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B-52 USA al largo del Venezuela. “Operazione antidroga” o prove tecniche di cambiamento politico?

Flotta USA ai Caraibi, B-52 al largo del Venezuela. “Operazione anti-droga” o prove tecniche di attacco a Maduro? Quali saranno i prossimi passi?

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La tensione nei Caraibi sale, e non di poco. Un trio di bombardieri strategici B-52 dell’aviazione americana è stato tracciato mentre orbitava per ore nello spazio aereo internazionale, ma molto vicino alla costa del Venezuela.

Ufficialmente, tutto questo rientra in una massiccia operazione “anti-droga” voluta dall’amministrazione Trump per fermare i traffici illeciti. Tuttavia, la tipologia dei mezzi dispiegati e la retorica politica suggeriscono che l’obiettivo reale sia alzare la pressione sul leader venezuelano Nicolas Maduro.

Il “Pattugliamento” dei B-52

I tre bombardieri, identificati dai callsign (nomi in codice) BUNNY01, BUNNY02 e BUNNY03, sono partiti dalla Barksdale Air Force Base in Louisiana. Si sono diretti a sud, posizionandosi in un’area che ricade all’interno della cosiddetta “Flight Information Region” (FIR) di Maiquetía, di competenza venezuelana, pur restando in acque internazionali. 

I B-52 hanno orbitato nell’area per circa due ore. Non è un caso isolato: nelle ultime settimane, la stessa zona ha visto la presenza di caccia F-35, aerei da rifornimento e altri assetti statunitensi. Qui però c’erano dei pesi massimi, che potevano portare diversi missili da crociera JASSM, ciascuno con 452 kg di esplosivo. 

Missile JASSM su B-52 – US Air Force

Ci sono state voci, non confermate, di un decollo di caccia F-16 venezuelani dalla base di El Libertador, forse per un’intercettazione o forse per un’esercitazione non correlata. Nel frattempo, Maduro ha ordinato nuove esercitazioni militari, citando le “minacce” americane e i recenti attacchi letali a presunte imbarcazioni di narcos.

Certo, i B-52, con la loro enorme autonomia e i loro sensori, possono essere usati per l’avvistamento di navi in missioni anti-narcotici. Ma è difficile non vederli come un messaggio strategico. Questi aerei sono piattaforme per il lancio di missili cruise standoff (a lungo raggio), ideali per colpire difese aeree o infrastrutture chiave restando a distanza di sicurezza.

Un Dispiegamento Imponente

Il volo dei B-52 è solo la punta dell’iceberg di un accumulo di forze USA nella regione che non si vedeva da tempo. Si stima che circa 10.000 uomini siano ora dispiegati nell’area.

La lista dei mezzi militari presenti è notevole e suggerisce capacità che vanno ben oltre il semplice contrasto ai barchini dei trafficanti:

  • Caccia e Droni: F-35 Joint Strike Fighters e droni armati MQ-9 Reapers, probabilmente operanti dalla ex base navale di Roosevelt Roads a Porto Rico.
  • Supporto al Suolo: Cannoniere volanti AC-130J Ghostrider. Questi aerei sono tipicamente usati per il supporto ravvicinato a truppe a terra e per missioni di interdizione, spesso a supporto di raid delle forze speciali.
  • Forze Anfibie: Il gruppo anfibio della USS Iwo Jima, con a bordo la 22nd Marine Expeditionary Unit (MEU).

  • Flotta Navale: Diversi cacciatorpediniere classe Arleigh Burke, un incrociatore classe Ticonderoga e almeno un sottomarino d’attacco a propulsione nucleare classe Los Angeles.
  • Forze Speciali: È stata avvistata anche la Ocean Trader, una misteriosa “nave madre” utilizzata per operazioni speciali.

Dalla “Guerra alla droga” alle operazioni segrete

Mentre i muscoli vengono mostrati, la diplomazia sembra essere in pausa. Fonti USA indicano che Trump avrebbe ordinato di interrompere gli sforzi per una soluzione diplomatica con Caracas.

La situazione si è ulteriormente scaldata con la notizia, riportata dal New York Times e poi confermata dallo stesso Trump, che il Presidente ha autorizzato la CIA a condurre “operazioni segrete” in Venezuela.

Interrogato sul perché, Trump ha fornito due motivazioni: primo, che il Venezuela “svuota le sue prigioni” inviando criminali negli USA; secondo, il traffico di droga. “Li stiamo fermando via mare,” ha detto Trump, “ma li fermeremo anche via terra”. Questo apre la porta a un intervento terrestre.

Queste non sono solo parole. Nelle ultime settimane, le forze USA hanno condotto almeno cinque attacchi letali contro imbarcazioni sospette nei Caraibi, eliminando 27 persone. Operazioni che esperti dei diritti umani nominati dall’ONU hanno definito “esecuzioni extragiudiziali”.

La Reazione di Maduro e cosa succederà

Dal canto suo, Nicolás Maduro (la cui presidenza è contestata a livello internazionale) è apparso in TV lanciando un appello diretto al popolo americano: “No alla guerra, sì alla pace”.

Maduro ha condannato i “colpi di stato orchestrati dalla CIA” e ha messo in guardia contro la ricerca di un “regime change”, ricordando i “fallimenti” in Afghanistan, Iraq e Libia. Parallelamente all’appello alla pace, ha mobilitato militari e milizie civili per difendere le infrastrutture chiave, in particolare quelle petrolifere, da potenziali minacce.

Appare però molto difficile che il fragile regime possa sopravvivere al mix di blocco navale e di pressione militare a lungo. Sino a questo momento gli USA si sono limitati a dimostrazioni di forza senza attacchi diretti, ma se non dovesse capitare nulla, probabilmente si passerà al prossimo livello, cioè una dimostrazione di forza diretta in Venezuela.

Cacciatorpediniere classe Arleigh Burke
MEDITERRANEAN SEA (July 1, 2017) – The Arleigh Burke-class guided-missile destroyer USS Carney (DDG 64) operates in the Mediterranean Sea July 1, 2017. Carney, forward-deployed to Rota, Spain, is conducting its third patrol in the U.S. 6th Fleet area of operations in support of U.S. national security interests in Europe. (U.S. Navy photo by Lt. j.g. Xavier Jimenez/Released)

Domande & Risposte

1) Perché gli USA usano un bombardiere strategico B-52 per la lotta alla droga? Ufficialmente, grazie alla loro enorme autonomia e ai sensori avanzati, i B-52 possono pattugliare vaste aree oceaniche per ore, individuando e tracciando imbarcazioni sospette. Tuttavia, l’impiego di un assetto strategico così potente e visibile, capace di lanciare missili cruise, è quasi universalmente interpretato come un messaggio politico. È una dimostrazione di forza (“gunboat diplomacy” in versione aerea) mirata a esercitare la massima pressione psicologica e militare sul regime di Maduro, ben oltre la semplice interdizione del narcotraffico.

2) Cosa significa l’autorizzazione di Trump alla CIA per “operazioni segrete” in Venezuela? Significa che la Central Intelligence Agency ha il via libera per condurre attività coperte che possono spaziare dalla disinformazione e il supporto finanziario all’opposizione, fino ad arrivare al sabotaggio o al supporto logistico per operazioni paramilitari. Sebbene Trump abbia giustificato l’autorizzazione citando droga e criminali, lo scopo è quasi certamente geopolitico. L’obiettivo probabile è destabilizzare il governo di Maduro, magari per favorirne la caduta o la cattura (esiste una taglia da 50 milioni di dollari sulla sua testa).

3) I mezzi militari dispiegati indicano un’invasione imminente? Un’invasione su larga scala è complessa e politicamente rischiosa. Tuttavia, il dispiegamento non è affatto di routine. La presenza di cannoniere AC-130J (specializzate nel supporto a truppe a terra), di forze anfibie dei Marines e di navi per operazioni speciali come la Ocean Trader suggerisce che gli USA stiano preparando opzioni militari concrete. Queste potrebbero includere raid chirurgici (magari delle forze speciali per tentare di catturare Maduro), attacchi mirati con missili cruise, o un blocco navale, piuttosto che un’occupazione di terra in stile Iraq.

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