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Salerno – Aletta: bisogna ritornare alla politica fiscale

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convpaolo

Michelangelo Merisi detto Il Caravaggio: Conversione di San Paolo.

 

Oggi, buttando un occhio a Formiche.net, mi trovo davanti ad articolo di Guido Salerno Aletta che mi ha fatto fare un un sorriso.

guido aletta

 

Il famoso economista in passato aveva preso una posizione molto originale relativamente al problema del debito, suggerendo la creazione di un fondo per la garanzia del debito pubblico che comprendesse, oltre ai beni pubblici, anche immobili, una quota del patrimonio immobiliare privato. Una soluzione sicuramente innovativa.

Salerno – Aletta  oggi ci ha veramente stupito con il suo pezzo su “Formiche” veramente interessante. Per comprendere quale sia il nuovo pensiero del noto economista, ne riportiamo le conclusioni:

“Siamo in un equilibrio di sottoccupazione. I tassi ridotti sugli interessi, che avrebbero dovuto portare alla eutanasia dei rentier, non hanno senso alcuno quando non si attiva contemporaneamente la spesa pubblica per investimenti finanziata in disavanzo.

Se si volesse davvero l’inflazione e la crescita, si dovrebbe ridurre l’orario di lavoro ad invarianza di salario portandolo a sei ore giornaliere, come si fece per superare la crisi del ’29, quando fu ridotto da dodici ad otto. La spesa pubblica “improduttiva” per consumi collettivi, dalla istruzione alla sanità, dalla cura del territorio alla tutela dell’ambiente, dovrebbe prosciugare a tasso zero l’enorme ed inutile liquidità immessa dalle Banche centrali.”

Un bel colpo alle politiche di austerità, nevvero? Qui si parla di DISAVANZO (che Dio ci perdoni) e di aumentare la spesa pubblica e quindi…. IL DEBITO.. Ma non erano questi  i grandi problemi dell’Italia ? Oppure ha ragione Salerno –  Aletta per cui il vero problema è la mancanza di crescita decente e la deflazione , come noi di Scenari Economici andiamo dicendo da anni ?

L’esperto ha perfettamente  ragione, ma, secondo noi, è necessario fare il passo logico successivo: dato che non possiamo creare debito a dismisura in una moneta che non controlliamo, perchè così ci condanneremmo ad un crack futuro, l’unico modo per uscire dalla crisi è riprendere potestà monetaria in modo da poter tornare, almeno temporaneamente, ad una situazione pre 1981 (pre divorzio BI-Tesoro) e poter quindi finanziare una politica espansiva Keynesiana con un po’ di debito pubblico, riassorbito dalla Banca centrale.

Facciamo assieme questo passo successivo.

 

Colloquio fra Banca Centrale e Stato 

BANCA: Se mi dai il monopolio del denaro faremo grandi cose assieme.

STATO: Ecco a te! Che si fa adesso?

BANCA: Un cazzo, non hai i soldi. GENIO!

Da “il Pedante” @euromasochismo


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