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“Aspettando Godot” ~ quod erat expectandum ~ di Martin Rothweiler

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Pubblichiamo con piacere un secondo articolo di Martin ROTHWEILER esponente di Alternative für Deutschland AfD e candidato alle prossime elezioni tedesche.

Solo una settimana fa scrivevo di quello “che aspetta Godot”, sperando che la Germania un giorno cambi attitudine e che rimetta in equilibrio la sua bilancia commerciale.

Sperando sempre di essere smentito dalla vita reale, ne appare settimanalmente purtroppo una conferma che “Godot” non arriverà mai. Proprio dai socialdemocratici, dalla ministra tedesca Brigitte Zypries, fuoriesce una gomitata retorica, difendendo l’eccessivo surplus commerciale della Germania e contrastando così l’insolita metamorfosi di Christine Lagarde del FMI:
“Non dobbiamo vergognarci, non è colpa nostra (sic) se all’estero piacciono i nostri macchinari e le nostre attrezzature”.

Fino a qui, tutto accettabile per un tedesco medio. Normale retorica (prepotente) di un ministro di economia campione del mondo. Magari un ministro in economia si ricordasse anche dell’economia interna. Indirettamente, senza intendere e volere, la ministra vi ricorda a voi Italiani e noi Tedeschi, perché conviene ad ambedue uscire dalla gabbia dell’Euro:

“… essenziali fattori, che determinano l’eccesso commerciale, sono il prezzo del petrolio e la quotazione (bassa) dell’Euro. Questi fattori non possono essere determinati dal governo tedesco.”

Quinti lei conferma che un Euro “tedesco” più forte eliminerebbe il surplus della sua bilancia commerciale. Interessante è anche di capire cosa non dice, quello che non ha coraggio di esprimere. Chi, se non un politico “socialdemocratico” potrebbe dire per sua natura originaria, che in Germania, anche in nome di una convivenza europea pacifica, abbiamo urgentemente bisogno di recuperare oltre quindici anni di stagnazione dei salari reali. Ma la ministra intervistata rispolvera il “fantastico” salario minimo, che in teoria (!) dovrebbe garantire a un lavoratore lavoro full time di tornarsene a casa con circa 1050 Euro netti. Tutto grasso che cola! Ancora un’offerta da 80 Euro mensili e la ministra potrebbe fare concorrenza a Renzi.

Il sindacato dei Metalmeccanici (IG Metall) invece di fare quello che dovrebbe fare come naturale alleato della una volta chiamata “socialdemocrazia” e dei lavoratori, cioè di spingere i salari notevolmente sopra il livello dell’obiettivo d’inflazione comune del 2%, arriva con la pugnalata alle spalle. La settimana scorsa il sindacato IG Metall ha firmato l’accordo che permette di impiegare lavoratori con contratti interinali fino a 4 (!) anni consecutivi. Ormai un contratto precario dura quanto il famoso “ciclo del maiale”. Quinti ancora flessibilità eccessiva e alta pressione sui “fortunati” con un contratto fisso.

Stanno tutti quanti ignorando il fatto, che non solo gli accordi europei, ma proprio la legge tedesca del 08.06.1967 (“Gesetz zur Förderung und Stabilität des Wachstums und der Wirtschaft) nel Articolo 1 ha definito l´equilibro commerciale” come imperativo inderogabile:

“…le Regioni ed il Governo Federale devono scegliere le intervenzioni in tale modo…(…)… che contribuiscano ad un equilibrio della bilancia commerciale…”

Viviamo ormai in un’epoca nella quale il vento non solo si porta via le parole, ma anche le leggi scritte nero su bianco. La cosa triste è, che pure il Nazista Walther Funk nel luglio 1940 citava già l’insostenibilità a lungo termine di un eccessivo surplus commerciale, soprattutto quando la nazione nello stesso momento è anche il creditore più grande (in questo caso si riferiva agli Stati Uniti). Ma l’eccesso sembra essere solo una cosa indigeribile quando lo è degli altri.

Se volete sapere cosa fanno i socialdemocratici, sindacati e chiesa (!) questo fine settimana, invece di organizzare un bel sciopero per i lavoratori e lottare per una vera coesione economica-sociale, guardate cosa succede a Colonia: Stanno manifestando, forse in 50.000, contro l´assemblea federale del partito “Alternative für Deutschland”. Un partito democratico, eletto in alcune regioni con il 15-20% dei voti, ha bisogno di 5000 poliziotti per poter proteggersi dai manifestanti e potenziali aggressori dei centri “sociali”. Quando vogliono, i padroni di SPD e sindacati riescono a mobilitarsi alla grande, ma mai per una politica che sia a favore dei lavoratori, delle piccole e medie imprese o per loro vicini europei. -Wer hat uns verraten-?

Martin Rothweiler


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