Economia
Accelera la spesa sul Pnrr, superata la soglia 40% del totale

La spesa per i progetti del Pnrr accelera nei primi mesi del 2025. L’avanzamento finanziario non è ancora a una vera e propria svolta, tanto che è stata la stessa premier Giorgia Meloni a richiamare i ministri ad una maggiore velocità in vista delle scadenze. Rispetto però all’andamento riscontrato fino a tutto il 2024, il progresso è visibile. Ma il balzo rispetto al 2024, dove la spesa era al 33% c è stata ed anche considerevole, considerando che si è superata la quota del 40%, nei primi cinque mesi dell’anno.
Gli ultimi dati disponibili, aggiornati al 31 maggio 2025, sono contenuti nell’articolato dossier che il Servizio studi della Camera ha dedicato all’attuazione del Piano. Questo come gia detto rappresenta un notevole incremento rispetto al 33%(poco meno di 64 miliardi di euro) rilevato dalla Corte dei Conti alla fine del 2024. Intanto è attesa in queste ore il pagamento della settima rata del Pnrr, che porterà i fondi ottenuti dall’Italia a 140 miliardi di euro.
La richiesta di pagamento era stata presentata a dicembre, la Commissione aveva approvato la valutazione preliminare il primo luglio. La rata ammonta a 18,3 miliardi. Il 30 giugno il governo ha inviato la richiesta di pagamento dell’ottava rata, pari a 12,8 miliardi: i traguardi e gli obiettivi da raggiungere entro il primo semestre 2025 sono stati raggiunti. Questo balzo scorrendo i dati è stato reso possibile an Dj e dall accelerazione della realizzazione di opere pubbliche nel mezzogiorno ( probabilmente anche grazie alla spinta della Zes unica, che ha di molto snellito le pratiche burocratiche).
I dati di maggio del Servizio studi della Camera vanno integrati con quelli della Ragioneria generale dello Stato, dai quali risulta che al primo luglio 2025 erano stati presentati circa 299mila progetti, dei quali 125mila già conclusi e 174mila in corso. Il nostro paese si conferma saldamente il primo paese in Europa, sia per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi e sia per la spesa totale. La Spagna, per esempio, venti giorni fa ha subito un taglio di un miliardo di euro dalla commissione prorogò per non avere adempiuto al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Il ministro Tommaso Foti, ieri, nel corso di un evento di FdI, sullo sviluppo delle aree interne, a Brugnato, in provincia di La Spezia, ha ricordato che «ora la sfida è concludere i progetti», avvertendo che «la legge prevede che a fine 2026 chi ha bucato obiettivi e ci ha portato a una penalizzazione a livello nazionale con un reintegro delle risorse all’Ue sarà chiamato in solido a risponderne». «Le norme dello Stato non sono editti che vengono emessi solo per fare carta sulla Gazzetta ufficiale ma sono norme che quando entrano in vigore devono essere rispettate», ha detto il ministro, esortando ciascun soggetto in causa a fare la propria parte o a farsi da parte.
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