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Anche le piogge fanno registrare anno record di negatività per la nostra Nazione!!!

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Prima d’ora c’era solo il 1945, ma l’anomalia pluviometrica del 2017 ha fatto sì che quest’anno passi come quello con la più grave siccità degli ultimi due secoli in Italia, dal 1800 ad oggi.
L’Italia è a forte rischio siccità dopo un inverno poco piovoso e una primavera dalle temperature già estive. A maggio le precipitazioni sono dimezzate rispetto alla media (-51%) e questo ha messo a rischio i raccolti. Le conseguenze sono pesanti per l’agricoltura ma anche per le riserve idriche che in molte regioni sono scese sotto il livello di guardia, anche perché pure marzo e aprile avevano registrato piogge inferiori alle medie (-40,3% e -52,3%).
Il mese di ottobre non solo ha fatto registrare temperature insolitamente calde, ma anche un drastico calo delle precipitazioni rispetto alla media: solo il 22 per cento della pioggia prevista è arrivata in quello che dovrebbe essere il mese più piovoso dell’anno. Città come Torino e Imperia non hanno assistito ad alcuna precipitazione, mentre Milano, Genova, Firenze e Napoli sono caduti soltanto 10 millimetri di acqua (3Bmeteo.com).
Secondo un’indagine di Coldiretti lo stato di riempimento dei laghi italiani è ai minimi storici: si passa dal 26% del Lago di Garda al 18% del Lago Maggiore, fino al 6,5% di quello di Como. Anche il livello del fiume Po è bassissimo, al Ponte della Becca si attesa a -3,14 metri.
La siccità ha causato gravissimi danni all’agricoltura, mentre il caldo ha portato a fioriture autunnali anomale e al proliferare di insetti. I terreni sono rimasti asciutti e si è verificato un aumento degli incendi, soprattutto nel Piemonte.
Un anno dunque abbastanza anomalo, sia per il caldo davvero inconsueto, sia per la mancanza di acqua che ha messo in ginocchio molte regioni italiane facendo così scattare l’allarme per diverse situazioni di criticità da Nord a Sud e costringendo il governo a decretare lo stato d’emergenza.
Ma secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), l’Europa meridionale e sud-orientale, quindi anche l’Italia, è una delle aree dove si prevede il maggior numero di ripercussioni negative. La regione, si legge nel rapporto, sta già affrontando forti aumenti di ondate di calore, diminuzioni di piogge e portata dei fiumi, che hanno incrementato il rischio di siccità più gravi, di calo dei rendimenti dei raccolti, di perdita della biodiversità e di incremento del rischio di incendi boschivi.
Quindi signori governatori dovreste iniziare seriamente a parlare di SVILUPPO SOSTENIBILE e non solo di Banche… etc… etc…

Daniele Parlante


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