Attualità
ANALISI DELLA COSTITUZIONE: QUALI ARTICOLI NON HANNO PIU’ VALORE? di Luca Tibaldi
Mentre siamo abituati a sentire a destra e sinistra che noi “abbiamo la Costituzione più bella del mondo”, al contrario non sentiamo mai da nessuna parte come quella stessa Costituzione sia quotidianamente stracciata e bruciata dall’attuale assetto europeo, con il dichiarato consenso dell’establishment italiano.
Innanzitutto, come punto di partenza, ricordiamo che negli stessi trattati europei viene dichiarato senza alcun dubbio che le direttive europee hanno valenza sovranazionale, e che quindi, in teoria, possono avere più “valore” delle Costituzioni nazionali.
Potete tranquillamente tornare a leggervi le nostre analisi di alcuni dei più abominevoli trattati europei.
Prima di procedere va però bloccata subito ogni obiezione. Qualcuno infatti potrebbe sostenere che sia inutile parlarne, perché se i trattati europei hanno valenza sovranazionale, allora non c’è più niente da discutere.
In realtà abbiamo un’arma, rappresentata nella Corte Costituzionale. Infatti essa ha emesso più volte sentenze che dimostrano come i valori e i principi fondamentali della nostra Costituzione debbano essere SEMPRE rispettati e, quindi, come quegli stessi valori e principi siano SEMPRE “superiori” alle direttive europee.
-Sentenza n. 1146/1988: “[…] sia quando ha affermato che la legge di esecuzione del Trattato della CEE può essere assoggettata al sindacato di questa Corte in riferimento ai principi fondamentali del nostro ordinamento costituzionale e ai diritti inalienabili della persona umana”.
-Sentenza n. 284/2007: “[…] La non applicazione (delle norme comunitarie, nds) deve essere evitata solo quando venga in rilievo il limite, sindacabile unicamente da questa Corte, del rispetto dei principi fondamentali dell’ordinamento costituzionale e dei diritti inalienabili della persona”.
-Sentenza n. 238/2014: “Non v’è dubbio, infatti, ed è stato confermato a più riprese da questa Corte, che i principi fondamentali dell’ordinamento costituzionale e i diritti inalienabili della persona costituiscano un LIMITE all’ingresso delle norme internazionali”.
Quindi, in effetti, noi avremmo gli strumenti necessari, anche a livello legale, per agire. Se un trattato viola palesemente uno degli articoli fondamentali della Costituzione, il trattato perde valore.
Se perciò si comprendesse ufficialmente che l’intero sistema europeo si pulisce le natiche da anni con quegli stessi articoli… le cose potrebbero cambiare.
Attenzione: non verranno elencati TUTTI gli articoli della Costituzione, ma solo quelli che vengono più palesemente disattesi.
Articolo 1:
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
Il lavoro è l’elemento fondante della Repubblica. Il Lavoro.
Non la stabilità dei prezzi. Non la disciplina di bilancio. Il Lavoro. Quindi, visto che per norma l’alta competitività nei trattati europei viene PRIMA addirittura del benessere dei popoli, la frase introduttiva della Costituzione è rinnegata. Ovviamente sorvolo sulla sovranità che appartiene al popolo, palesemente falso visto che l’organo in cui si manifesta la sovranità popolare, cioè il Parlamento, è stato spogliato per norma comunitaria dei suoi poteri (vi rimando di nuovo alle nostre analisi dei trattati europei).
Articolo 2:
“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
Si parla di SOLIDARIETA’. Se portiamo avanti un sistema mercantilista e neoliberista, per loro stessa natura non c’è solidarietà. Un sistema basato sulla competitività comporta per forza di cose che qualcuno “vinca” e che qualcuno “perda”. In altre parole la Repubblica, nell’Euro, non richiede nessun dovere inderogabile di solidarietà economica e sociale. Quindi l’articolo non è rispettato.
Articolo 3, comma 2:
“È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Articolo 4:
“La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.
Questi articoli cominciano a stabilire chiaramente che il modello Costituzionale è keynesiano. Lo Stato DEVE intervenire nell’economia, per indirizzare l’egoismo umano nell’esclusivo interesse pubblico. Il modello europeo e neoliberista prevede invece la cancellazione dello Stato. Nell’Euro lo Stato non può rimuovere nessun ostacolo né promuovere alcunchè. Non può fare politiche monetarie e fiscali adeguate, non avendo il controllo della valuta. Articoli non rispettati.
Articolo 9:
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
C’è bisogno di commentarlo? Cultura? Ricerca scientifica? Lo stato non può fare nessuna spesa, quindi non può investire in maniera adeguata in nessun settore. Non c’è bisogno di ricordare la fuga di cervelli o i crolli quasi settimanali delle perle storiche italiane.
Articolo 11:
“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
Questo articolo è già stato analizzato più e più volte.
L’Italia consente alle LIMITAZIONI di sovranità, non alle CESSIONI. Quando sentite in tv i vari bambolotti politici che sbraitano di cessioni di sovranità, sappiate che stanno bruciando la Costituzione. Se io smetto, insieme alla Francia, di controllare il confine, questa è una limitazione di sovranità. Se io consegno quel potere alla Spagna, questa è una cessione di sovranità. Poi… le condizioni di parità non ci sono, perché, ad esempio, la Germania può finanziarsi in modi diversi dal nostro. E infine, le limitazioni sono consentite solo se servono a garantire pace e giustizia tra Nazioni… NON per creare un ipotetico superstato europeo!
Articolo 12:
“La bandiera della Repubblica è il Tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”.
Qualche mese fa la presidente della Camera Boldrini propose di inserire la bandiera e l’inno europei PRIMA di quelli italiani per norma. Ovviamente la stessa Boldrini, con le sue uscite europeiste, eccelle per la mancanza di rispetto nei confronti delle norme costituzionali (una volta alla settimana invoca cessioni di sovranità).
Articolo 16, comma 2:
“Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge”.
Questo è dedicato ai geni che paventano l’impossibilità di recarsi in Francia o in Austria se dovessimo uscire dall’Euro. L’Italia non è un Paese chiuso. Non lo è mai stato. Vi informo che questa è la Costituzione del ’48, e abbiamo sempre potuto viaggiare liberamente nel resto d’Europa per decenni. Continueremo a farlo anche una volta usciti da questo sistema criminale.
Articolo 28:
“I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici”.
Quindi state tranquilli, perché quando tutto questo sarà finito non è illusorio richiedere una nuova Norimberga. La Costituzione contiene tutto ciò che ci serve.
Articolo 29:
“La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.
Qualcuno lo ricordi al Ministro della Repubblica Giannini, visto che le sue recenti esternazioni con l’amica Wanka ci sembrano alquanto preoccupanti…
Articolo 32:
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
Peccato che con l’Europact la sostenibilità dei conti di uno stato sia giudicata soprattutto in base alla spesa sanitaria e pensionistica. Quindi l’UE può chiedere in qualsiasi momento una riduzione o un altro cambiamento della spesa sanitaria. Perciò la repubblica non può tutelare la salute.
Articolo non rispettato.
Articolo 35:
“La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.
Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori.”
Di nuovo un esempio del modello keynesiano voluto dai Padri Costituenti. Lo Stato deve intervenire nel lavoro e nell’economia, ma oggi non può farlo.
Articolo 36:
“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.
Lo Stato nell’Euro non può fare l’adeguata spesa pubblica, non può immettere liberamente liquidità nel sistema. Con il pareggio di bilancio, o addirittura l’avanzo primario, lo Stato TOGLIE liquidità al settore privato, quindi il lavoratore non può avere l’adeguata retribuzione.
Articolo non rispettato.
Articolo 41:
“L’iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.
Articolo 42:
“La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti.
La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d’interesse generale”.
Gli ennesimi richiami al modello keynesiano. Se il settore privato viene lasciato completamente libero, in piena mentalità liberista, questo porterà SEMPRE a squilibri di ricchezza e, presto o tardi, ad una crisi da cui sarà impossibile uscire senza… l’intervento dello Stato!
Lo Stato, di nuovo, DEVE intervenire nell’economia per indirizzarla nell’interesse pubblico. Lo Stato DEVE porre dei limiti per evitare che ci siano quegli squilibri contrari all’interesse generale.
Nell’Euro, e rispettando i trattati, non può farlo.
Articolo 47:
“La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito”.
Innanzitutto andare a guardare il nostro articolo sui saldi settoriali, e avrete la risposta per questo articolo.
Per incoraggiare il risparmio, lo Stato deve fare deficit.
Per avere un surplus nel settore privato, ci deve essere un deficit nel settore pubblico.
Peccato che quel deficit pubblico sia il famoso 3% che non possiamo superare, e che non è assolutamente sufficiente a garantire un risparmio per i cittadini. Quindi la Repubblica non può incoraggiare il risparmio. Per quanto riguarda la tutela potremmo citare il “bail-in”, ma sarebbe come sparare sulla Croce Rossa…
Articolo 52:
“La difesa della patria è sacro dovere del cittadino”.
Questa è una Costituzione antifascista. E definisce come sacro dovere la difesa della patria.
Quindi… Primo: essere patrioti o difendere l’interesse nazionale non significa essere nazionalisti o fascisti. È un DOVERE (non solo un diritto) di ogni cittadino.
Secondo: La difesa della PATRIA. La difesa dell’ITALIA. Non dell’Europa, non del mondo occidentale. Dell’ITALIA. I cittadini italiani, e ancor più i loro rappresentanti nelle istituzioni, devono fare gli interessi dell’ITALIA. Punto.
Articolo 54:
“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi”.
Io, tu, i tuoi genitori, tua moglie, tuo marito, i tuoi figli, il tuo sindaco, il governatore della tua regione, il parlamentare, il ministro, il presidente del consiglio, il presidente della Camera, il magistrato, il presidente della Repubblica, TUTTI i cittadini DEVONO rispettare questa Costituzione.
Se non lo fai, o se addirittura fai dichiarazioni eversive e che sono in palese contraddizione con gli articoli della Costituzione, stai semplicemente commettendo un reato punibile penalmente.
Se invochi cessioni di sovranità, se pur di restare sotto il 3% del deficit lasci che la gente si impicchi, se blateri di Stati Uniti d’Europa, stai commettendo un reato, un delitto contro la personalità dello Stato.
Articolo 67:
“Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione”.
A conferma di quanto detto prima. Il parlamentare, così come i presidenti, non rappresentano l’Unione Europea, così come non rappresentano realtà minori. Rappresentano solo ed esclusivamente la Nazione italiana, nient’altro.
Articolo 70:
“La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere”.
Mettendo da parte la riforma costituzionale del governo… Questo articolo non è rispettato, in quando la stragrande maggioranza dei provvedimenti votati dal Parlamento sono semplici ufficializzazioni di direttive europee. E le direttive europee partono dalla non eletta Commissione.
Per approfondire vi invito di nuovo a leggere i nostri articoli sui trattati europei.
Il Parlamento italiano non ha nessun tipo di potere. Potrebbe essere composto da caffettiere e il risultato sarebbe lo stesso.
Articolo 77:
“Il governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria.
Quando, in casi straordinari di necessità e d’urgenza, il governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni”.
Oggi ormai siamo abituati ai decreti legge, al governo che si appropria del potere di iniziativa legislativa.
Peccato che questo fosse stato inteso come possibile solo in casi di estrema urgenza (e i Padri Costituenti avevano in mente, ad esempio, disastri naturali), di certo non riforme costituzionali fatte da un governo sostenuto da un Parlamento illegittimo.
Articolo 81:
“Le Camere approvano ogni anno i bilanci e il rendiconto consuntivo, presentati dal Governo”.
No, falso. Di nuovo, come evidenziato dai trattati europei, il Governo deve presentare tutto alla Commissione Europea.
SE e solo SE la Commissione dà il via libera, allora il Governo può presentarlo al Parlamento.
Articolo 96:
“Il Presidente del Consiglio dei ministri e i ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale”.
Quindi qui si evidenzia di nuovo come il governo possa essere incriminato, ad esempio, per non aver rispettato la legge o la Costituzione…
Articolo 101:
“La giustizia è amministrata in nome del popolo.
I giudici sono soggetti soltanto alla legge”.
Falso. La Corte di Giustizia Europea emette sentenze che hanno valenza sovranazionale.
Articolo 117:
“Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:
e) moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; perequazione delle risorse finanziarie”.
Non c’è bisogno di commentarlo.
Gli ultimi due sono i più importanti.
Articolo 136:
“Quando la Corte dichiara l’illegittimità costituzionale di una norma di legge o di un atto avente forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione”.
Viene dichiarata l’incostituzionalità del Trattato di Lisbona, del Fiscal Compact, del Trattato di Maastricht, del MES?
Punto. Smettono di avere efficacia dal giorno dopo. Finito. Chiuso. Auf wiedersehen!
Articolo 139:
“La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale”.
Una maggiore integrazione europea infrangerebbe numerosissimi articoli, e relegherebbe l’Italia al ruolo di semplice regione di un superstato europeo. La forma repubblicana avrebbe fine. E questo non può succedere.
La forma repubblicana è DE-FI-NI-TI-VA, vi è chiaro, europeisti?
L’Italia ha davvero la Costituzione più bella del mondo.
Non perché Benigni la legge in tv, ma perché sarebbe la nostra arma più potente per difenderci da chiunque, se solo la usassimo adeguatamente.
La Costituzione è uno degli ultimi scudi che ci sono rimasti per il riscatto nazionale.
Luca Tibaldi
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