Finanza

AMD e OpenAI: 6 Gigawatt di potenza di calcolo che fa volare le azioni e smuove il mercato dell’IA

OpenAI sigla un accordo miliardario con AMD per 6 gigawatt di GPU, diventandone potenziale azionista. Una mossa strategica che fa volare il titolo in borsa e ridisegna gli equilibri di potere nel mercato dell’Intelligenza Artificiale, sfidando il dominio di Nvidia.

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Sembra che nel mondo dell’Intelligenza Artificiale le dimensioni contino, eccome. Advanced Micro Devices (AMD) e OpenAI hanno appena annunciato un accordo che non è passato inosservato a Wall Street: il titolo di AMD è schizzato in borsa di quasi il 24% dopo la notizia di una fornitura pluriennale di GPU per alimentare le crescenti e fameliche necessità computazionali di OpenAI.

Azione AMD,

L’intesa, che i due colossi definiscono un “accordo definitivo”, segna uno dei più grandi patti di fornitura nella storia dell’IA e delinea un futuro in cui la competizione nel settore dei chip si fa, finalmente, più interessante.

I dettagli di un’alleanza strategica

In cosa consiste esattamente questo “matrimonio” tecnologico e finanziario? Non si tratta di una semplice commessa, ma di una partnership profonda che lega le sorti delle due aziende. Vediamo i punti salienti:

  • Potenza di Fuoco: L’accordo prevede la fornitura di una capacità computazionale totale di 6 gigawatt basata sulle GPU Instinct di AMD. Per dare un’idea, si tratta di una potenza energetica paragonabile a quella richiesta da diverse piccole città, o da sei reattori nucleri di medio grandi dimensioni, interamente dedicata a far funzionare i modelli di IA.
  • La Tempistica: Il piano di implementazione inizierà nella seconda metà del 2026 con un primo lotto da 1 gigawatt delle prossime GPU AMD Instinct MI450, per poi scalare progressivamente fino al raggiungimento dell’obiettivo.
  • Collaborazione Tecnica: Oltre alla fornitura hardware, AMD e OpenAI lavoreranno a stretto contatto per allineare le rispettive roadmap di prodotto, condividendo competenze per ottimizzare l’interazione tra software e hardware. Come ha dichiarato Lisa Su, CEO di AMD, si tratta di una partnership “win-win” per costruire l’infrastruttura IA più ambiziosa al mondo.

Non solo chip: l’incastro azionario

La parte forse più succosa dell’accordo, dal punto di vista economico-finanziario, è la struttura azionaria. AMD ha concesso a OpenAI un warrant che le dà il diritto di acquistare fino a 160 milioni di azioni ordinarie di AMD.

Questo warrant verrà sbloccato in diverse tranche, legate al raggiungimento di precisi obiettivi di implementazione e al valore delle azioni di AMD. Se OpenAI esercitasse completamente questa opzione, potrebbe arrivare a detenere circa il 10% del capitale del produttore di chip. Sebbene il valore economico complessivo non sia stato rivelato, la CFO di AMD, Jean Hu, ha confermato che l’accordo dovrebbe generare “decine di miliardi di dollari di ricavi” per l’azienda. In pratica, OpenAI non sarà solo un cliente, ma un socio pesante, e le due società si legano a lungo termine. OpenAI lega la propria reddeitivtà a quella del produttore di chip.

La strategia di OpenAI: diversificare per non Soccombere

Perché OpenAI, storicamente legata a Nvidia, compie una mossa così decisa? La risposta arriva da Greg Brockman, Presidente di OpenAI, che ha ammesso candidamente a CNBC come l’azienda sia attualmente limitata dalla scarsa capacità di calcolo, al punto da non poter lanciare diverse nuove funzionalità per ChatGPT e altri prodotti. “Dobbiamo farlo,” ha affermato, “è fondamentale per la nostra missione”.

L’obiettivo è duplice:

  1. Assicurarsi la Potenza: Garantirsi una quantità enorme di potenza di calcolo per non frenare lo sviluppo dei futuri modelli di IA.
  2. Ridurre la Dipendenza: Allentare la morsa di Nvidia, che finora ha goduto di un quasi-monopolio nel settore delle GPU per l’IA.

Questa mossa, infatti, segue un altro accordo mastodontico da 100 miliardi di dollari siglato da OpenAI con Nvidia per 10 gigawatt di potenza. Sommando le due partnership, si arriva a un impegno di costruzione di infrastrutture che sfiora il trilione di dollari.

Si sta delineando un’economia dell’IA sempre più circolare e, forse, un po’ autoreferenziale: i giganti del software (OpenAI) investono capitali ed equity nei giganti dell’hardware (AMD, Nvidia), che a loro volta forniscono la tecnologia essenziale per la crescita dei primi. Abbiamo già detto come questi legami stiano aiutando a gonfiare un’enorme bolla che rischia di esplodere con danni enormi.  Un club esclusivo che sta decidendo il futuro tecnologico, con buona pace della concorrenza. In questo caso Nvidia è stata messa fuori gioco.

Nvidia H20

Domande e Risposte per i Lettori

1. Perché questo accordo tra AMD e OpenAI è considerato così importante per il mercato? R: L’accordo è cruciale per tre motivi. Primo, per le sue dimensioni: 6 gigawatt di potenza rappresentano una delle più grandi implementazioni di GPU mai annunciate, segnalando l’enorme fabbisogno dell’IA. Secondo, perché spezza, almeno in parte, il dominio di Nvidia, creando un secondo polo di fornitura ad altissime prestazioni e stimolando la concorrenza. Terzo, la struttura finanziaria che trasforma OpenAI in un potenziale azionista di AMD crea un legame strategico che va ben oltre un semplice rapporto cliente-fornitore, influenzando le dinamiche del settore per gli anni a venire.

2. Cosa significa in termini pratici “6 gigawatt di GPU”? È un numero grande? R: Sì, è un numero enorme. Un gigawatt (GW) equivale a un miliardo di watt. Fornire 6 GW di potenza significa alimentare contemporaneamente centinaia di migliaia di GPU di fascia altissima, che consumano molta energia. Per dare un’idea, 6 GW è la potenza di picco generata da 5-6 moderne centrali nucleari ed è sufficiente ad alimentare milioni di abitazioni. Questo dato non rappresenta solo la quantità di chip, ma anche l’immensa infrastruttura energetica e di raffreddamento necessaria per far funzionare i data center dedicati all’Intelligenza Artificiale.

3. OpenAI sta quindi abbandonando Nvidia per passare ad AMD? R: No, non è un abbandono ma una strategia di diversificazione. OpenAI ha recentemente siglato un accordo ancora più grande con Nvidia (per 10 GW). La mossa di affiancare AMD come fornitore strategico serve a ridurre i rischi legati alla dipendenza da un singolo produttore. Avere due grandi fornitori garantisce a OpenAI una maggiore sicurezza nelle forniture, più potere contrattuale sui prezzi e l’accesso alle migliori tecnologie di entrambi i produttori. È una mossa classica delle grandi aziende per evitare colli di bottiglia e mantenere un vantaggio competitivo

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