Attualità
A maggio l’export di carburanti russi via mare è aumentato del 10%. Superati danni e manutenzioni
La Russia ha carburante più che abbondante per le proprie necessità interne
Le esportazioni di carburante via mare della Russia sono aumentate del 10,4% a maggio rispetto ad aprile, dato che Mosca ha revocato il divieto di esportazione di benzina e alcune raffinerie hanno terminato le manutenzioni, secondo le stime di Reuters e i dati provenienti da fonti industriali.
Il mese scorso, la Russia ha spedito 9,595 milioni di tonnellate metriche di prodotti petroliferi ai mercati internazionali, in quanto le autorità hanno revocato il 20 maggio il divieto temporaneo di esportazione di benzina e un numero maggiore di raffinerie ha completato la manutenzione stagionale programmata o le riparazioni di emergenza dopo i colpi dei droni ucraini.
Le esportazioni attraverso i porti del Mar Nero e del Mar d’Azov sono aumentate del 20,9% a maggio rispetto ad aprile, le spedizioni di petrolio dai porti artici russi di Murmansk e Arkhangelsk sono aumentate del 48,5% e le esportazioni dai porti russi dell’Estremo Oriente sono aumentate del 22,4%, secondo i calcoli di Reuters e i dati delle fonti industriali.
La capacità di raffinazione del petrolio offline in Russia a maggio è diminuita del 27,9% rispetto ad aprile, secondo le stime di Reuters basate sui dati delle fonti industriali.
Alla fine di febbraio, la Russia ha sospeso le esportazioni di benzina dal 1° marzo al 31 agosto 2024, per garantire l’approvvigionamento del mercato interno nella stagione di picco della domanda, con il secondo divieto di esportazione in pochi mesi.
Ma a maggio, il Ministero dell’Energia russo ha dichiarato che il divieto sarà revocato in anticipo. “Il divieto temporaneo di esportazione di benzina, entrato in vigore il 1° marzo, sarà sospeso a causato della saturazione del mercato interno e del completamento della manutenzione non programmata delle raffinerie”, ha dichiarato il Ministero dell’Energia, confermando i rapporti dei media.
Ad aprile, le spedizioni di carburante della Russia sono diminuite del 14,6% rispetto a marzo, poiché le riparazioni delle raffinerie, la manutenzione stagionale e il divieto di esportazione della benzina hanno pesato sulle esportazioni di prodotti petroliferi di Mosca.
Negli ultimi mesi, la Russia ha effettuato interventi di manutenzione e riparazioni superiori al previsto presso le sue raffinerie, dopo che l’Ucraina ha intensificato, all’inizio di quest’anno, i suoi attacchi con i droni contro la capacità di raffinazione russa. Oltre alle riparazioni non pianificate per riparare i danni causati dai droni, alcune raffinerie sono state sottoposte a manutenzione programmata, che ha anche trascinato la produzione e le esportazioni di carburante della Russia all’inizio dell’anno.
La ripresa delle esportazioni e il loro aumento indicano come gli attacchi ucraini non siano riusciti a portare un danno permanente alle capacità di raffinazione russe che, evidentemente, riescono a superare le necessità interne e possono perfino servire i mercati internazionali.
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