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ANCHE BCE INTERVIENE SULLA SVENDITA DEGLI NPL DA PARTE DI UNICREDIT. COME SEMPRE PRIMA SCAPPANO I BUOI POI SI CHIUDE LA STALLA

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Cari amici

circa 6 mesi fa avevamo presentato l’ennesimo scandaletto italiano riguardante gli NPL, con Unicredit che aveva ceduto oltre 17 miliardi dei propri crediti inesigibili o in contenzioso per 17,7 miliardi di euro a due fondi specializzati americani, Pimco e Fortress, ad un valore medio pari al valore del 13% del valore lordo di libro, inferiore perfino al 17% pagato nel “Salvataggio” delle 4 banche nel 2015 oppure di quanto paga in media ICCREA per i debiti 23,5%.  Una vicenda che fissò un nuovo valore minimo dei crediti NPL, causando quindi un danno sistemico.

Ora la BCE accende i suoi riflettori su questa operazione predisposta  dall’AD Mustier all’interno del piano dal nome ambizioso di  “FITO” Failure is not an option, nome da ultima spiaggia. L’indagine della BCE è legata alle commissioni pagate a parte di Unicredit  per l’incasso degli NPL; commissioni che hanno ulteriormente diminuito il valore degli crediti inesigibili e quindi danneggiando ulteriormente il patrimonio bancario.  Ricordiamo che queste commissioni si accompagnavano addirittura alla cessione della struttura interna a Unicredit per la cessione dei crediti, per cui:

  • I crediti sono stati ceduti ad un prezzo particolarmente basso;
  • Unicredit ha ceduto a Fortress la struttura per incassare i crediti;
  • Unicredit ha pagato sostanziose commissioni per l’incasso di questi NPL.

Ora Unicredit ha ridotto le proprie perdite nel terzo trimestre da 977 milioni nel 2016 a 598 nel 2017, ma questa pulitura è stata fatta sulla pelle degli azionisti che han dovuto versare 13 miliairdi di euro in aumento di capitale L’eventuale presenza di commissioni di rischio aggiuntive non verrebbe che a peggiorare la realizzazione del piano FINO, e potrebbe anche minare la posizione di Mustier.

 


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