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Energia

Afghanistan e Uzbekistan: non solo gas, nasce un’asse strategica in Asia Centrale

Non solo gas: tra Uzbekistan e Afghanistan sta nascendo un’asse strategica. Con un maxi-accordo energetico da 1 miliardo di dollari e il progetto della Ferrovia Trans-Afghana, i due paesi ridisegnano il futuro dell’Asia Centrale.

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Quello che sta accadendo nel nord dell’Afghanistan è molto più di un semplice progetto energetico. L’avvio dell’esplorazione e produzione di gas nel giacimento di Tuti-Maidan è il simbolo più potente di come due vicini, Uzbekistan e Afghanistan, stiano costruendo un’alleanza strategica destinata a ridisegnare gli equilibri economici e la stabilità dell’intera Asia Centrale.

Il 14 settembre, nelle province afghane di Jawzjan e Faryab, la joint venture uzbeko-afghana Eriell KAM ha ufficialmente dato il via ai lavori in uno dei più grandi giacimenti di gas del paese. Le parole del vice primo ministro afghano per gli affari economici, Abdul Ghani Baradar, sono state inequivocabili: questo progetto è un segnale per tutti gli investitori che l’Afghanistan è aperto al business. L’obiettivo è ambizioso: ridurre la dipendenza energetica, creare occupazione e, in prospettiva, trasformare il paese da consumatore a fornitore di “oro blu”.

Firma dell’accordo fra Afghanistan e Uzbekistan

 

Un progetto dai numeri imponenti

L’accordo, siglato nell’autunno del 2024 tra l’uzbeka Eriellcom e le afghane AERL Group e KAM Energy Company, non è una scommessa a breve termine, ma un piano strutturato con una visione a lungo raggio. I numeri parlano da soli:

  • Durata del Contratto: 25 anni, un orizzonte temporale che implica un impegno profondo.
  • Potenziale del Giacimento: L’area di Tuti-Maidan, estesa per circa 7.000 km², custodirebbe riserve stimate in circa 3 trilioni di metri cubi di gas naturale.
  • Investimento: L’Uzbekistan si è impegnato a investire $100 milioni all’anno, con l’obiettivo di raggiungere $1 miliardo solo nel primo decennio.
  • Piano Operativo: Nei primi due anni, il gas estratto alimenterà la produzione di 100 MW di elettricità per far fronte alla cronica carenza afghana. Successivamente, il gas verrà trasportato in Uzbekistan per essere processato, per poi tornare in parte in Afghanistan a soddisfare la domanda interna.

Per chi osserva la regione, questa mossa non è una sorpresa. Per Tashkent, si tratta della logica continuazione di una strategia energetica mirata a rafforzare la propria sicurezza e, al contempo, a contribuire alla rinascita economica di un vicino cruciale. Gli esperti ritengono che questa cooperazione non solo renderà l’Uzbekistan più indipendente dal punto di vista energetico, ma lo trasformerà in un attore energetico di primo piano in Asia Centrale.

Un’intesa che viene da lontano

Questa intesa non nasce dal nulla, ma è il culmine di un percorso di riavvicinamento meticoloso costruito nell’ultimo anno, un tassello dopo l’altro.

  • Aprile 2025: I due paesi concordano meccanismi per abbattere le barriere commerciali e creano consigli d’affari congiunti nei settori farmaceutico, edile e alimentare.
  • Maggio 2025: Vengono siglati nuovi accordi per espandere il commercio e aumentare il flusso di elettricità uzbeka verso l’Afghanistan (a tariffe ridotte). Fondamentale, viene riaffermato l’impegno per la ferrovia Hairatan-Herat. Nello stesso periodo, imprenditori dei due paesi firmano oltre 30 accordi per un valore di 50 milioni di dollari.
  • Luglio 2025: Arriva la svolta strategica. Uzbekistan, Afghanistan e Pakistan firmano un accordo quadro per lo studio di fattibilità della ferrovia Termez-Kharlachi, la spina dorsale della futura Ferrovia Trans-Afghana. Un progetto che, una volta completato, trasformerà la regione in un hub logistico unificato. Nello stesso mese, si concordano riduzioni fiscali sulle esportazioni afghane e si tiene un incontro trilaterale con l’Azerbaigian per esplorare investimenti comuni nel settore minerario e cementifero.
  • Agosto 2025: Dopo un devastante terremoto nell’est dell’Afghanistan, l’Uzbekistan è tra i primi a rispondere, inviando 265 tonnellate di aiuti umanitari. Un gesto che va oltre l’economia e cementa la fiducia.

Un nuovo modello di cooperazione regionale?

La traiettoria delle relazioni uzbeko-afghane è chiara e ascendente. Non si tratta di una serie di accordi transazionali, ma della nascita di un partenariato strategico autentico. La fiducia che Tashkent e Kabul stanno costruendo è un esempio per l’intera regione, la prova che anche in un contesto geopolitico complesso è possibile trovare un terreno comune per la prosperità condivisa.

Mentre queste iniziative mettono radici, i due paesi stanno gettando le basi per qualcosa di molto più grande del semplice commercio bilaterale. Stanno creando un modello di cooperazione regionale che potrebbe fungere da contrappeso all’instabilità e alle pressioni esterne. Se questo partenariato continuerà a crescere, ha il potenziale per trasformare l’Asia Centrale in una zona di connettività, resilienza e mutuo beneficio, dove i vicini non sono rivali, ma partner nella costruzione di un futuro di stabilità.

Pozzo di gas in costruzione

Domande e Risposte per i lettori

  1. Perché la Ferrovia Trans-Afghana è così strategicamente importante?

La Ferrovia Trans-Afghana è un progetto “game-changer”. Attualmente, l’Asia Centrale, essendo priva di sbocchi sul mare, dipende da rotte commerciali lunghe e costose attraverso Russia o Cina. Questa nuova ferrovia collegherebbe direttamente l’Uzbekistan (e di conseguenza l’intera Asia Centrale) ai porti pakistani sul Mar Arabico, come Karachi e Gwadar. Ciò ridurrebbe drasticamente i tempi e i costi di trasporto, aprendo nuovi mercati per le esportazioni regionali e trasformando l’Afghanistan da ostacolo a corridoio logistico fondamentale, ponte tra Asia Centrale e Meridionale.

  1. In che modo il processo di raffinazione del gas in Uzbekistan avvantaggia entrambi i paesi?

Questo modello è un classico esempio di simbiosi economica. L’Afghanistan, al momento, non possiede le complesse e costose infrastrutture necessarie per processare il gas naturale su larga scala. Inviandolo in Uzbekistan, può sfruttare gli impianti esistenti del vicino, ottenendo in cambio gas raffinato per il proprio consumo interno senza dover sostenere investimenti proibitivi. L’Uzbekistan, d’altra parte, si assicura una fornitura stabile di materia prima per le sue industrie, rafforza il suo status di hub energetico regionale e ottiene un ritorno economico dal processo di raffinazione.

  1. Questo asse tra Uzbekistan e Afghanistan può funzionare senza il riconoscimento internazionale del governo talebano?

Questa è la sfida principale. L’Uzbekistan sta adottando un approccio estremamente pragmatico: invece di attendere il riconoscimento formale, che potrebbe non arrivare mai, si concentra sulla costruzione di legami economici e sulla stabilità regionale. Questo modello funziona a livello bilaterale e regionale, coinvolgendo attori come il Pakistan. Tuttavia, la mancanza di riconoscimento internazionale limita l’accesso dell’Afghanistan a finanziamenti da istituzioni come la Banca Mondiale o il FMI, e rende più complessi gli investimenti su larga scala da parte di aziende occidentali, frenate dai rischi legali e reputazionali.

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