Economia
Anche il cancelliere Merz contro le norme del green deal europeo?

Il folle green deal del ex commissario Frans Timmermans sembra destinato piano piano ad essere praticamente smantellato dalle fondamenta,. con buona pace di verdi e sinistre, che avevano impostato la passata legislatura su un progetto di sostenibilità che avrebbe portato probabilmente molti settori industriali europei al sicuro fallimento. Dopo le modifiche apportate alla direttiva sulle auto, che imponeva l’aganndono totale dei motori termici entro il 2035, modifiche rese possibili soprattutto grazie al grande lavoro del governo italiano e del ministro del made in Italy Adolfo Urso in primis. Ora si cerca di modificare in meglio anche altri assurdi provvedimenti che vorrebbero, in teoria rendere il trasporto e la catena degli approvvigionamenti piu sostenibili, ma che invece servono solo nel migliore dei casi ad aumentare burocrazia e costi per le aziende, nel peggiore a bloccare intere filiere europee.
Si tratta del famigerato CSDDD, Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD o CS3D) che è una nuova direttiva europea, emanata nel 2024, che impone alle imprese obblighi di due diligence in materia di sostenibilità. Il suo obiettivo è garantire che le aziende identifichino, prevengano, mitighino e riducano al minimo gli impatti negativi sui diritti umani e sull’ambiente, non solo nelle proprie attività, ma lungo l’intera catena del valore.
Con questa normativa, l’Unione Europea punta a contrastare pratiche dannose come sfruttamento lavorativo, lavoro minorile, perdita di biodiversità, inquinamento e distruzione degli ecosistemi. Le imprese saranno quindi chiamate a integrare la sostenibilità nei loro processi decisionali e nei rapporti con fornitori e partner, adottando misure concrete per un futuro più responsabile.
Ebbene dopo la bocciatura della direttiva, deciso grazie all’aperta ostilità sempre del governo italiano e di quello tedesco al consiglio europeo dello scorso febbraio, lo scorso Aprile il parlamento europeo ha deciso di ritardare i termini per il recepimento della nuova direttiva che ha visto la luce nel luglio del 2024. Ma secondo Friedrick Merz il nuovo cancelliere tedesco, questo non basta perche questa direttiva dovrebbe essere definitivamente abrogata. “Il rinvio è al massimo un primo passo”, ha affermato durante il suo primo viaggio a Bruxelles, aggiungendo che “la completa abrogazione di alcune direttive è il passo logico successivo. Mi piace sempre citare la CSDDD in questo contesto”. Ha detto il cancelliere tedesco
Merz ha spiegato che anche la Germania abolirebbe la propria legge nazionale sulla due diligence, introdotta prima della direttiva europea e approvata negli ultimi anni del governo Merkel.
“Mi aspetto che anche l’Unione europea segua questo esempio e abroghi davvero questa direttiva”, ha detto il cristiano-democratico. La Direttiva europea era stata proposta per obbligare le aziende a rispettare norme sulla sostenibilità e sui diritti umani lungo tutta la loro catena di fornitura.
Quando fu presentata nel 2022, la Commissione europea dichiarò di rispondere a oltre 500.000 contributi ricevuti nel corso della consultazione pubblica.
La CSDDD rispondeva “alla richiesta dei cittadini affinché i servizi e i beni che utilizziamo in Europa siano forniti nel pieno rispetto dei diritti umani e senza danneggiare l’ambiente”, dichiarò allora il commissario Didier Reynders, poi travolto da uno scandalo per presunte tangenti.
Qualcuno sostiene come la nuova visione del cancelliere tedesco sulle norme green in tema di trasporti potrebbe anche entrare in gioco sull’ altra direttiva europea che potrebbe avere impatti potenzialmente devastanti sulla logistica portuale del mediterraneo: quella Ets sulla riduzione delle emissioni.
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