Economia

Anche la Von der Leyen rischia. Se adesso in Europa ad essere stabile è solo il governo italiano

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Mentre inn Francia il neo primo ministro Sebastien Lecornu, rassegna le dimissioni, dopo soli 27 giorni dal suo incarico e a 23 ore dall’annuncio della lista dei ministri del suo esecutivo, al parlamento europeo si sente un aria di mezza rivolta contro la proposta di riforma del budget della commissione. Secondo quanto trapela dalle segrete stanze del Parlamento europeo, infatti, la settimana che si apre oggi a Strasburgo per la prima plenaria di ottobre, rischia di essere una delle piu difficili ed impegnative per la presidente della commissione Ursula Von der Leyen. Non solo per le due mozioni di sfiducia a cui dovrà far fronte ( una da Left, a sinistra e una dai patrioti a destra, tanto per rappresentare come il malcontento verso di lei sia praticamente trasversale). Si tratta della terza ed anche queste sono destiate al sicuro fallimento. Ma certamente, con solo 72 firme su 720 deputati al Parlamento europeo richieste, le mozioni di sfiducia potrebbero iniziare a diventare routine.

Le mozioni di sfiducia a Von der Leyen rischiano di diventare una prassi

Ma ci sono molte altre questioni importanti sul tavolo che presto potrebbero benissimo trasformarsi in referendum sulla sua leadership. Ed anche se ben difficilmente si assisterà ad una mozione di sfiducia in grado di spodestarla, certamente quest fatto potrebbero comunque ostacolarla.

I Socialisti e Democratici, il gruppo liberale Renew, i Verdi e persino alcuni esponenti del Partito Popolare Europeo di centro-destra di von der Leyen sono sgomenti per il suo operato. Nessuno è pronto a muovere un’azione significativa contro di lei in questo momento, ma pochi escludono la possibilità di contestazioni in futuro.

“Non escludiamo” di giocare la carta della censura “se ne ravvisiamo la necessità”, ha dichiarato Politico un portavoce di Iratxe García, presidente del gruppo S&D, a condizione di mantenere l’anonimato, in linea con la politica. I popolari poi sarebbero pronti a votare contro la proposta di riforma del budget, dal momento che sono contrari alla decisione di accentrare fondi e coesione e Pac in unico grande fondo.

Spagna Francia Gran Bretagna e Germania, nessun premier è al sicuro

Ma se la Von der Leyen e Macron si trovano in una situazione certo non comoda, anche altri leader europei non possono certo ritenersi tranquilli. Come Sanchez in Sanchez, il cui partito socialista è stato travolto dagli scandali. Ma due settimane fa un giudice ha chiesto il rinvio a giudizio per sua moglie Begona Gomez, per un caso di corruzione e di traffico di influenze, e addirittura l’arresto per suo fratello, coinvolto in un altro scandalo. Sono in pochissimi ormai a scommettere che il governo riuscirà ad arrivare ala sua naturale scadenza prevista nel 2027. Ma anche i governi freschi di voto di Germania e Gran Bretagna devono fare fronte con una crescita record dei rispettivi partiti di destra e populisti, l’Afd in Germania e Reform Uk di Nigel Farage. Ma anche Grecia Portogallo  governi in  carica stanno avendo qualche problema di governabilità ( ma li è la norma come d’altra fino al 2022 in Italia).

Ecco allora che in in quadro cosi complicato, il governo Meloni rappresenta una sorta di paradiso felice della stabilità, come dimostrato anche dal calo dello spread, le aste record dei titoli di Stato e le promozioni in serie da parte delle agenzie di rating. Insomma da grande malato d’Europa, guardato con sospetto dagli altri paese europei e anche con una punta di supponenza. Basti pensare ai vergognosi risolini che si scambiarono nel 2011 Nicolas Sarkozy ed Angela Merkel, alla fine di un Consiglio europeo, dopo una domanda su Berlusconi ( per il francese, usando la poca eleganza che lui riservò al nostro presidente del Consiglio, visti gli ultimi sviluppi della inchiesta giudiziaria che lo riguarda, si potrebbe dire ride bene chi ride ultimo).

Italia il governo piu stabile e un modello per tutta Europa

Al di là di come la si possa pensare politicamente, questo governo, forse per la prima volta negli ultimi trent’ani, ha regalato al nostro paese una situazione particolare. Da reietto ed osservato speciale, siamo diventati una sorta di modello per tutti, come ha anche detto di recente la presidente della Bce. E questo grazie alla stabilità ma anche grazie al lavoro certosino di Giuseppe Giorgetti e del governo, nel trovare soluzioni per l’economia, senza per forza di cosa  appesantire i cont pubblici, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

A settembre del 2022, lo spread tra i titoli di stato italiano e i bund tedeschi era  ad oltre 200 punti base, ora il differenziale è stabilmente introno agli 80 punti. Il livello di disoccupazione al 7.8%, ora siamo al 6 %. Il tasso di occupazione era la 60.6, ora siamo al 62,7%. L’indice della borsa di Milano principale il Ftse Mib, era a circa 22.000 punti, oggi ha superato i 43.000 punti. Questo insomma per dire come la stabilità di governo e la certezza di poter governare senza doversi preoccupare troppo di alchimie e richieste varie da forze politiche disomogenee tra di loro, è un valore aggiunto per qualsiasi paese. Ed ecco che guardando quello che sta accadendo in Francia, fortunatamente per una volta con un certo distacco, non si può non guardare con grande attenzione alla riforma del premierato che è uno dei pilastri del programma della maggioranza di governo, che dovrebbe appunto garantire che questa stabilita diventi una prassi. La riforma cosi come è stata esposta dalla maggioranza, introducendo l’elezione diretta del Presidente del Consiglio, gli si conferisce automaticamente una fortissima legittimazione politica e di conseguenza si avrà un Governo forte, sostenuto da un’ampia maggioranza parlamentare, in considerazione del premio di maggioranza previsto nella riforma per chi vince.

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