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EconomiaEnergia

Accumulare energia con la Sabbia? L’Italia come la Finlandia, con l’apertura del primo accumulatore in Campania

Anche in Italia, in provincia di Salerno, viene realizzato un impianto di accumulo energetico a lungo termine basato sulla sabbia

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Qualche tempo fa avevamo parlato di come in Finlandia fosse stato realizzato un sito di accumulo energetico non chimico ed a basso costo. Si trattava dell’impianto di Pornainen che può immagazzinare sino a  fino a 100 MWh di energia, sufficienti a riscaldare un’intera cittadina durante l’inverno,

Questa tipo di tecnologia,  “democratica”, efficiente e sicura sta attirando interesse anche al di fuori della Finlandia ed a settembre è stato inaugurato un interessante impianto anche in Italia, a Buccino, in provincia di Salerno, che utilizza lo stesso concetto: l’accumulo energetico per via termica tramite la sabbia.

Autore di questo impianto è il Gruppo Magaldi che ha implementato il MGTES, un  sistema di accumulo a lunga durata

MGTES è un sistema di Accumulo di Energia a Lunga Durata (LDES) che può immagazzinare energia all’interno della sabbia da +8 ore fino a intere settimane, con perdite termiche minimizzate.
Il sistema è costituito da moduli isolati con sabbia silicea riscaldata oltre i 600°C.
Nella configurazione Power-to-heat, MGTES opera in tre fasi:

  • Carica: L’energia elettrica da fonti rinnovabili o direttamente dalla rete viene utilizzata per caricare il sistema. Il processo di fluidizzazione della sabbia è attivo.
  • Accumulo: La fluidizzazione è inattiva e la sabbia si accumula sul fondo del modulo. L’assenza di convezione e l’isolamento del contenitore riducono al minimo le perdite di calore.
  • Scarica: L’energia immagazzinata viene rilanciata come vapore caldo da utilizzare nei processi industriali.

In questo modo l’energia viene accumulata sotto forma di energia termica che può essere

L’inaugurazione dell’impianto Magaldi

“Magaldi ha radici profonde e una lunga storia in settori industriali tradizionali e ad alta intensità. Qual è stata la scintilla, il momento preciso in cui avete capito che una tecnologia consolidata nel vostro know-how, come un letto di sabbia fluidizzata, poteva essere la chiave per risolvere una delle sfide più attuali e complesse come l’accumulo energetico? E come avete gestito, a livello strategico e culturale, la transizione da un core business affermato a questa nuova, dirompente frontiera green?”

Per Magaldi l’innovazione non è mai stata una cesura netta, ma una continuità di pensiero e di approccio. La scintilla è scattata quando abbiamo intuito che la nostra esperienza sul letto fluidizzatodi sabbia, sviluppata e perfezionata in anni di attività industriale, poteva diventare la base per affrontare una delle sfide più urgenti del nostro tempo: accumulare energia rinnovabile in modo affidabile per produrre calore industriale con un sistema sostenibile e scalabile.

Questa “scintilla” non è stata un episodio isolato, ma il frutto di un percorso di ricerca durato oltre dieci anni, che ha preso avvio con i primi esperimenti nel solare a concentrazione e che si è alimentato con l’ascolto del mercato, il confronto con partner tecnologici e istituzioni, e la volontà di guardare oltre i confini del nostro core business tradizionale. Nel corso della nostra storia abbiamo depositato circa 500 brevetti: un patrimonio che testimonia la nostra vocazione all’innovazione e che tutela soluzioni uniche al mondo, nate dall’intelligenza e dalla passione dei nostri tecnici e ingegneri. Qui, da generazioni, prendono forma progetti che rispondono alle esigenze più estreme dei nostri clienti, sempre con due criteri imprescindibili: l’affidabilità e il rispetto per l’ambiente.

La transizione non ha significato abbandonare ciò che siamo, ma portare con noi la solidità di un gruppo con più di novant’anni di storia e la cultura di un’impresa familiare che ha sempre fatto dell’ingegneria avanzata la propria cifra distintiva. La vera trasformazione è stata culturale: integrare giovani talenti, specialisti della sostenibilità, nuove competenze digitali, costruendo un ecosistema capace di tenere insieme tradizione industriale e frontiera green. È in questa miscela che abbiamo trovato la forza di trasformare una tecnologia sviluppata internamente in un’innovazione dirompente.

  1. La Sfida Oltre la Tecnologia: Convincere il Mercato

“Ogni tecnologia rivoluzionaria incontra scetticismo. Qual è stato l’ostacolo più grande che avete dovuto superare finora? È stata una sfida più tecnologica, nel perfezionare l’efficienza e l’affidabilità del sistema MGTES, o più commerciale e culturale, nel convincere un mercato dominato dalle batterie elettrochimiche che la sabbia potesse essere una soluzione non solo praticabile, ma superiore per determinate applicazioni?”

Ogni innovazione radicale si porta dietro inevitabilmente una quota di scetticismo. Per noi la difficoltà maggiore non è stata tanto tecnica quanto culturale e commerciale.
Quando abbiamo cominciato a parlare di sabbia come vettore energetico, lo scetticismo era palpabile: il mercato e l’opinione pubblica erano concentrati sulle batterie elettrochimiche, viste come l’unica soluzione percorribile. Il nostro compito è stato allora quello di spiegare, con dati e con prove, che la sabbia non è un’idea suggestiva, ma una risorsa concreta e strategica.

Il Magaldi Green Thermal Energy Storage (MGTES) è infatti un sistema power-to-heat, differente dalle batterie elettrochimiche, basato su un letto fluidizzatodi sabbia contenuto all’interno di un grande serbatoio di acciaio. Si carica con energia elettrica rinnovabile e rilascia energia termica sotto forma di vapore ad alta temperatura (120–400 °C) su richiesta, sostituendo l’uso di gas e combustibili fossili. È pertanto un accumulo di lunga durata, adatto a settori come alimentare, carta, legno, plastica e farmaceutico.

Con MGTES abbiamo dimostrato che una tecnologia fondata su materiali semplici e abbondanti, senza dipendenze critiche, può tradursi in un sistema affidabile, durevole e competitivo.
Abbiamo vinto la prima sfida, quella ingegneristica: oggi puntiamo a vincere la seconda, quella commerciale, facendo capire che la soluzione alla dipendenza dal gas c’è, ed è una soluzione che guarda al futuro in modo green, sostenibile e competitivo.

  1. Definire il Campo di Battaglia: Alternativa o Alleato del Litio?

“Il dibattito sull’accumulo è spesso polarizzato sulle batterie al litio. Voi vi posizionate come un’alternativa diretta destinata a soppiantarle, o come una soluzione complementare e specializzata? In quali scenari applicativi la vostra tecnologia è, senza mezzi termini, imbattibile e qual è il messaggio chiave che volete dare a un’azienda che oggi deve scegliere su quale tecnologia investire per la propria decarbonizzazione?”

La transizione energetica non è una partita a somma zero tra tecnologie. Non si tratta di sostituire il litio, ma di affiancarlo: ogni soluzione ha un obiettivo diverso. Le batterie elettrochimiche sono indispensabili per l’accumulo di breve durata e per restituire elettricità al sistema; MGTES, invece, nasce per produrre calore ad alta temperatura, l’energia di cui hanno bisogno i settori industriali hard-to-abate, strettamente legati all’utilizzo del gas e quindi responsabili di impatti rilevanti sulle emissioni globali.

Il sistema sfrutta la fluidizzazione della sabbia silicea – uno dei materiali più comuni al mondo – che, scaldandosi fino ad oltre 600 °C, diventa un serbatoio in grado di conservare il calore per giorni o settimane. Questo permette di alimentare processi industriali in forma continua per 24h/7 o generare vapore verde senza emissioni.

Il messaggio che diamo alle imprese è chiaro: la decarbonizzazione non si costruisce scegliendo tra litio o sabbia, ma integrando soluzioni diverse. Le batterie hanno il loro ruolo, MGTES ha il suo. Solo con un portafoglio integrato di tecnologie sarà possibile costruire un percorso solido di transizione energetica.

  1. La Prova del Fuoco: Cosa Avete Imparato sul Campo con il Progetto IGI?

“Il progetto con IGI, fornitore di un colosso come Ferrero, è il vostro fiore all’occhiello. Al di là dei dati di targa su MWh e CO₂ risparmiata che già conosciamo, qual è stato l’apprendimento più inaspettato emerso da questa prima, vera installazione industriale? C’è stato un vantaggio operativo o una sinergia che non avevate previsto e che ora considerate un punto di forza fondamentale della vostra offerta?”

Il progetto con IGI segna per noi un momento cruciale: dal laboratorio all’industria, dal pilota alla scala reale. È il primo impianto MGTES in Italia installato a servizio di un cliente industriale, e la sua inaugurazione rappresenta una tappa fondamentale per verificare come la tecnologia si comporta in un contesto produttivo complesso.

Il modulo installato contiene circa 70 tonnellate di sabbia, con una capacità di accumulo fino a 7,5 MWh termici. Sarà utilizzato per fornire calore e vapore verde nello stabilimento che produce grassi e oli alimentari per la Ferrero, contribuendo a ridurre consumi di gas e circa 550 tonnellate di CO₂ all’anno.

Finora i dati provenienti dagli impianti pilota hanno confermato la capacità del sistema di accumulare energia per molte ore e restituirla sotto forma di calore ad alta temperatura con elevata efficienza e affidabilità. Con IGI inizia la fase più significativa: trasformare queste prestazioni in benefici misurabili per l’industria. È un passaggio decisivo, perché ci permette di dimostrare non solo la solidità tecnica della soluzione, ma anche il suo valore come leva di competitività e sostenibilità per le imprese.

  1. La Visione a Lungo Termine: Standard Industriale o Spina Dorsale della Rete?

“Guardando oltre l’orizzonte attuale, qual è la visione ultima di Magaldi Green Energy? Vedete la vostra tecnologia diventare il nuovo standard globale per la decarbonizzazione del calore industriale, oppure ambite a un ruolo ancora più vasto, magari integrando MGTES su larga scala nelle reti elettriche per garantire stabilità o per abilitare la nascita di comunità energetiche completamente autosufficienti?”

La nostra visione non si ferma ai confini nazionali: Magaldi è già un gruppo internazionale e MGTES nasce con questa stessa vocazione. Nel breve periodo puntiamo a consolidarlo come standard per la decarbonizzazione del calore industriale, ma l’obiettivo più ampio è far evolvere costantemente le sue performance, così da ampliare il numero di settori e applicazioni che possono beneficiarne.

L’accumulo termico ad alta temperatura è una risposta concreta non solo alla sfida climatica, ma anche alla necessità di rendere le imprese più efficienti e competitive, riducendo l’esposizione alla volatilità dei mercati energetici e alla dipendenza dalle fonti fossili.Con l’aumento auspicabile della produzione da fonti rinnovabili, le condizioni di rete diventeranno sempre più variabili e richiederanno un ricorso crescente a servizi di flessibilità: in questo scenario, MGTES si configura come uno strumento strategico a supporto degli operatori di rete. Inoltre con la maggiore penetrazione delle rinnovabili nel sistema, saranno sempre e maggiormente presenti prezzi dell’energia a costi competitivi nelle ore centrali del giorno, attraverso le batterie termiche sarà possibile accumulare l’energia in quelle ore e distribuirla nelle 24 ore.

Perché questa trasformazione si realizzi su larga scala è però necessario anche un impegno istituzionale: servono regole e politiche che riconoscano e valorizzino il ruolo delle soluzioni di accumulo termico nella transizione energetica.

In questo contesto, il nostro approccio resta pragmatico: dimostrare il valore della tecnologia passo dopo passo, accompagnando le imprese nel loro percorso di decarbonizzazione. Perché prima di iniziare a correre, bisogna saper camminare con stabilità.

E tu cosa ne pensi?

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