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Economia

Auto Elettriche: la realtà sta bussando alla porta

Le vendite di auto elettriche nel mondo occidentale non decollano. Solo la Cina vede un buon successo, perché ha integrato reti di ricarica, energia a prezzi convenienti e contributi all’acquisto. Per il resto del mondo è tempo di fronteggiare la dura realtà di un mercato che non c’é

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Ora che il fascino della “nuova moda” e i sussidi governativi cominciano a svanire – insieme a un mercato pieno di concorrenza super-satura e di offerta robusta – i veicoli elettrici semplicemente non vendono.

Questo è l’argomento di un nuovo rapporto del FT che sostiene che il passaggio dell’industria automobilistica ai veicoli elettrici, un tempo considerato essenziale, sta ora diventando un serio problema.

Il rapporto cita ad esempio che Northvolt, il principale produttore di batterie in Europa, ha dichiarato bancarotta la scorsa settimana, mettendo in dubbio la strategia industriale della regione. Inoltre, Stellantis ha annunciato la chiusura del suo stabilimento di furgoni nel Regno Unito, mettendo a rischio 1.100 posti di lavoro, mentre Volkswagen e Ford hanno avvertito di tagli significativi ai posti di lavoro e di chiusure di impianti a causa di una domanda di veicoli elettrici più debole del previsto.

E come abbiamo notato all’inizio di questa settimana, GM si accollerà un onere di 5 miliardi di dollari per riorganizzare le sue attività in Cina, essenzialmente legate proprio all’elettrico

Ora gli Stati Uniti rischiano di rimanere indietro nella transizione ecologica, poiché l’adozione dei veicoli elettrici è in ritardo e i piani del presidente eletto Trump di tagliare i sussidi minacciano i progressi. Mentre il Presidente Biden mira a far sì che i veicoli elettrici rappresentino la metà delle vendite di auto nuove entro il 2030, l’anno scorso hanno rappresentato solo il 10%, secondo il FT.

Le case automobilistiche hanno ridotto i piani di produzione: secondo Bernstein, l’anno prossimo la produzione di veicoli elettrici negli Stati Uniti dovrebbe calare del 50% e quella europea del 29%. Entro il 2025, la quota di mercato dei veicoli elettrici dovrebbe raggiungere il 23% in Europa e il 13% negli Stati Uniti.

Secondo FT, la lenta crescita dell’adozione dei veicoli elettrici a livello globale è dovuta agli elevati costi iniziali, alle preoccupazioni relative all’autonomia e alle infrastrutture di ricarica e al venir meno dei vantaggi dei prezzi dell’energia a causa delle tensioni geopolitiche.

L’aumento dei tassi di interesse ha fatto lievitare ulteriormente i costi di leasing. In Europa, i prezzi dei veicoli elettrici sono saliti dai 40.000 euro del 2020 agli attuali 45.000 euro, ben al di sopra dei 20.000 euro che molti consumatori sono disposti a pagare.

Nel frattempo, l’incoerenza dei sussidi governativi ha portato a un’adozione disomogenea, con la Germania e la Francia che hanno tagliato gli incentivi, suscitando preoccupazioni per il calo delle vendite di veicoli elettrici e la perdita di posti di lavoro nell’industria automobilistica.

La Cina, invece, ha integrato con successo la sua strategia EV, sfruttando le iniziative sostenute dallo Stato, i sussidi e una solida catena di fornitura per dominare il mercato. Più della metà delle nuove auto vendute in Cina sono ora veicoli elettrici o ibridi plug-in, grazie a prezzi competitivi e a tecnologie innovative all’interno dell’auto, ma la Cina ha un ambiente anche moltom urbanizzato.

L’Europa, vincolata dai principi del libero mercato, non può eguagliare il modello statale cinese e ha fatto ricorso all’imposizione di dazi sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi. Nonostante le battute d’arresto, le case automobilistiche europee rimangono ottimiste, progettando modelli EV a prezzi accessibili sotto i 25.000 euro per soddisfare gli obiettivi più severi in materia di emissioni, con l’obiettivo di bilanciare la riduzione dei costi con il crescente interesse dei consumatori per la tecnologia elettrica. Eppure queste auto elettriche di basso costo ancora non si vedono, e, allo stato attuale, non si vedranno presto.

Daniel Roeska, analista di Bernstein, ha concluso che: “Le previsioni di produzione di veicoli elettrici per il 2025 sono andate apparentemente in una sola direzione: verso il basso”. la tecnologia è stata introdotta in modo troppo rapido, e ora sente una forte fiacca.

 


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