Cina

Alluminio, tra deficit fantasma e surplus reali: le contraddizioni di un mercato

L’alluminio sale, ma è solo un’illusione? Produzione in aumento e domanda debole contraddicono la narrativa di un imminente deficit. Scopri i rischi nascosti del rally.

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Il mercato dell’alluminio si muove in un equilibrio precario. Dopo aver toccato i minimi da inizio anno ad aprile, i prezzi mostrano un andamento rialzista, alimentato da preoccupazioni su un presunto deficit di offerta. Ma a ben guardare, il quadro è molto più sfumato, se non addirittura contraddittorio.

L’ottimismo del mercato si basa principalmente su due fattori, come sottolinea Metalminer:

  • Il tetto alla produzione cinese: La Cina, che per anni ha inondato il mercato globale con la sua produzione, ha imposto un tetto di 45 milioni di tonnellate nel 2017 per frenare le emissioni e gestire l’eccesso di offerta. Ora che la produzione si sta avvicinando a questo limite, il timore di una contrazione dell’offerta si fa sentire.
  • La guerra in Ucraina e le sanzioni: Il blocco del materiale russo dai magazzini della LME (London Metal Exchange) ha ridotto le scorte disponibili, contribuendo a un senso di carenza.

Questo ha portato in alto i prezzi al LME

Tuttavia, un’analisi più approfondita rivela una realtà meno entusiasmante sull’offerta, che potrebbe spingere in direzione opposta:

  • Produzione ancora in crescita: I dati non mentono. La produzione cinese di alluminio primario è aumentata del 7,4% su base annua a giugno. E a livello globale, i livelli di produzione non mostrano segni di un calo significativo. Il “deficit” sembra, per ora, un fantasma.
  • Le sanzioni sono un buco nell’acqua: Il materiale russo non è sparito dal mercato, ma ha semplicemente cambiato rotta. La Cina sta acquistando alluminio russo a ritmo sostenuto, compensando il gap lasciato dall’Europa. Le sanzioni hanno creato più che altro una deviazione dei flussi commerciali, non una vera e propria riduzione dell’offerta globale.
  • La domanda globale arranca: Il grande assente in questo scenario è la domanda. Negli Stati Uniti, uno dei mercati più importanti, la domanda di alluminio è calata del 4,4% nel primo semestre del 2025. Anche in Cina, il settore immobiliare, che è un grande consumatore, rimane stagnante.
  • Goldman Sachs e i dubbi sul futuro: Persino giganti come Goldman Sachs hanno rivisto al ribasso le loro previsioni sui prezzi dell’alluminio, prospettando un possibile surplus per il 2026 se la domanda non si riprenderà in modo più vigoroso.

In questo contesto, si è verificato un fenomeno interessante: il “Midwest Premium” statunitense, cioè la differenza fra il prezzo dell’alluminio negli USA rispetto a quello internazionale. ha raggiunto un nuovo massimo storico di $0,7323 per libbra. Questo premio riflette l’aumento dei dazi USA e, pur in un mercato debole, segnala che a livello domestico le condizioni rimangono relativamente stabili, con tempi di consegna per i prodotti non in diminuzione.

Questo spiega perché sul CME i prezzi, dopo aver toccato un massimo, hanno iniziato a calare.

In sintesi, mentre il mercato gioca sulla corda delle aspettative di un deficit futuro, i fondamentali attuali, tra produzione in crescita e domanda fiacca, suggeriscono cautela. Il vero banco di prova sarà la capacità della Cina di rispettare il suo tetto produttivo e la rapidità con cui il mondo si muoverà verso grandi progetti infrastrutturali che, potenzialmente, potrebbero finalmente dare all’alluminio quella spinta che merita. Fino ad allora, il trend rialzista potrebbe restare in bilico su piedi d’argilla.

rotolo d’alluminio

Domande e risposte del lettore

1. Perché i prezzi dell’alluminio stanno aumentando nonostante la domanda sia debole? I prezzi sono trainati da una percezione di futuro deficit, in particolare a causa della produzione cinese che si sta avvicinando al suo tetto massimo e dalle scorte ridotte nei magazzini globali. Questa percezione, però, sembra ignorare i dati reali, che mostrano ancora un aumento della produzione e una domanda globale piuttosto fiacca. È una dinamica speculativa dove la paura di una futura carenza ha più peso dei fondamentali attuali.

2. Che cos’è il “Midwest Premium” e perché è importante? Il Midwest Premium è un costo aggiuntivo pagato dagli acquirenti per ricevere alluminio a livello locale negli Stati Uniti. È un indicatore della domanda domestica e delle condizioni di mercato in una specifica area geografica. Il fatto che abbia raggiunto un massimo storico indica che, nonostante il calo della domanda generale, la situazione interna degli USA è influenzata dalle tariffe e dai dazi, che rendono l’alluminio importato più costoso.

3. Qual è l’impatto delle sanzioni alla Russia sul mercato dell’alluminio? Le sanzioni occidentali hanno bloccato l’alluminio russo dai magazzini della Borsa di Londra (LME), riducendo le scorte “ufficiali”. Tuttavia, il materiale russo continua a essere venduto ad altri mercati, in particolare la Cina, che ha aumentato le importazioni del 38%. Le sanzioni non hanno rimosso il metallo dal mercato globale, ma ne hanno semplicemente deviato i flussi, creando solo un’illusione di scarsità in alcune aree.

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