Attualità
ARGENTINA: PAUL KRUGMAN CI SPIEGA PERCHE’ L’ECONOMIA NON E’ UNA SCIENZA ESATTA, MA SOCIALE…..
Paul Krugman, il noto economista premio Nobel, entra nella crisi Argentina, dandoci lo spunto per alcune osservazioni che potrebbero tranquillamente essere trasposte in qualsiasi parte del mondo.
Iniziamo postando un suo tweet e ve traduciamo e commentiamo:
Crying for Argentina: I'm trying to understand the mess, and I have a first-pass sketch of a story. As I understand it, when Macri took office he already had a twin-deficit problem: budget and foreign, with significant current account imbalance 1/ pic.twitter.com/7o934Ec1dV
— Paul Krugman (@paulkrugman) September 3, 2019
“Piangendo per l’Argentina: sto cercando di capire il disastro ed ho un primo abbozzo di storia. Da quello che ho capito quando ha preso il potere Macrì aveva già un problema di deficit gemelli: di pagamenti verso l’estero e di partite correnti, con un forte sbilancio delle partite correnti”
Questo è vero: quando Macrì entrò al governo la situazione era già molto complessa. Macrì scelse di risolverla affidandosi ai dogmi liberisti, e vediamo che dice Krugman
The textbook answer is fiscal consolidation plus currency depreciation, so that net exports make up for the fall in domestic demand. But Macri either wouldn't or couldn't bite the bullet — unwilling to take the heat for large budget cuts 2/
— Paul Krugman (@paulkrugman) September 3, 2019
“La risposta da libro di testo è il consolidamento fiscale con una svalutazione valutaria, così che le esportazioni nette possano compensare la caduta della domanda interna. Però Macrì sia non ha potuto o voluto prendere l’occasione, non desideroso di di tagliare il bilancio in modo sostanzioso”
Certo poteva tagliare di più, ma il suo lavoro ha cercato di farlo. Sappiamo del taglio ai sussidi elettrici, ma nel 2018 Macrì, per incassare dove poteva, aumentò anche le tasse sull’export. Quindi il poco vantaggio che avrebbe potuto avere dalla svalutazione, che comunque è poco utile per il sistema economico argentino, basato su export di beni primari non influenzabili dalla svalutazione nel breve, se lo è mangiato con le tasse sull’export. Del resto se le aziende interne non guadagnano, come posso tassarle?
La “Cura da Libro di testo” poi non avrebbe funzionato, tranne che Krugman non desiderasse una rivoluzione a mano armata: infatti da un lato una politica di austerità avrebbe fatto scendere il potere di acquisto dei cittadini, dall’altro il maggior costo dei prodotti d’importazione, nel breve, avrebbe aumentato l’inflazione ed ulteriormente fatto calare la capacità di acquisto a breve della popolazione. Infatti il problema è che l’industria argentina non è sufficientemente sviluppata da potersi avvantaggiare della svalutazione che, invece, viene solo a far sentire il proprio effetto sull’inflazione:
I cinque maggiori export argentini:
Foraggio a base di soia
Mais
Soia
Oro
Grano
Capite che con un’export di questo genere anche un vantaggio svalutativo è inutile, perchè non apro una miniera d’oro in un giorno, o non raddoppio la produzione di soia , mai o grano in sei mesi.
Quindi la cura dei libri di testo è inutile perchè la svalutazione impiegherà troppo tempo a riequilibrare la bilancia commerciale, e lo farà quasi esclusivamente riducendo l’import di prodotti, quindi impoverendo i cittadini, colpiti anche dall’austerità.
And also unwilling to allow rapid peso depreciation both because of inflationary impact in a country with history of inflation, and bc of dollar-denominated debt. Instead, he resorted to more foreign borrowing 3/ https://t.co/hMUu4nkEsP
— Paul Krugman (@paulkrugman) September 3, 2019
Secondo Krugman questo non ha fatto svalutare il peso a sufficienza, in aggiunta al fatto che il debito era in dollari quindi, in caso di svalutazione , sarebbe aumentato. In realtà più che Macrì, è stato il mercato che lo ha svalutato, quando ormai la sua strategia era al limite.
Il problema è che Macrì, come giustamente dice Krugman, invece che raccogliere debito in dollari, avrebbe docuto fare default il primo giorno, convertendo il debito in Pesos ed a quel punto, svalutare. Allora non avresti potuto avere dei grossi vantaggi dalla svalutazione anche nella politica di bilancio, potendo effettivamente controllare debito ed interessi in collaborazione con la Banca Centrale. La mossa opposta dell’euforico Macrì, che ha sguinzagliato i suoi uomini a raccogliere dollari, non ha fatto altro che caricare il paese di un fardello di debito in valuta, che lo porterà al default, nuovamente.
Il problema è semplice: se in un paese come l’Argentina svaluti non puoi stringere con un’austerità troppo stretta, perchè i cittadini si trovano già a fare austerità, a causa delle restrizioni reddituali per l’inflazione importata. Cercare di risanare la spesa pubblica ed anche svalutare la valuta significa condannarsi politicamente alla morte, come Macrì. L’economia è una scienza, ma intrecciata strettamente con la politica e con il sociale, e la vita degli uomini non è una variabile indipendente.
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