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Algeria: si dimette Bouteflika. Problemi per il gas italiano?

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Abdelaziz Bouteflika darà oggi le dimissioni. la notizia era già nell’aria da quando il presidente era stato contestato per diverse settimane alla vigilia delle nuove elezioni, e sembrava imminente da quando i militari lo avevano abbandonato e ieri i media avevano trasmesso le proteste praticamente a canali unificati:

 

I voli privati sono bloccati per un mese, sino al 30 aprile e questo, probabilmente, per evitare la fuga di personaggi coinvolti con il precedente regime, quindi c”è da attendersi un cambio piuttosto deciso di politica. Un timore può derivante dal ritorno al potere degli islamici che già furono vicini a prendere il potere nel 1992 per essere poi rovesciati dai militari. In questo caso potrebbe partire un’ondata di de-europeizzazione del paese, con una forte contestazione delle influenze del continente vicino. Ricordiamo che le proteste sono partite quanto Bouteflika ha annunciato di voler correre per un quinto mandato, annuncio che ha fatto imbestialire la popolazione.

Quello che succede in Algeria ci vede immediatamente interessati, dato che da quel paese, attraverso la Tunisia , passa il maggior gasdotto che rifornisce il nostro paese:

Con 108 milioni di mq al giorno l’Algeria è nostro maggior fornitore, contando che il TAG , il secondo gasdotto, ne fornisce 107 milioni di tonnellate e quello con la Libia ne forniva 47. quindi una fonte molto importante di energia che rende ancora più necessaria la realizzazione di rigassificatori ed il competamento della TAP, per poter contare su fonti alternative. Bisogna anche ricordare che l’Algeria si basa fortemente, dal punto di vista economico, sulle forniture di gas e petrolio verso l’Europa.

Una situazione delicata da seguire con attenzione.

 

 


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