Attualità
Amnistia per gli errori delle politiche Covid? Prima vengano accertate le responsabilità
The Atlantic è una rivista liberal americana di grandi tradizioni, i cui redattori hanno vinto molti premi Pulitzer e con oltre 100 anni di storia. Per capire il suo orientamento politico basta ricordare che alle elezioni del 2016 espresse apertamente il proprio appoggio a Hillary Clinton.
Questa prestigiosa rivista ha pubblicato un articolo molto interessante di Emily Oster. Il titolo in inglese è: Let’s Declare a Pandemic Amnesty. We need to forgive one another for what we did and said when we were in the dark about COVID. Dichiariamo un’amnistia pandemica. Dobbiamo perdonarci l’un l’altro per quello che abbiamo fatto e detto quando eravamo dell’oscurità sul COVID.
L’articolo è interessante: abbiamo un progressista che, alla fine, ammette che sono stati fatti enormi errori durante il lockdown e nella campagna vaccinale, e come questi errori abbiano, e avranno, degli effetti pesanti nella società. L’autrice è un’insegnante e nota, ad esempio, la pesante caduta nei risultati nella preparazione degli studenti, ma nota anche l’esplosione di altre malattie dovute alla minor prevenzione sanitaria durante la pandemia. Sono ricordati anche i comportamenti assurdi imposti in quel periodo, come la necessità di portare le mascherine nelle escursioni in montagna o il divieto di recarsi in spiaggia. Insomma si fa un moderato elenco delle bestialità del periodo pandemico.
Però la conclusione della scrittrice sono diverse: tutti questi errori, eccessi e violenze sono stati dovuti al fatto che non si conosceva abbastanza, che agivamo in una situazione di nebbia scientifica. Quindi, per questo, bisogna perdonare tutti questi eccessi. Alla fine, dall’altra parte dell’oceano, il messagio è il partenopeo: “Chi ha avuto, ha avuto avuto, chi ha dato ha dato dato, scurdammoce ‘o passato”….
Il discorso avrebbe una sua logica, se però fossero rispettate due precondizioni:
- la cessazione immediata delle misure sbagliate, con la sanatoria degli effetti;
- l’ammissione di responsabilità di chi ha preso le misure eccessive ed erronee;
Senza queste due premesse non può esistere un’amnistia, alla cui base c’è sempre l’ammissione del peccato. Ecco perché la proposta della Oster è comprensibile, anche giusta, ma prematura. Prima è necessario appurare le responsabilità, quindi si può esercitare, eventualmente, l’indulgenza. Altrimenti feriamo solo la giustizia.
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