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AUTORITA’  E CREDULITA’

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C’è un’altra sfumatura imperdibile. Non possiamo alzarci dalla poltrona – dalla quale stiamo assistendo al cabaret allestito dalla Onorevole Commissione di Inchiesta su Banche & Affini – prima di aver fatto mente locale su ciò che segue. Dunque, abbiamo questa Autorità di Garanzia chiamata Consob. Le autorità – sapete – piacciono un sacco ai cultori della democrazia occidentale. Infatti, le Autorità sono spuntate negli ultimi anni un po’ dappertutto (in Italia e in Europa) e – a ogni cambio di stagione – ci siamo svegliati con nuove autorità sbucate tra l’erba novella del giardino. Aperta la porta, eccole là, venute su in una notte come un turgido porcino: l’Autorità per le telecomunicazioni, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, il Garante per le comunicazioni, l’Agenzia per l’Italia digitale e via discorrendo, di Autorità in Autorità. Ora cercheremo di spiegare la genesi di questo fenomeno e come esso sia perfettamente in sintonia con i tempi. In questo esercizio di de-codificazione, la Consob può tornare utile assai giacché si tratta di una primizia nel ramo. Fu la primogenita tra le consorelle, istituita nel 1974 con il precipuo compito di tutelare gli investitori attraverso un severo e professionale controllo delle società quotate in borsa e dei loro intrallazzi. Prima, questa funzione era esercitata dal Ministero del Tesoro il quale però –  poverino – era così indaffarato da non potersene più occupare. Ma qual è la caratteristica fondamentale di una Autorità? La prima, va da sé, è di carattere semantico. L’autorità è ‘autorevole’, lo dice la parola, così come il parlamentare è ‘onorevole’, per definizione. C’è una grande differenza, però. Il parlamentare ‘diventa’ onorevole in virtù di un’elezione: prima è un cittadino qualsiasi, poi lo eleggono e – solo dopo l’investitura – acquista i gradi di ‘onorevole’. Lasciamo perdere il fatto che, poi, strada facendo l’onorevole si disonori. Ci interessano le sfumature, come già detto. E la sfumatura sta proprio in questo: i membri della Consob –  così come i membri di qualsiasi Autorità e a differenza dei parlamentari designati dal popolo –  sono ‘autorevoli’ già prima di essere nominati (non eletti). Leggere (per credere) i requisiti di cui devono fregiarsi i membri Consob (al pari di ogni altra Autorità consimile): “La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa è composta di un presidente e di quattro membri, scelti tra persone di specifica e comprovata competenza ed esperienza e di indiscussa moralità e indipendenza”. Et voilà. I membri di una Autorità sono ‘autorevoli’ già prima. ‘Prima’ della nomina, capite? Hanno una “indiscussa moralità e indipendenza”. “Indiscussa”, capite? “Moralità”, capite? “Indipendenza”, capite? Sono gli stessi requisiti –  vaghezza più, vaghezza meno –  necessari per essere nominati (non eletti) alla Commissione Europea o per essere nominati (non eletti) nel Board della BCE. Le autorità sono la sede del vero potere (che non è mai ‘veramente’ politico). Perciò sono occupate da membri investiti di prerogative sovra-umane e pre-elettive tipo i re Merovingi. Dopodiché, le leggi in materia non spiegano come vengano selezionati i super eroi investiti dell’autorità di guidare un’Autorità. E non val neanche la pena di stare qua a discuterne. Come anzidetto, trattasi di gente “indiscussa”. Proprio come la credulità dei cretini.

Francesco Carraro

www.francescocarraro.com


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