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ACCORDO COMMERCIALE USA-COREA. OCCHIO CHE RENDE EUROEXIT ANCORA PIU’ INTERESSANTE

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Cari amici,

Reuters ci riporta che , dopo un breve round di trattative, si sta raggiungendo un accordo commerciale fra Corea del Sud e Stati Uniti, molto importante perchè Seoul ha un surplus commerciale verso Washington pari a 27,7 miliardi di dollari.

La trattiva è stata piuttosto rapida, anche perchè Washington aveva minacciato che, in caso contrario, avrebbe provveduto a far diminuire questo surplus, con le buone o le cattive. Con questa trattativa la Corea ha ottenuto alcuni vantaggi nel settore auto, con un raddoppiamento del contingente di auto importabile per ogni produttore , ma confermando il dazio  del 25% sulle importazioni di pick up ed auto. Nello stesso tempo però è stata aggiunta una clausola molto importante:

The agreement, ….. will include a side-letter that requires South Korea to provide increased transparency of its foreign exchange interventions, with commitments to avoid won devaluations for competitive purposes.

L’accordo… includerà una lettera collaterale che richiederà alla Corea del Sud di fornire la necessaria trasparenza sui suoi interventi sul mercato dei cambi, con un impegno ad evitare le svalutazioni del won per motivi competitivi. 

Questo impegno non è solo sulla carta, ma prevederà delle sanzioni, non commerciali, ed ancora in fase di discussione, se non verrà eseguito. Gli USA non vogliono che si faccia i furbi con la politica monetaria: se il mercato decide il cambio, questo non deve essere manipolato.

Ora non possiamo aspettarci che non avvenga qualcosa del genere con le future trattative con al UE. Però ricordiamo che l’Euro permette all’Unione di mantenere un potente surplus commeciale verso gli USA, prima di tutto alla Germania, quindi anche ad altri paesi, fra cui l’Italia. Gli USA hanno accusato la UE varie volte di manipolare il cambio, mantenendolo forzatamente basso ed agevolando le esperotazioni. Se una misura simile venisse presa nei confronti della moneta unica avremmo un’ulteriore interesse a distaccarcene, perchè miglioreremmo il fattore competitivo nei confronti del nostro principale competitor: la Germania. Infatti l’euro senza l’Italia seguirebbe un percorso di rivalutazione nei confronti del dollaro che noi non seguiremmo.

Al contrario, se ciò non accadese, l’unico tenue motore della nostra economia, l’export, verrebbe meno. Non possiamo supportare l’economia tedesca forzando l’euro verso il basso, come abbiamo fatto sinora, senza che questa ci conceda alcun aiuto fiscale  Proseguiremmo sulla nostra strada di “Cornuti e Mazziati”.

 


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