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ARD e ZDF vanno in tribunale per 58 centesimi – Quando il risparmio diventa un’arte

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In quello che potrebbe essere definito il caso più minuzioso della storia legale tedesca, ARD e ZDF si preparano a trascinare i Länder davanti alla Corte costituzionale. Il motivo? Un aumento del canone di ben 58 centesimi – una cifra che farebbe tremare i portafogli di qualsiasi tedesco medio.

Le emittenti pubbliche, che già gestiscono un modesto budget di soli nove miliardi di euro all’anno, insistono che questi 58 centesimi extra mensili (sufficienti per comprare circa un terzo di un Bretzel) sono assolutamente essenziali per la sopravvivenza della democrazia tedesca.

Kai Gniffke, presidente dell’ARD, ha dichiarato con tutta la serietà del caso: “Non possiamo accettare una violazione della procedura”. Traduzione: non si scherza quando si tratta di aumentare il canone da 18,36 a 18,94 euro. La legge è legge, anche quando si parla di spiccioli.

Il premier bavarese Markus Söder, noto per la sua sottile diplomazia, ha risposto con quello che potremmo definire un elegante “Ma davvero?”. Più precisamente, ha suggerito che le emittenti “trarrebbero vantaggio da una maggiore moderazione” – un modo raffinato per dire “Non vi vergognate nemmeno un po’?”


La Commissione per la determinazione dei fabbisogni finanziari (KEF) – sì, esiste davvero un organismo con questo nome – ha raccomandato questo microscopico aumento. Dopotutto, qualcuno deve pensare a quei 58 centesimi che potrebbero fare la differenza tra una programmazione di qualità e il caos totale.

Nel frattempo, i Länder cercano di evitare questa spinosa questione come si evita un vicino che vuole prestare l’ennesimo DVD delle sue vacanze. La decisione è stata rimandata a dicembre, forse nella speranza che il problema si risolva da solo o che tutti si dimentichino di questi famigerati 58 centesimi.

La situazione ricorda stranamente l’ultima volta che le emittenti si sono rivolte alla Corte costituzionale, quando la Sassonia-Anhalt si era opposta a un aumento. In quell’occasione, i giudici hanno dato ragione alle emittenti, dimostrando che anche in Germania la giustizia ha un debole per i centesimi.

Gli esperti suggeriscono che le emittenti pubbliche abbiano riserve sufficienti, ma apparentemente non abbastanza per rinunciare a questi 58 centesimi mensili per famiglia. D’altra parte, con l’inflazione attuale, forse tra qualche mese 58 centesimi basteranno a malapena per comprare un foglio di carta per scrivere la prossima denuncia.

La riforma del sistema radiotelevisivo promessa per ottobre sembra essere finita nel limbo delle “cose da fare ma non oggi”, insieme a tutte quelle altre riforme che aspettano pazientemente il momento giusto per vedere la luce.

Nel frattempo, i cittadini tedeschi attendono con il fiato sospeso di sapere se dovranno rinunciare a quel mezzo caffè annuale per sostenere il sistema radiotelevisivo pubblico. La democrazia, a quanto pare, ha un prezzo. E quel prezzo è esattamente 58 centesimi.


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