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Ricchiuti(P.P.I.)-“Dagli studi di settore agli indicatori di compliance ovvero il gioco delle 3 carte”

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Un paese civile – dichiara Lino Ricchiuti (link pagina FB)  responsabile nazionale del movimento Popolo Partite Iva – non fonda la pretesa tributaria su studi e parametri che portano alla determinazione del reddito d’impresa su base induttiva ancorchè in un periodo di crisi di proporzioni bibliche. Vanno immediatamente rivisti tutti quegli strumenti che mortificano il sacro diritto costituzionale alla contribuzione secondo il reddito effettivamente conseguito da ogni uno. In questi anni gli studi di settore hanno portato molte imprese ad adeguare il reddito mai effettivamente realizzato per non ritrovarsi perseguitati da un fisco che ha trovato sempre più alleate le commissioni tributarie.

Gli stessi studi adeguati alla crisi non hanno migliorato la situazione sottoponendo i contribuenti a parametri non veritieri facendone fallire o chiudere a migliaia con debiti enormi diventati poi cartelle esattoriali che non potranno mai essere onorate ,perché provenienti da soprusi fiscali fuori ogni regola costituzionale(art.53), altro che pseudo rottamazione. Allora se il governo intende davvero cambiare passo ma poco ci credo ,  non faccia il gioco delle tre carte come risulta dalla bozza della istituzione degli indicatori di compliance che sostituiranno gli studi di settore , che ancora una volta ci diranno a tavolino se siamo affidabili o meno .

E chi lo decide se siamo affidabili ? Gente che non ha mai alzato una serranda in vita sua ? Non è  possibile determinare gli utili di una piccola azienda o negozio ne sulla base della lunghezza di un bancone o consumo della energia elettrica quando si è costretti a stare tutto il giorno in un negozio ad aspettare che qualche “cliente ci caschi dentro”. E’ normale che la corrente viene consumata senza avere alcun riscontro di incasso vero. Invece di finire di rovinare i piccoli “Cristi” additandoli come ladri potrebbero accanirsi sulla corruzione che ha ridotto questo paese in queste condizioni. I soldi dei cittadini rubati dovrebbero essere restituiti oltre che dai truffatori  anche dagli eredi fino all’estinzione del debito maggiorato delle sanzioni a stile Equitalia come invece viene richiesto ai piccoli commercianti, artigiani ed altre categorie sottoposte alle vessazioni quotidiane.


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