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Agroalimentare: l’importanza dei trasporti refrigerati in un settore in costante crescita

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Camion semirimorchio refrigerato

Il settore agroalimentare, nel nostro Paese, continua a crescere, come emerge dall’ultimo report AgriMercati diffuso da ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) relativamente al primo trimestre del 2025.

Nel dettaglio, il valore aggiunto agricolo ha registrato un +1,4% rispetto all’ultimo trimestre dell’anno precedente, mentre la produzione industriale ha visto un incremento dell’1,6%. Un dato, quest’ultimo, frutto anche dell’aumento della domanda, sia a livello nazionale, con la spesa alimentare degli italiani in crescita del 3,8%, sia a livello internazionale, con le esportazioni che hanno superato i 18 miliardi di euro, registrando un aumento del 6% rispetto al primo trimestre del 2024.

Una crescita supportata, naturalmente, anche dalla qualità dei prodotti agroalimentari del nostro Paese, che viene assicurata seguendo standard rigorosi in ogni fase della filiera, soprattutto per quello che riguarda gli alimenti deperibili. Questi prodotti necessitano di essere conservati nel rispetto della catena del freddo per mantenere inalterate le loro proprietà organolettiche e i loro valori nutrizionali, richiedendo servizi specializzati di trasporto refrigerato in Italia per evitare che si verifichi la contaminazione patogena.

Agroalimentare: come viene mantenuta la qualità dei prodotti deperibili

Nel settore agroalimentare, sono considerati prodotti deperibili gli alimenti freschi e surgelati che necessitano obbligatoriamente del mantenimento della catena del freddo.

Per rispettare la catena del freddo, è necessario che questi beni alimentari vengano mantenuti in ogni fase della supply chain all’interno di determinati range di temperatura, che differiscono in base alla categoria di prodotto movimentato. Si tratta di un processo che riduce l’attività dei batteri che, a intervalli diversi da quelli di conservazione, possono proliferare e accelerare il deterioramento degli alimenti.

Una delle fasi in cui è particolarmente importante mantenere questo range è quella del trasporto, che deve avvenire all’interno di appositi mezzi dotati di impianti di refrigerazione con cui assicurare in modo continuativo che sia preservata la giusta temperatura.

Come funziona il trasporto refrigerato per alimenti freschi, termosensibili e surgelati

Ma come avviene, nel dettaglio, il trasporto refrigerato di ogni categoria di prodotto? Per quello che riguarda gli alimenti freschi, essi devono essere mantenuti a temperature comprese fra i 2 e i 4°C.

I prodotti termosensibili, invece, richiedono il mantenimento di temperature moderate e controllate, che possono variare in base alle specifiche caratteristiche del singolo prodotto.
Fanno parte di questa categoria per esempio gli oli, il cioccolato, la margarina e alcuni prodotti da forno.

Un altissimo livello di specializzazione è richiesto anche per gli alimenti surgelati, una gamma di prodotti soggetti a un processo industriale – la surgelazione – che prevede il repentino abbassamento della temperatura dei beni, per mantenerne inalterate le caratteristiche organolettiche e nutrizionali. Richiedendo il mantenimento di temperature negative fino a -25°C, il trasporto dei surgelati deve potersi basare sull’impiego di risorse tecniche e immobiliari di rilievo, come mezzi con semirimorchi frigoriferi con controllo totale della temperatura negativa ed eventualmente magazzini refrigerati, sempre a temperature negative, per le operazioni di stoccaggio.

A prescindere dalla categoria di prodotto interessato, oltre allo spostamento il trasporto refrigerato comprende anche tutta una serie di operazioni legate alla pianificazione: lo scrupoloso rispetto di tutti i passaggi, comprese le eventuali fasi di stoccaggio o di transito nei magazzini di logistica, deve prevedere una perfetta sincronizzazione dei movimenti, atta a garantirne la consegna sicura presso i canali del Foodservice, dell’industria alimentare, della GDO o dei negozi di prossimità. 

Chi si occupa del trasporto nell’agroalimentare

Per fare in modo che ogni aspetto del trasporto refrigerato venga gestito in modo corretto e nel pieno rispetto delle normative vigenti, è consigliabile valutare l’outsourcing, affidandosi a operatori specializzati nei servizi a temperatura controllata, così da ottimizzare la gestione della supply chain agroalimentare a 360 gradi.

Si tratta di realtà come STEF, che costituisce un vero e proprio punto di riferimento per quello che riguarda il trasporto refrigerato in Italia e in Europa, forte di un’esperienza ultradecennale sul territorio nazionale e internazionale.

Nel dettaglio, STEF si avvale di piattaforme e mezzi refrigerati con cui è in grado di assicurare una presenza capillare in tutto il Paese, così come di software proprietari, sviluppati appositamente per soddisfare al meglio i bisogni delle aziende clienti e mettere a disposizione delle realtà del comparto agroalimentare soluzioni personalizzate e flessibili.

Il tutto disponendo di personale altamente qualificato e adottando protocolli operativi conformi alle più rigide normative di settore.

Una gestione corretta della supply chain per accrescere la competitività

In un mercato sempre più esigente in termini di qualità, tracciabilità e sicurezza, il trasporto refrigerato è dunque una direttrice molto importante per la sostenibilità economica del processo.

Affidarsi a operatori specializzati nella logistica e nei trasporti a temperatura controllata, in grado di contraddistinguersi per esperienza, competenza e innovazione, permette di usufruire di un elevato livello di servizio, così come di effetti positivi per l’impresa sul medio e sul lungo periodo.

Una corretta gestione supply chain a temperatura controllata, infatti genera, un impatto positivo sui margini di profitto e sulla competitività delle aziende del settore, con margini importanti di crescita all’interno di un settore che nel nostro Paese continua a essere uno dei più floridi a livello nazionale e internazionale.