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Scholz telefona a Putin per la prima volta da due anni. Ovviamente parlano di Ucraina. Resa tedesca?
Il Cancelliere dimissionario Scholz chiama Putin, per la prima volta dopo due anni. Una scelta che verrà contestata, ma che è quasi obbligata per la Germania
Il Presidente russo Vladimir Putin e il Cancelliere tedesco Olaf Scholz hanno avuto una telefonata venerdì per discutere di come porre fine alla guerra in Ucraina, secondo una persona che ha familiarità con la questione e che ha parlato con Bloomberg
La telefonata – la prima comunicazione diretta tra i leader in quasi due anni – giunge in un momento critico per l’Ucraina, che si prepara ad affrontare il terzo inverno intero sotto l’attacco della Russia, con gran parte dell’infrastruttura energetica del Paese danneggiata o distrutta.
L’incertezza sul sostegno degli alleati occidentali è cresciuta anche in vista del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca il prossimo anno. La Germania è il secondo sostenitore dell’Ucraina dopo gli Stati Uniti e ha promesso miliardi di euro di aiuti supplementari.
Quest’anno Scholz ha segnalato la sua disponibilità a stabilire un contatto diretto con Putin per la prima volta dal dicembre 2022, potenzialmente prima del vertice del Gruppo dei 20 in Brasile. Ma ha sottolineato che prima di una telefonata di questo tipo si sarebbe tenuto in stretto contatto con gli Stati Uniti e gli alleati europei.
Il leader tedesco, che domenica si recherà al G-20 di Rio de Janeiro, è politicamente in difficoltà dopo che la sua coalizione di governo è crollata questo mese a causa di una spaccatura con un partner minore della coalizione. I socialdemocratici di Scholz, che stanno perdendo terreno nei sondaggi contro i conservatori tedeschi, questa settimana hanno raggiunto un accordo per indire elezioni lampo il 23 febbraio.
In un discorso al parlemento di mercoledì, Scholz ha assicurato ai legislatori che la sua amministrazione uscente avrebbe mantenuto il suo impegno nei confronti dell’Ucraina, anche se ha ribadito il suo rifiuto di fornire armi a lungo raggio come i missili da crociera Taurus, una decisione che è stata criticata da altri alleati dell’Ucraina.
Una politica estera bifronte
Lo stesso giorno, il Cancelliere ha parlato telefonicamente con il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy, dichiarandosi “fermamente solidale” con Kiev. I due hanno discusso di “possibili percorsi per una pace giusta”, ha dichiarato il portavoce di Scholz.
Poi, dopo due giorni, eccolo chiamare Putin, con il quale sicuramente avranno iniziato a parlare delle concessioni territoriali che Kiev dovrà fare per poter giungere al cessate il fuoco, mentre Mosca, anche se a caro prezzo, sta avanzando sul fronte Est.
Il contatto diretto con il leader russo è una questione delicata all’interno dell’Unione Europea, con diversi governi che hanno definito inutile qualsiasi tentativo di apertura con Putin e l’Unione Europea che ha una posizione durissimo, di scontro diretto, com Mosca, al punto che qualcuno ha parlato di prendere sulle spalle in carico che ora è degli USA, una scelta irreale. Gli sforzi del presidente francese Emmanuel Macron per mantenere una linea aperta con il Cremlino nei primi mesi di guerra sono caduti nel vuoto – e hanno irritato Kiev.
Un funzionario del governo europeo ha deriso la mossa di Scholz come un esercizio inutile, mentre un funzionario di un altro governo ha detto che il cancelliere sta agendo da una posizione di debolezza e ha suggerito che avrebbe fatto meglio a occuparsi dei suoi problemi interni. Nel frattempo, alcuni funzionari europei hanno lanciato appelli all’amministrazione uscente di Biden per sostenere la posizione di Kiev prima della scadenza del mandato presidenziale a gennaio. Questo viene a mostrare il massimalismo che si è impossessato degli organi istituzionali europei.
Trump, che entrerà in carica il 20 gennaio, ha detto che cercherà un accordo rapido tra Kiev e Mosca, sollevando le preoccupazioni dell’Europa che un tale accordo sarebbe svantaggioso per l’Ucraina e potrebbe consolidare le conquiste fatte dalla Russia dopo l’invasione nel 2022.
Nello stesso tempo la posizione di Scholz segna una presa di coscienza della reale situazione dei fatti: senza gli USA la sconfitta di Kiev può essere ritardata, resa magari più sanguinosa, ma non può essere evitata. Il sostegno all’Ucraina sarebbe un esercizio politicamente devastante per i socialdemocratici, oltre che un salasso economico che Berlino inizia a sentire come troppo gravoso. Bisognerà vedere come reagirà la CDU e i Verdi, i più rigidi nei confronti di Mosca. La soluzione migliore è un cessate il fuoco mediato, una soluzione che asi sarebbe potuto raggiungere nel 2022, evitando centinaia di migliaia di morti. Anche il Premier italiano meloni farebbe meglio a rendersene conto e, magari, aiutare una mediazione tramite il Vaticano.
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