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Crisi

Assioma del parallelo

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“La gran Bretagna cresce bene anche se Cameron dal 2011 ha tagliato il deficit (spesa a debito) del governo e se l’hanno fatto loro possiamo farlo anche in Italia, e con gli stessi risultati”

Questa è una delle classiche frasi dette nei vari format televisivi da importanti esponenti del partito di governo

Si parte dall’assioma del parallelo: “se va bene a me, buona camicia a tutti”

Ma i fatti come stanno realmente?

Quando nel 2011  Cameron venne eletto primo ministro la spesa a debito (deficit) inglese era intorno al 10% del PIL (circa $250 miliardi): una somma annua molto simile era stata messa in campo unitamente ad un QE pari a $580 miliardi (riacquisto di debito pubblico in scadenza da parte della banca centrale inglese -BoE-) a partire dal lontano 2008 ed egli, per accontentare i suoi amici conservatori, appena insediato ha ridotto il deficit al 6% (“solo” $150 miliardi).

Secondo i dati Ameco risulta che  l’Inghilterra dal 2007 al 2013 ha accumulato un deficit primario (spese superiori alle entrate) pari a $650 miliardi a cui vanno sommati i benefici della non trascurabile svalutazione della Sterlina che ha messo una barriera alle importazioni, favorendo allo stesso tempo l’export. Insomma le solite brutte “cosacce” che puoi mettere in campo quando disponi della tua valuta nazionale.

 

Praticamente anche Cameron, nonostante le promesse ultraliberiste fatte ai propri elettori, ha continuato a fregarsene altamente dei dettami di deficit imposto da Bruxelles (3%) e l’ha fatto in ottima compagnia: Francia e Spagna -per nominare i maggiori- fanno stabilmente dal 2011 deficit simili che poi sono alla base della loro “finta” crescita sostenuta comunque dal tanto bistrattato “debito pubblico”.

In Italia, avendo dei politici creduloni e piegati al volere della trojka e che, nonostante il debito privato sia tra i più bassi in assoluto, credono ciecamente al mantra del rapporto debito pubblico/PIL insostenibile per l’Italia,  dalla cacciata di Berlusconi -via innalzamento telecomandato dello spread- il deficit è stato sempre del 3% scarso (meno di $60 miliardi) e dal prossimo anno non potrà superare il 2% (40 mld), mentre dal 2017 ci dovrà essere tassativamente il pareggio di bilancio.
(Ricordo che laddove i parametri non saranno rispettati dal l gennaio 2016 il “pilota automatico” UE farà impennare l’IVA italiana al 24/25%, oltre ad imporre ulteriori tagli lineari alla spesa, non escludendo manovre aggiuntive e/o ulteriori “riforme”.)

In pratica per costoro 250 miliardi sono pari a 60 e se ha tagliato la UK a 150 continuando a crescere potremo anche noi tagliare a 40 avendo gli stessi risultati.

E infatti i risultati non mancano:
PIL 2014
UK a +3,5% e noi a 0,0%
Disoccupazione attuale
UK 5,5% (ritornata “magicamente” ai valori per crisi)
e noi al 13% (+0,4% rispetto ad aprile ’14)
Debito pubblico
UK lo sta riducendo (aumentano gli introiti statali grazie ad un numeratore in continua ascesa)
mentre in Italia proprio oggi segna un nuovo record storico (€2180 mld)

 

Rapporto debito/PIL
UK lo sta riducendo (da 88% a 85%)
mentre a noi continua ad aumentare (secondo i miei calcoli da un pezzo abbiamo superato il 140%).

 

Come vedete è tutto giusto:
Stiamo crescendo, non vi è alcun possibile dubbio.

Dal lato sbagliato, ma stiamo crescendo.

Pochi giorni fa il ministro dell’economia Padoan, intervistato sul debito pubblico, rassicurava tutti affermando: “il debito pubblico è sotto controllo: si è assestato e d’ora in poi comincerà a scendere”

Buona camicia a tutti

Roberto Nardella


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