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ATLANTE, IL “PREZZO” DI IPO DI BPVI E LA VERITA’ DAI MEDIA STRANIERI

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Ieri è stata una giornata piena di eventi, ma che purtroppo non ha ancora chiarito, in modo assoluto e “Tombale” , il destino dei valori degli azionisti di BpVi.

Iniziamo: lunedì doveva esservi la riunione del CdA per stabilire, infine, il prezzo di IPO, cioè di quotazione iniziale. Il CdA si è riunito, ma , notizie del Sole, la discussione è stata prolungata “per mettere a punto i decimali..”.

Invece lunedì è giunta la notizia della fuga di Unicredit, che ha concordato con il nascendo fondo Atlante il subentro di quest’ultimo nella garanzia a BpVi. Si sa, quando le navi affondano…..

Comunque si è dovuto attendere martedì mattina per poter conoscere il prezzo di IPO di ed ecco l’immaginifico valore :

IPO fra 0,1 e 3 euro per azione !

Cioè… tutta una serata per decidete una forchetta ampissima , con un range di 30 volte dal minimo al massimo. Inoltre il valore minimo di 0,1 sembra indicato solo perchè scrivere 0 non era possibile .

A queste condizioni il patrimonio netto di BpVi varia fra … 11,3 milioni di euro e meno di 340 milioni di euro .Il valore di bilancio è carta straccia, tranne che non si stia letteralmente regalando la banca.

Come mai una forchetta così ampia ed un valore base così ridicolo ?

Nei giornali italiani non troverete NULLA. Dovrete cercare Bloomberg per capire qualcosa. Ecco una frase molto chiara a proposito:

 

In an ominous sign, the bank said Tuesday that it didn’t receive enough interest from institutional investors ahead of the sale to set a price range “Iin accordance with standard market practice.””

Con un segno sinistro, la banca (BpVi, Ndr) ha affermato martedì che NON HA RICEVUTO SUFFICIENTI MANIFESTAZIONI D’INTERESSE da investitori istituzionali prima della vendita per calcolare una forchetta di prezzi “In accordo con le pratiche normali di mercato“”

Et Voila: si è tanto insistito per fare la SpA, per la quotazione i  borsa, e si scopre che, ahimè, la BpVi è come la “Bella di Torriglia”: tutti la vogliono e nessuno la piglia! Invece di scegliere una via normale (ristrutturare, ripulire, e poi, eventualmente, ricapitalizzare, trasformare e quotare) la via concordata fra BCE , Governo e Banca d’Italia si sta risolvendo nel più totale risalto.

La banca verrà probabilmente comprata a prezzi di saldo dal fondo Atlante, cioè dalle altre banche… ma non era meglio allora scorporarne pezzi prima ?

Perfino CARIGE si sente di dovere di partecipare…. lei che, probabilmente, sarà la prossima banca assistita.

Un’assistenza che , comunque, azzera i valori dei vecchi azionisti, distruggento miliardi di risparmi. 

 


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