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AD OTTOBRE CRESCE IL MISERY INDEX DI CONFCOMMERCIO, ED ISTAT PARLA DEL 30% DELLE FAMIGLIE A RISCHIO POVERTA’. SPIEGATO IL MOTIVO DEL RANCORE

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Ad ottobre il Misery Index di Confcommercio ha toccato un massimo da giugno proprio con l’ultima rilevazione di ottobre. L’indice di miseria di Confcommercio misura la combinazione fra disoccupazione ed inflazione, nel caso specifico considerando la disoccupazione “Estesa” di lungo periodo, economicamente molto più pesante.

Ecco l’andamento dei valori mensili.

Il valore del MIC è aumentato di 0,4 punti ad ottobre rispetto a settembre, aumento dovuto essenziale ai movimenti dei prezzi sui beni di maggiore frequenza di acquisto, essenzialmente i servizi e le bollette. Si avvicina l’inverno e si tosano i consumatori.

Sul lato del lavoro si nota la sostanziale stabilità degli indicatori. Comunque dal 2016 il Misery Index non è migliorato, nonostante tutta la comunicazione da parte dei media mainstream.

Del resto, come riporta ISTAT  proprio oggi, il 30% delle famiglie italiane è a rischio povertà.  Si crea una situazione incredibile, e, francamente, insostenibile: cresce il reddito disponibile, in teoria, ma cresce la povertà e l’inflazione rimane bassa . Come mai ? Quale meccanismo non funziona o quale indicatore è falso ?

Un arcano che, per ora, nessuno riesce a spiegare.

 


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