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Allarme dalla BRI: La “doppia bolla” di oro e azioni che minaccia la diversificazione
La BRI lancia un allarme storico: oro e azioni ai massimi insieme creano una “doppia bolla” speculativa mai vista in 50 anni. Ecco i rischi per i vostri risparmi e come proteggersi.

La Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) (BIS in Inglese), spesso definita la “banca centrale delle banche centrali”, ha appena lanciato un avvertimento che non dovrebbe passare inosservato. Nel suo rapporto trimestrale di dicembre 2025, l’istituto di Basilea ha segnalato la formazione di una “doppia bolla“ (double bubble), un fenomeno raro che vede i prezzi dell’oro e dei mercati azionari esplodere all’unisono verso nuovi massimi.
Potrebbe sembrare una buona notizia per chi detiene asset, ma la storia economica suggerisce cautela. Una correlazione positiva così marcata tra due asset storicamente opposti non si vedeva da almeno mezzo secolo. E quando la musica si ferma, il rischio è che non ci siano sedie libere per nessuno.
Perché la BRI parla di “Doppia Bolla”?
Tradizionalmente, oro e azioni funzionano come vasi comunicanti inversi:
- Le Azioni (Risk-on): Salgono quando l’economia cresce, c’è ottimismo e propensione al rischio.
- L’Oro (Risk-off): Sale quando c’è paura, inflazione o incertezza, fungendo da bene rifugio.
Tuttavia, il 2025 ci sta mostrando un film diverso. L’oro è balzato di circa il 60%, la sua migliore performance dal 1979, ma contemporaneamente l’indice azionario americano, trainato dalla tecnologia e dall’intelligenza artificiale, ha toccato record storici. Eccovi l’oro:
Ecco il famoso SP 500:
Secondo Hyun Song Shin, consigliere economico della BRI, l’oro ha smesso di comportarsi come un rifugio sicuro per trasformarsi in un asset speculativo, mosso dalle stesse dinamiche di “momentum” che spingono le azioni.
Siamo di fronte a un’ascesa parabolica iniziata nell’ottobre 2022, che si è sganciata dai trend di crescita precedenti. Non è una mossa guidata dai fondamentali, ma dalla pura speculazione.
I pericoli: La fine della diversificazione?
Il problema sollevato dalla BRI è semplice quanto inquietante: se oro e azioni salgono insieme spinti dalla speculazione, è molto probabile che scendano insieme quando l’euforia svanirà.
Gli investitori che hanno comprato oro per proteggersi da un crollo azionario potrebbero trovarsi con un portafoglio che perde valore su entrambi i fronti simultaneamente. Questo scenario annulla il beneficio tradizionale della diversificazione. Come nota il rapporto:
“Se la storia si ripete, con una sopravvalutazione seguita da un ritorno alla media, gli investitori potrebbero subire perdite ingenti sia nelle loro partecipazioni azionarie che in quelle in oro, eliminando il tradizionale vantaggio di diversificazione.”
Ecco una sintesi delle differenze tra i cicli passati e l’anomalia attuale:
| Periodo | Comportamento Oro | Comportamento Azioni | Risultato |
| Fine anni ’70 | Bolla esplosiva (inflazione) | Stagnazione/Ribasso | Crollo dell’oro, decenni di oblio. |
| Fine anni ’90 | Prezzi bassi/Stabili | Bolla Dot-com | Crollo azionario, oro stabile. |
| Oggi (2025) | Record storici (Speculativo) | Record storici (Speculativo) | Rischio di correzione simultanea. |
Cosa sta alimentando il fuoco?
Non è “questa volta è diverso”, è solo una questione di liquidità e psicologia di massa. Sebbene le banche centrali abbiano acquistato oro, i volumi non giustificano tali prezzi. I veri motori sono:
Investitori retail e speculatori: Attratti dal momentum, inseguono ciò che sale.
ETF e leva finanziaria: Gli ETF scambiano sopra il valore netto degli asset (NAV), segnale di una pressione d’acquisto irrazionale, mentre il debito a margine (leverage) continua a salire.

Incremento di valore delle riserve auree delle bance centrali, in blu l’aumento delle quantità fisiche, in arancione la parte dovuta ai prezzi.
Politiche Monetarie: Le banche centrali hanno tagliato i tassi aggressivamente negli ultimi due anni e ora sono in pausa, ma la liquidità nel sistema resta abbondante, cercando rendimento ovunque. La BIS nota che l’incremento nel valore delle riserve delle Bance Centrali è causato non dall’accumulo di ulteriori quantità d’oro, ma dal suo aumento di valore:
Come navigare in acque inesplorate
La BRI non suggerisce di “vendere tutto e scappare col contante”, una mossa che spesso porta a risultati peggiori. Tuttavia, l’avvertimento è chiaro: la struttura del mercato è fragile. Se la leva finanziaria dovesse invertirsi, l’impatto negativo colpirebbe tutti gli asset correlati.
Per l’investitore consapevole, la strategia migliore in questa fase di “Doppia Bolla” si basa sulla prudenza:
- Qualità prima di tutto: Ridurre l’esposizione ai titoli growth speculativi e puntare su aziende con bilanci solidi, utili costanti e basso indebitamento (settori difensivi, utility, beni di prima necessità).
- L’Oro come assicurazione, non come scommessa: Mantenere metalli preziosi è corretto, ma senza sovrappesare il portafoglio sperando in guadagni speculativi infiniti.
- Liquidità: Tenere una parte del portafoglio in asset liquidi e sicuri (obbligazioni a breve termine, titoli di stato di alta qualità) per avere “polvere da sparo” pronta in caso di correzione.
In un mondo dove il debito è elevato e le tensioni geopolitiche non mancano, la prudenza non è mai troppa. Quando anche la BRI alza la voce, forse è il caso di ascoltare, ed essere prudenti. Anche perché quello che era un rifugio potrebbe non esserlo più.
Domande e risposte
Perché è pericoloso che oro e azioni salgano insieme?
Il pericolo risiede nella perdita della diversificazione. Storicamente, l’oro proteggeva i portafogli quando le azioni scendevano. Se entrambi salgono per motivi speculativi (eccesso di liquidità e momentum), è probabile che crollino simultaneamente in caso di shock di mercato o restrizione della liquidità. In questo scenario, l’investitore non ha “paracadute”, poiché entrambi gli asset principali del portafoglio generano perdite nello stesso momento, lasciando poche vie di fuga se non la liquidità pura.
Qual è il ruolo degli investitori retail in questa “bolla”?
Gli investitori retail, insieme agli speculatori, stanno giocando un ruolo cruciale spinti dalla FOMO (Fear Of Missing Out). Non stanno comprando basandosi sui fondamentali economici, ma inseguendo il prezzo che sale. Questo flusso di denaro nei fondi ed ETF crea una distorsione: i prezzi si disallineano dal valore reale degli asset sottostanti. L’uso della leva finanziaria (denaro preso in prestito per investire) amplifica questo effetto in salita, ma renderà la discesa molto più rapida e violenta quando il trend si invertirà.
Cosa dovrei fare con i miei investimenti oggi?
Non bisogna farsi prendere dal panico vendendo tutto, ma è saggio riequilibrare il portafoglio. La parola d’ordine è “qualità”: preferire azioni di aziende solide e difensive rispetto a quelle speculative tecnologiche. L’oro va mantenuto come assicurazione (hedge) e non come motore principale di profitto. Infine, è fondamentale aumentare la liquidità (cash o obbligazioni a brevissimo termine) per poter ammortizzare eventuali colpi e avere risorse pronte per acquistare asset di qualità a prezzi migliori in caso di correzione dei mercati.










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