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Anche Biden pensa a una tassa sugli extra utili. Una mossa stupida che prolungherà la crisi

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Un consigliere economico della Casa Bianca ha dichiarato giovedì  che l’amministrazione Biden sta prendendo in considerazione la proposta del Congresso degli Stati Uniti che prevede l’imposizione di una tassa sugli extra utili da  petrolio e sul gas, mentre i prezzi alla pompa continuano a salire, come riporta la Reuters.

“Siamo aperti a qualsiasi proposta che possa dare sollievo ai consumatori alla pompa”, ha dichiarato il vicedirettore del Consiglio economico nazionale Bharat Ramamurti a un panel del Roosevelt Institute, come riportato da Reuters.

Ramamurti ha detto che la Casa Bianca sta “dialogando” con il Congresso in merito a una tassa sul reddito, notando che c’è una “varietà di proposte interessanti”.

Il funzionario del Consiglio Economico Nazionale ha anche rilevato un potenziale impatto sull’offerta in caso di imposizione di una tassa sulle plusvalenze, anche se ha detto di non considerarlo un “ostacolo insormontabile”, ha riportato la Reuters.

I commenti di Ramamurti sono giunti appena un giorno dopo che il vicedirettore del Consiglio Economico Nazionale aveva dichiarato ai giornalisti che il piano di Biden per combattere l’inflazione prevedeva di ridurre il bilancio in parte aumentando le tasse sui più ricchi e sulle grandi imprese americane.

“Quello che il presidente ha fatto e chiarito è che siamo impegnati a fare tutto il possibile per fermare e respingere l’aggressione russa, ma questo causerà dolore per i consumatori americani nel breve termine, e i prezzi del gas ne sono uno sfortunato esempio”, ha detto Ramamurti ai media locali.

Giovedì, la media nazionale per un gallone di benzina negli Stati Uniti ha raggiunto i 4,715 dollari, rispetto ai 4,671 dollari di mercoledì, secondo la AAA. Il Brent è stato scambiato a quasi 118 dollari e il WTI a 117 dollari.

L’idea di una potenziale tassa sugli extra profitti negli Stati Uniti fa seguito alla decisione dell’Ungheria di imporre tasse sui profitti extra delle grandi aziende in tutti i settori, per sovvenzionare le bollette energetiche e la difesa dei consumatori. Si tratta però, nel settore petrolifero, di una decisione stupida che verrà a limitare ancora di più gli investimenti necessari a superare la crisi petrolifera: senza utili non si investe. Sarebbe stato invece più opportuno tassare i dividenti, obbligando le società a reinvestire nel settore gli utili non distribuiti, accelerando il superamento delle limitazioni alla produzione. Però una soluzione del genere non sarebbe stata abbastanza demagogica…..


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