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L’Ucraina chiude uno dei due passaggi del gas russo. Energia europea appesa a un filo

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I prezzi dei futures europei sul gas naturale  sono balzati fino all’8% martedì dopo che è stato riferito che i flussi di natgas in Ucraina in un punto chiave di ingresso dalla Russia sarebbero stati interrotti. Ci sono solo due punti di ingresso, il che significa che tutto il gas naturale proveniente dalla Russia verso la Slovacchia e quindi verso Austria, Italia e Germania ora viene concentrato sull’unico punto di ingresso rimasto

L’operatore del sistema di trasmissione del gas dell’Ucraina ha dichiarato che non accetterà più il transito del gas russo attraverso Sokhranivka a partire dalle 07:00 ora locale di mercoledì. Soprattutto perché “ha ripetutamente informato Gazprom delle minacce di transito dovute alle azioni delle forze di occupazione controllate dalla Russia e ha chiesto la fine delle interferenze nel funzionamento delle strutture, ma questi appelli sono stati ignorati”.

L’Ucraina ha una rete tentacolare di gasdotti di trasmissione del gas che  dalla Russia che alimenta l’Europa. A partire da martedì, i dati di Bloomberg hanno mostrato che il 27% dei natgas è stato instradato attraverso Sokhranivka e il resto è passato attraverso Sudzha. Ora anche quel 27% dovrà passare dall’altro valico. Appare facile immaginare cosa possa succedere se vi fosse un incidente, o un attacco, all’unico punto di accesso rimasto aperto. Soprattutto la parte centro meridionale del continente rischierebbe di rimanere a secco. Questo da un potere enorme a Zelensky che, come Putin, può chiudere, o quasi, il gas in occidente. Sarà in grado di non abusarne ? Intanto concentra tutto il gas in un solo punto, rendendo il sistema energetico occidentale ancora più fragile.

 

 

 


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