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Ofcs: La manipolazione delle banche centrali e la gestione degli eventi indesiderati, a danno dei deboli, ad es. Italia e classe media

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Illuminante articolo di ofcs.report che spiega la genesi delle reazioni dei mercati a seguito di macro eventi tanto inattesi quanto decisamente destabilizzanti (Brexit, Trump, NO referendario italiano): sembrerebbe che più l’evento è realmente grave e va contro l’ordine – direi più l’interesse –  costituito più bisogna farlo passare in sordina. Viceversa i danni controllati, quelli che sono il frutto di piani ben congegnati (ad es. la crisi dello spread del 2011 con la conseguente nomina di Mario Monti) devono provocare tutti i danni che si vuole che facciano, per il fine desiderato (…).

Oggi le manipolazioni di borsa delle banche centrali non mirano solo a gestire (oltre che preservare) le fortune delle elites al potere, guarda caso le stesse elites che comandano i media. No, oggi siamo alla versione evoluta dove si gestiscono anche le reazioni della gente, ben sapendo che un crollo finanziario globale costringerebbe – in forza della reazione popolare – a cambiare lo status quo, a danno delle rendite costituite.

L’articolo che vi propongo collega i puntini e dà una pregevole vista d’insieme. Mentre lo leggete ricordate queste parole: l’errore più grande che possiamo fare oggi è pensare che si tratta solo di un problema economico. In realtà è molto di più…

MD

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#OPINIONECONOMICA. Le banche centrali manipolano i mercati
I tassi negativi e la lotta al contante stanno annichilendo la classe media

https://ofcs.report/opinioneconomica-le-banche-centrali-manipolano-i-mercati/

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Quello che abbiamo visto nei giorni scorsi in Borsa è assurdo, inaccettabile, folle: Renzi ha perso e l’Italia è ad un passo dall‘uscita dall’euro.
In tutto questo le Borse, dopo aver preconizzato crolli e tracolli, addirittura salgono nel Vecchio Continente. Sale anche la Borsa tedesca, che dovrebbe essere la più debilitata da un voto che depone chiaramente per la fine della moneta unica e quindi del benessere germanico, a termine.
Il problema nasce dagli interventi sul mercato da parte delle banche centrali: oggi – come promesso – sono intervenute evitando la altrimenti (giustificata) caduta. Interventi non solo sullo spread ma anche sul mercato azionario, una vera e propria manipolazione del mercato. Siamo sul Titanic, le banche centrali dopano i mercati e dunque fanno in modo di evitare di far capire alla gente che questo capitalismo è ormai degradato ad un socialismo mimetizzato da mercatismo a vantaggio di pochi, solo per evitare di riconoscere gli enormi errori commessi negli ultimi 10 anni.

Oggi i grandi capitali sono interessati a tenere su le borse per continuare con un assurdo status quo. Il problema è che tutti noi, il 99,9% della popolazione non trae alcun vantaggio da una perenne salita dei corsi azionari, di fatto – parallelamente – i tassi negativi e la lotta al contante stanno annichilendo la classe media; chi se ne avvantaggia sono solo i possessori delle aziende quotate che non vedono mai scendere i corsi e quando accade chi deve sapere lo sa in anticipo, in modo da trarne profitto. Per definizione tutto va bene.
In pratica è come se noi tutti stessimo giocando al casinò e le salite e discese fossero decise dai croupier dei grandi capitali, dalle grandi banche sistemiche che agiscono da commissionari di borsa per le banche centrali ossia per la politica sovranazionale: se qualcuno di noi avesse una zia Janet, dico un nome a caso ma potrei dire anche zio Mario ecc., facilmente potrebbe sperare di sapere cosa faranno le borse nella prossima settimana.
E non dico un’eresia, vi ricordato a Davos quando venne dato in anticipo alle banche l’indirizzo di intervento sui mercati della Bce? Avendo tale informazione qualcuno ha fatto enormi guadagni, mentre altri parallelamente hanno perso soldi.

Siamo arrivati al punto di rottura del capitalismo. E la cricca al sistema combacia con l’interesse di pochi grandissimi detentori di capitali che in combutta con le banche centrali stanno vincendo al casinò finanziario. Ben inteso, le banche centrali non hanno nessun problema a perdere soldi: nel caso un giorno tutto dovesse andare male – o fosse tutto ingegnerizzato per andare male, meglio detto – basterebbe stampare moneta a compensazione delle perdite. Oggi il primo azionista di Apple è incredibilmente la banca centrale Svizzera mentre la banca centrale giapponese sta arrivando a detenere oltre il 50%t delle azione quotate nella borsa di Tokyo. Vi sembra capitalismo questo? No, è solo garantire la perpetrazione delle rendite.

 

In questo contesto inondare il mercato di liquidità non è un problema in quanto la moneta non viene fatta circolare, viene infatti riciclata nel mondo della finanza; anzi crea l’apparenza della crescita mentre è solo inflazione latente o meglio, solo “partite di giro”. Il problema nascerà quando un macro evento causerà il panico (guerra, carestia o altro) o sarà semplicemente impossibile controllare l’enorme massa di moneta in circolazione, fatto che causerà l’equivalente della iperinflazione che abbonerà il debito ai debitori (e parallelamente annullerà il credito dei creditori, che non a caso sono gli stessi che hanno interesse a mantenere lo status quo, spero abbiate capito la ratio). La più grande delle sciagure potrebbe ben essere un leader “populista” che voglia fare l’interesse della gente (ho detto Trump?). Tutto salterebbe e dunque solo l’oro resisterà.

Il tentativo di controllare il contante dipende proprio da tale aspetto: controllare la moneta sta diventando sempre più difficile a causa sia della enorme mole di carta che le banche centrali stanno creando per sostenere la finzione che questo mondo capitalistico funziona che dal crollo delle banche più deboli, con un effetto a catena; in realtà l’intervento centrale – molto socialista, ma al contrario in termini di chi gode dei benefici – sta rendendo poverissima la stragrande maggioranza della popolazione e corrispondentemente ricchissimi i pochi che hanno accesso ai capitali e quindi alle informazioni del casinò finanziario. Niente di nuovo per la razza umana, si tratta di una nuova forma di feudalesimo rivista e corretta, il forte che approfitta del debole. Quello che stride oggi è la sproporzione nell’accumulo della denaro oltre all’ipocrisia di continuare a chiamare questo sistema democratico (i feudatari di una volta si chiamavano in un altro nome, schiavisti ad esempio).

Ecco perchè i media, detenuti dai soliti noti, hanno paura dei populisti: essi possono chiarire alla gente – anche quella che investe nel casinò truccato della borsa – la truffa insita in un sistema che non è più democratico, si salva solo l’apparenza. E nemmeno quella se consideriamo gli interventi “a sostegno” degli eventi elettorali che contano, (Jo Cox o semplicemente i sondaggi farlocchi per Brexit e Trump) o le esternazioni di una certa politica elitaria che vorrebbe togliere il voto a chi non ha studiato (cfr. Eugenio Scalfari a difesa delle oligarchie e certe correnti Dem/Clintoniane USA a favore della limitazione di voto ad esempio togliendolo agli “ignoranti” che hanno votato Trump).

Come uscirne? Facendo informazione, pazientemente. E supportando i candidati giusti: noi abbiamo supportato la Brexit, Trump ed il NO referendario italiano. Nel bene del “debitore” Italia.

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