Economia
Algeria, accordi vicini con Exxon e Chevron per il gas di scisto: una nuova sfida per l’Europa e l’Italia
Il Paese nordafricano, forte delle terze riserve di scisto al mondo, sta per siglare intese storiche con le major statunitensi. Una mossa che potrebbe ridefinire gli equilibri energetici del Mediterraneo e aumentare la concorrenza per i fornitori tradizionali come Eni.

L’Algeria sta per finalizzare gli accordi con le supermajor statunitensi Exxon e Chevron per l’esplorazione e gli investimenti nelle risorse di gas di scisto, mentre il Paese nordafricano punta molto sul potenziamento del gasdotto e sulle esportazioni di GNL, secondo quanto dichiarato dal capo dell’autorità di regolamentazione dell’energia algerina a Bloomberg.
“Gli aspetti tecnici sono stati più o meno concordati, ma l’accordo commerciale è ancora in fase di negoziazione e sarà presto finalizzato”, ha dichiarato Samir Bekhti, presidente dell’autorità di regolamentazione dell’energia Alnaft, in un’intervista pubblicata venerdì dall’agenzia di stampa.
L’Algeria invierebbe “un segnale forte” sul potenziale delle proprie risorse attirando le multinazionali statunitensi, ha affermato il funzionario.
Lo sfruttamento del gas di scisto sarebbe una novità assoluta per l’Algeria, il produttore nordafricano membro dell’OPEC che sta cercando di aumentare la produzione e le esportazioni per mantenere il proprio ruolo di fornitore chiave di gas per l’Europa.
L’Algeria possiede enormi riserve di gas naturale convenzionale e si stima che abbia anche le terze riserve di gas di scisto più grandi al mondo dopo Cina e Argentina. Sarà interessante vedere come le società di estrazione troveranno l’acqua che è una componente essenziale delle attività di estrazione dal scisto. Eni era uno dei maggiori operatori convenzionali che ora si trova ad evere a che fare con una agguerrita concorrenza sul scisto, che si estrae con le tecniche di fracking.
Chevron ha commentato il potenziale accordo con una dichiarazione a Bloomberg, affermando che “siamo entusiasti delle potenziali sinergie e relazioni che potremmo creare in Algeria”, considerando l’esperienza e le capacità dell’azienda.
La maggior parte delle esportazioni di gas dell’Algeria sono destinate all’Europa, che punta sempre più sull’Africa per importare grandi volumi di gas tramite gasdotti e GNL in sostituzione delle forniture dalla Russia, che era il principale fornitore di gas dell’Europa prima dell’invasione russa dell’Ucraina.
La grande compagnia energetica italiana Eni è stata particolarmente attiva nell’assicurare maggiori forniture di gas naturale dall’Africa all’Europa e ha accelerato i progetti in Africa per soddisfare la domanda europea in assenza delle forniture russe tramite gasdotti. I gasdotti Algeria – Italia hanno permesso al nostro apese di ridurre rapidamente la dipendenza dal gas russo.
Inoltre, la britannica Grain LNG, il più grande terminale di gas naturale liquefatto d’Europa, ha firmato lo scorso anno un accordo decennale che estenderà la capacità di stoccaggio e riconsegna a lungo termine della società energetica algerina Sonatrach presso il terminale Grain LNG a partire dal gennaio 2029.
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