Economia
Anche la presidente della Bce Cristine Lagarde dice che bisognerebbe ispirarsi all’Italia

Avete presenta la Italietta trattata come una reietta dal resto d’Europa, per i suoi conti pubblici sempre in disordine e la sua ostinazione nel far crescere il suo debito pubblico monstre. Ricordate nel 2011 i sorrisini dei presidenti di Francia e Germania in risposta ad una domanda sul presidente del Consiglio di allora Silvio Berlusconi? Ebbene questi tempi sembra un lontano ricordo ormai, dopo il mazzo miracolo, sarebbe quasi il caso di dire, che stanno facendo Giancarlo Giorgetti e il governo Meloni in tema di conti pubblici e di fiducia dei marcati internazionali.
Dopo la discesa record dello spread, stabilmente sotto i 90 unti base ( a settembre del 2022 era sopra i 200) e le promozioni in serie di tutte le principali agenzie di rating, l’endorsment di Le Monde e del Financial Times, che hanno elogiato la politica economica e fiscale del governo in questi ultimi due anni. Ora arriva anche la benedizione della presidente della Banca centrale Europea ( la stessa banca che, nel 2011, durante il passaggio di consegne tra il presidente Trichet e Mario Draghi, inviò la famosa letterina, firmata dai due, di reprimenda al governo italiano, in cui si chiedevano drastiche misure di risanamento economico, per evitare di fare la fine della Grecia).
“L’Italia in termini di bilancio oggi fa sforzi molto seri e probabilmente arriverà presto all’obiettivo del 3% di deficit. Quindi faremmo bene a ispirarci a questo”. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde durante un’intervista a Radioclassique in risposta a una domanda sulla crisi del debito in Francia che ha portato a un allargamento dello spread del Paese “appena al di sotto dell’Italia, il che non era il caso alcuni trimestri fa”. “Bisogna avere disciplina in materia di finanze pubbliche – ha detto Lagarde – per dare il segnale che si vuole avere un debito sostenibile, che si ha credibilità sui mercati per permettere il finanziamento delle attività sia dello stato che delle amministrazioni locali e per sostenere il Paese”.
Poi, sempre la Lagarde ha parlato della Francia: “Il sistema bancario francese non è una fonte di rischio, è in una situazione migliore di quella in cui si trovava nella crisi del 2008. Stiamo monitorando con attenzione allo spread dei titoli francesi con quelli del resto d’Europa”. Insomma sembra davvero di assistere ad uno di quei momenti di svolta della storia, in cui i ruoli si capovolgono, considerando come in questo momento il nostro paese, venga ormai considerato ben piu affidabile della stessa Francia, mentre la Germania ha perso molte delle sue certezze e continua ad arrancare alla ricerca di una ripresa economica che continua a latitare.
E pensare che la stessa presidente Lagarde il 27 ottobre del 2022, pochi giorni dopo 8 il 22 ottobre per l’esattezza) che Giorgia Meloni aveva giurato al quirinale e si era insediata a Palazzo Chigi, aveva avvertito il nostro paese che il compito della Bce non era quello di soccorrere i paesi i difficolta, scatenando, per qualche ora il panico nei mercati finanziari dei titoli di stato. “Non voglio entrare nel merito del dibattito politico in corso in Italia. Ribadisco solo che abbiamo un mandato, che è contrastare l’inflazione e garantire la stabilità dei prezzi“. Ed aveva nello stesso tempo invitato a ridurre gradualmente il debito. Dopo due anni la situazione pare radicalmente cambiata e la presidente della Bce addirittura addita il nostro paese come un modello da seguire.
La Lagarde ha concluso il suo intervento ritornando sul paese che attualmente sembra essere diventato il grande malato d’Europa, in tema di conti pubblici, la sua Francia. “nel caso dovesse cadere il governo Bayrou non sarà necessario alcun intervento di tutela da parte del Fondo Monetario Internazionale. Viene chiesto l’intervento dell’Fmi nel caso di situazioni dove il bilancio è gravemente in deficit e il Paese non è in grado di far fronte ai proprio obblighi. Non è questo il caso della Francia», ha assicurato la presidente della Bce, spiegando come il Fondo potrebbe intervenire indicando a Parigi «di riorganizzarsi per mettere in ordine le finanze pubbliche”.

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