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“Affinchè il meglio non sia nemico del buono!!!” di Raffaele SALOMONE-MEGNA

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Good Best Better, 3d Render

Questo antico detto mi veniva ripetuto sovente dalla mia nonna materna, persona che non aveva fatto grandi studi, ma che sapeva scrivere e far di conto benissimo e, soprattutto, che aveva superato le difficoltà di due guerre mondiali ed aveva “cresciuto” amorevolmente quattro figli ed innumerevoli nipoti.

In questo detto c’è un’antica saggezza relativa ad un comportamento che, di primo acchito, dovrebbe essere scontato, ma che poi tanto scontato non è. Il senso, infatti, è quello di non mettere a rischio quanto di buono si è fatto per perseguire obiettivi più ambiziosi, ma gravidi di rischi.

Questo adagio torna ad uopo nei confronti di coloro che sovente criticano il Governo in carica perché avrebbe dovuto osare di più, perché alla fine si è sottomesso ai diktat della C.E., perché avrebbe dovuto fare più deficit, perché non ci ha portato fuori della crisi e perché un’ennesima recessione incombe.

Beninteso, anch’io ritengo che la compagine Movimento Cinque Stelle-Lega non sia in assoluto il migliore governo possibile per l’Italia, ciò non di meno credo che tra tutti i governi attualmente possibili sia il migliore.

Se non si fosse costituito, avremmo avuto a reggere le nostre sorti un tal Cottarelli, che negli annali storici sicuramente sarà ricordato come l’affamatore della Grecia per via dei suoi sesquipedali errori commessi, quando era nel F.M.I., nell’approntare il piano di salvataggio greco ( salvataggio si fa per dire), il quale avrebbe sicuramente continuato imperterrito con le precedenti politiche di austerità del Governo Gentiloni, che per il corrente anno solare aveva previsto un deficit rispetto al PIL dello 0,8%.

In definitiva il 3% è sicuramente maggiore del 2,4% ed il 2,4% è maggiore del 2,04%, ma lo 0,8% è decisamente più piccolo del 2,04% e di questo, anche se non possiamo esultare, sicuramente possiamo essere contenti.

E’ il primo passo di un nuovo percorso, di un percorso diverso, ma tutti i percorsi, anche quelli più ambiziosi, cominciano con un primo passo, per quanto timido ed incerto esso sia.

Detto questo, è anche il caso di ricordare quali forze ostili, esogene ed endogene, i governanti italiani, democraticamente eletti, stanno affrontando.

Tra le opposizioni endogene palese è l’ostilità del Presidente della Repubblica che trama, un giorno sì ed un altro pure, per la sua caduta; l’avversione della Confindustria, totalmente asservita alla filosofia dell’austerità, anche se questa posizione si chiama autolesionismo; l’opposizione dei sindacati confederali che invece di lottare per l’occupazione e contro la deflazione sindacale, si pongono come obiettivo uno sterile antifascismo di maniera in assenza di fascismo; una parte della magistratura, pronta a colpire a comando; un Papa globalista, che ha finalizzato la sua missione pastorale esclusivamente all’accoglienza sul suolo italiano di tutti i migranti, “ oves et boves et universa pecora”, in nome di un diritto alla migrazione, che evidentemente non esiste sia nella nostra Carta Costituzionale che nei trattati internazionali, checché lui vada in buona fede professando.

Da ultimo, ma non ultimo, come non parlare dei grandi burocrati statali che presidiano i gangli vitali dello nostro stato, a volte anche insigniti della Legion d’onore francese e che spesso si rivelano servitori infedeli del popolo italiano, lo stesso popolo che paga i loro lauti stipendi!!!

Per quanto concerne le forze esogene che contrastano il Governo italiano, sono di assoluta evidenza le incursioni dei grassatori dello spread in uno con le agenzie di rating e la BCE e le azioni sfrontate e piratesche delle ONG, che riversano sulle nostre coste orde di disperati, le stesse ONG artefici delle rivoluzioni colorate africane e del conseguente caos.

Ma per avere una visione completa di cosa deve affrontare il nostro Governo come qualsiasi altro governo di qualsiasi altra nazione che voglia governare nell’interesse del proprio popolo e non delle lobbies internazionali, riportiamo parte di una mirabile intervista rilasciata all’età di 78 anni nel 1998 dal filosofo matematico e dissidente sovietico Alexander Alexandrovich Zinoviev: “ oggi noi viviamo in un mondo dominato da un’unica ideologia, portata avanti dal partito unico mondialista, un fatto unico.

La creazione di quest’ultimo è cominciata all’epoca della guerra fredda, quando le strutture transnazionali si sono messe all’opera nelle forme più diverse: media, società bancarie, società commerciali…Nonostante i loro differenti settori di attività queste forze erano unite dalla loro natura sovranazionale.

Con la caduta del comunismo, esse si sono ritrovate al comando del mondo.

I paesi occidentali sono dunque dominatori, ma anche dominati perché perdono progressivamente la loro sovranità a favore di quella che io chiamo la sovra-società”.

Da patriota e libero pensatore concludo questo mio scritto esortando il Governo con la frase di un personaggio dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, Antonio Ferrer, gran cancelliere spagnolo, quando passa tra la folla in tumulto a Milano ed esorta il suo cocchiere così: “ Adelante Pedro, con juicio”.

Raffaele SALOMONE MEGNA


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