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Anche l’Iraq sospende le forniture di petrolio alla Siria, nonostante la “Solidarietà araba”

Anche l’Iran taglia le forniture di petrolio alla Siria, dopo l’Iran, mettendo il paese ancora più in difficoltà

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L’Iraq ha sospeso le consegne di greggio alla Siria, ha dichiarato un membro del parlamento iracheno sui social media, come citato da BNE Intellinews. La dichiarazione ha coinciso con quella del ministro degli Esteri iracheno, che ha espresso preoccupazione per la situazione della sicurezza nel Paese preso d’assalto dai gruppi islamisti.

“L’Iraq ha deciso di non fornire più petrolio alla Siria a partire da questo mese”, ha dichiarato Mustafa Sanad.
Separatamente, in occasione di un evento a Baghdad, il ministro degli Esteri Fuad Hussain ha espresso la sua preoccupazione per la potenziale recrudescenza delle attività terroristiche in Siria.

“Pur rispettando le scelte del popolo siriano, rimaniamo vigili sul potenziale ritorno delle organizzazioni terroristiche”, ha dichiarato Hussain.

La Siria ha importato circa 120.000 barili di greggio al giorno dall’Iraq e ora si trova ad affrontare una stretta sulle forniture a seguito della decisione delle autorità irachene.

La situazione sarà aggravata dall’interruzione delle consegne interne di greggio dalla Siria orientale, controllata dalle Forze Democratiche Siriane curde, al resto della Siria, che è sotto il controllo del gruppo Hay’at Tahrir al-Sham, già considerato un gruppo terroristico dalla comunità internazionale, che è stato sostenuto da Al Qaeda durante la guerra civile siriana.

In seguito all’insurrezione che ha rovesciato il governo di Assad all’inizio di questo mese, anche le forniture di greggio dall’Iran sono terminate, e una nave cisterna ha addirittura fatto un’inversione di rotta verso la costa siriana dopo la notizia del cambio di potere in Siria. L’Iran esportava circa 60.000 barili di petrolio al giorno verso la Siria. La produzione petrolifera del Paese è di circa 80.000 barili al giorno, tutti provenienti dalla Siria orientale, che è sotto il controllo delle Forze Democratiche Siriane affiliate ai curdi.

I paesi arabi avevano assicurato un appoggio a una transizione ordinata, ma per ora questo appoggio  non si è visto.  L‘incontro ieri fra l’inviato di Riad e i vertici siriani potrebbe portare a una fine di questa impasse.

Dal momento della presa di potere, i prezzi dei carburanti in Siria sono saliti alle stelle, hanno dichiarato fonti del Paese a BNE Intellinews, poiché le scorte dei distributori di carburante si stanno esaurendo e il trasporto di benzina e diesel dalle raffinerie siriane è difficile a causa della situazione di transizione.


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