
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