Economia
Alluminio in Tempesta, fra dazi e possibilità di un cessate il fuoco
I mercati dell’alluminio si stanno normalizzando dopo un picco. Il problema è che i dazi porteranno a prezzi più alto, e questo distrugerà la domanda. Però se ci fosse il cessate il fuoco la situazione potrebbe invertirsi.

Come si comporta l’alluminio dopo l’imposizione dei dazi di Trump? L’indice mensile dei metalli dell’alluminio (MMI) è rimasto stabile con una tendenza al rialzo. Nel complesso, l’indice è salito dell’1,16% da febbraio a marzo, sostenuto da modesti aumenti dei prezzi globali dell’alluminio.
Il mercato dell’alluminio ha iniziato a stabilizzarsi dopo il forte rialzo dei premi statunitensi iniziato alla fine dello scorso anno. Dall’inizio del quarto trimestre del 2024, il premio Midwest dell’alluminio e il relativo contratto future a tre mesi sono aumentati rispettivamente del 107% e del 90%. Il trend rialzista dei premi si è manifestato quando i mercati hanno iniziato a valutare l’elezione del Presidente Trump.
Un’impennata ancora più forte è seguita all’annuncio della Casa Bianca di dazi del 25% su acciaio e alluminio e di una tariffa del 25% sulle importazioni canadesi, che ha visto gli acquirenti tornare di corsa sul mercato per assicurarsi materiale esente da dazi.
Con l’avvicinarsi dei dazi, i futures a tre mesi del Midwest Premium hanno iniziato a bloccarsi, perdendo slancio a metà febbraio e trovando almeno un picco a breve termine a metà marzo, a 0,40 $/lb.
Tuttavia, i prezzi dell’alluminio a pronti hanno continuato a salire in quel periodo. In questo modo il mercato premium è passato da contango a backwardation entro il 28 febbraio, con i prezzi spot che hanno superato i futures.
Sebbene la backwardation possa avere significati diversi a seconda del contesto di mercato, il recente cambiamento suggerisce un calo del sentimento rialzista. Gli investitori sembrano non essere ottimisti sulla situazione dei prezzi nei prossimi mesi, in particolare se la domanda sarà abbastanza forte da mantenere i prezzi dopo le tariffe. Mentre in precedenza gli acquirenti si sono precipitati sul mercato per ricostituire le scorte, una volta che le tariffe saranno in vigore, saranno le condizioni della domanda a determinare la traiettoria del premio, e questa non c’è sicurezza che si mantenga così elevata da sostenere i prezzi.
Del resto l’attuale prezzo, successivo al piccol del 2022, mostra una certa stanchezza:
Dopo l’imposizione delle tariffe della Sezione 232 nel 2018, il Midwest Premium non è aumentato per sempre. Al contrario, ha trovato un picco, seguito da un ritracciamento. I prezzi elevati, per i tassi, hanno l’effetto di distruggere la domanda, per cui, raggiunto un icco, si cala.Poiché sembra che i mercati abbiano trovato o almeno si siano avvicinati al loro picco, la prossima domanda è quando si verificherà il ribasso e cosa aspettarsi da esso?
Trump avverte: non ci saranno esenzioni per il dazio sull’alluminio
Le deroghe e le esenzioni hanno visto erodere l’impatto delle tariffe sull’alluminio negli anni successivi al 2018. Questa volta sembra improbabile che ciò accada. Trump ha mantenuto il suo approccio deciso quando gli è stato chiesto di parlare di esenzioni. Rivolgendosi ai giornalisti il 16 marzo, il presidente ha dichiarato: “Non ne ho alcuna intenzione”.
Può essere difficile stabilire cosa prendere sul serio e cosa prendere alla lettera delle dichiarazioni dell’attuale presidente. Più di una settimana fa, Trump ha scatenato il caos sul mercato con un post sul social network Truth in cui minacciava dazi del 50% sul Canada in risposta alla decisione del Paese, poi ritrattata, di aggiungere una tariffa del 25% sull’elettricità in arrivo negli Stati Uniti. La minaccia ha visto i futures a tre mesi del Midwest Premium balzare nei giorni successivi, mentre i principali fornitori di alluminio prevedevano un quasi raddoppio del premio.
È probabile che le tariffe rimangano “appiccicose”.
Sebbene la tariffa aggiuntiva del 25% non sia mai stata applicata, la minaccia ha esemplificato l’incertezza che caratterizza i piani tariffari dell’amministrazione. A volte vengono utilizzate come strumento di negoziazione per costringere la controparte a fare concessioni, altre volte vengono rese permanenti per spostare gli equilibri commerciali e sostenere la produzione e l’industria nazionale.
Per il momento, sembra che le tariffe sui metalli e gli altri dazi in arrivo resteranno probabilmente inalterati. Mentre le condizioni della domanda rimarranno il principale motore del Midwest Premium dell’alluminio, i dazi continueranno ad offrire un sostegno.
Prezzi dell’alluminio: Impatto del cessate il fuoco tra Ucraina e Russia
Sebbene i dazi abbiano ampiamente oscurato le notizie di mercato negli ultimi mesi, essi sono ben lontani dall’essere l’unico argomento che influisce sui prezzi dell’alluminio. Sebbene non si sia ancora verificata una pausa più ampia del conflitto, il 18 marzo il presidente Trump e Putin hanno concordato una pausa sugli attacchi russi contro le infrastrutture energetiche. La Casa Bianca ha definito questo sviluppo come un “movimento verso la pace”, che potrebbe portare alla fine del conflitto.
Un ampio cessate il fuoco avrebbe diverse implicazioni per il mercato dell’alluminio, dato che l’invasione iniziale della Russia e le conseguenti sanzioni da parte dell’Occidente hanno gravemente interrotto le catene di approvvigionamento.
La fine della guerra probabilmente stabilizzerebbe e normalizzerebbe tali catene di approvvigionamento, riducendo i costi di produzione e potenzialmente abbassando i prezzi dell’alluminio.
Sia la Russia che l’Ucraina sono importanti produttori di alluminio e di materie prime correlate. Pertanto, la potenziale ripresa delle normali operazioni in Ucraina e la fine delle sanzioni contro la Russia potrebbero esercitare un’ulteriore pressione al ribasso sui prezzi: infatti grandi quantità di alluminio rientrerebbero sui mercati, soprattutto se fossero allentate le sanzioni finanziarie alla Russia, ed è poco importate il fatto che la UE possa mantenere o meno un blocco all’importazione.
In una certa misura, questi impatti negativi saranno compensati dalla ricostruzione della domanda e dalla rinnovata fiducia degli investitori, che potrebbero offrire un sostegno ai prezzi dell’alluminio. Sebbene non sia ancora chiaro quando il conflitto finirà e cosa determineranno i negoziati in corso sulle risorse dell’Ucraina e sulle sanzioni contro la Russia, l’evento nel suo complesso rappresenta un rischio di volatilità per i prezzi dell’alluminio.
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