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Acciaio USA: i giapponesi di Nippon Steel produrranno le leghe speciali per i Datacenter USA
L’acquisizione di US Steel non era solo finanza: i giapponesi di Nippon investiranno miliardi in Arkansas per produrre l’acciaio speciale indispensabile ai data center dell’IA, sfidando un monopolio USA.

L’acquisizione di US Steel da parte dei giapponesi di Nippon Steel, un affare da 14,1 miliardi di dollari concluso a giugno, non era il punto d’arrivo, ma l’inizio. Ora Nippon Steel ha annunciato che investirà ulteriori miliardi di dollari per costruire nuove capacità produttive in un impianto esistente in Arkansas.
Il motivo non è l’acciaio comune. L’obiettivo è produrre acciaio di altissima qualità destinato ai data center statunitensi, sfruttando l’insaziabile fame di infrastrutture generata dal boom dell’Intelligenza Artificiale (IA), specialmente tra i colossi tech americani.
La proprietà sarà quindi giapponese, ma l’acciaio d’alta qualità prodotto sarà americano, sebbene basato su tecnologia e know-how del Sol Levante.
L’acciaio che serve all’IA
Questo investimento tocca un nervo scoperto della cooperazione economico-sicuritaria tra Giappone e Stati Uniti. L’acciaio di alta qualità che Nippon Steel intende produrre è fondamentale per l’infrastruttura dell’IA.
Nello specifico, l’impianto in Arkansas, una volta potenziato, produrrà lamierini magnetici a grani orientati (GOES). Questo materiale è un componente essenziale per i trasformatori dei data center, i dispositivi che convertono l’elettricità alle tensioni necessarie. Nippon Steel detiene una tecnologia considerata world-class in questo settore.
La produzione di massa di questi lamierini ad alta efficienza energetica è prevista non prima del 2028.
Rompere un comodo monopolio
Qui la faccenda si fa interessante. Attualmente, l’unico produttore di acciaio elettrico a grani orientati negli Stati Uniti è la rivale Cleveland-Cliffs.
Il mercato USA è uno dei più grandi al mondo per questo materiale e, a quanto pare, anche uno dei più costosi: in alcuni casi, prodotti tecnicamente inferiori a quelli di Nippon Steel vengono scambiati a prezzi quasi doppi rispetto al Giappone.
Nippon Steel intende sfruttare la sua tecnologia d’avanguardia per spezzare questo comodo monopolio di Cleveland-Cliffs e aumentare la quota di mercato della “nuova” US Steel. Il vento dell’IA soffia a favore: gli investimenti di capitale di giganti come Amazon e Meta hanno raggiunto livelli record e la domanda di trasformatori è destinata a salire.
I dettagli dell’investimento
L’impegno finanziario è notevole. Oltre ai 14,1 miliardi già spesi per l’acquisizione, Nippon Steel ha promesso al governo statunitense ulteriori investimenti per 11 miliardi di dollari in US Steel entro il 2028.
Questi fondi, spalmati su oltre 25 progetti, serviranno anche a:
- Rinnovare le strutture esistenti e obsolete (come il più grande altoforno di US Steel, in Indiana).
- Aumentare le linee di produzione per l’acciaio elettrico non orientato, utilizzato principalmente nel settore automobilistico (altro settore strategico).
Includendo la futura costruzione di nuove acciaierie, l’investimento totale potrebbe superare i 14 miliardi di dollari. Questi fondi proverranno dal flusso di cassa (cash flow) di US Steel o da prestiti; se non dovessero bastare, si ricorrerà a prestiti infragruppo dalla casa madre giapponese.
L’obiettivo è portare US Steel a generare 1,6 miliardi di dollari di EBITDA (margine operativo lordo) entro il 2030, con un piano a lungo termine per raggiungere i 3 miliardi annui. Insomma, anche il settore siderurgico cerca di approfittare del boom dell’IA, che sta già muovendo centinaia di miliardi di dollari negli USA.
Domande e risposte
Perché questo specifico tipo di acciaio è così importante per l’Intelligenza Artificiale? L’IA richiede enormi data center, che consumano quantità colossali di energia. Questi data center usano trasformatori per gestire l’elettricità. L’acciaio elettrico a grani orientati (GOES) è il materiale chiave per costruire trasformatori altamente efficienti, che riducono al minimo la dispersione di energia (sotto forma di calore) durante la conversione del voltaggio. Con il boom dell’IA, la domanda di questi componenti ad alta efficienza sta esplodendo per rendere sostenibile il consumo energetico.
Non c’era stata una forte opposizione politica all’acquisizione di US Steel? Assolutamente sì. C’è stata una forte resistenza politica e sindacale (in particolare dal sindacato United Steelworkers) all’acquisizione, citando preoccupazioni per la sicurezza nazionale e la perdita di un’icona industriale americana. Tuttavia, l’accordo si è concluso a giugno. Promettendo questi ingenti investimenti (come quello in Arkansas) per ammodernare gli impianti americani, introdurre tecnologia avanzata e mantenere la produzione locale, Nippon Steel sta cercando di dimostrare il valore industriale dell’operazione.
Perché questo acciaio costa così tanto negli Stati Uniti? Il testo suggerisce una chiara situazione di monopolio di fatto. Attualmente, l’unico produttore statunitense di questo materiale high-tech è Cleveland-Cliffs. In assenza di concorrenza diretta sul suolo americano, i prezzi possono mantenersi artificialmente alti. Nippon Steel vede un’enorme opportunità di profitto: può introdurre la sua tecnologia (superiore e forse più efficiente da produrre) per conquistare quote di mercato e normalizzare i prezzi, pur garantendosi margini significativi.









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