15 mila ricchi cinesi hanno lasciato il Paese nel 2024

Nel 2023 , la Cina ha visto 13.800 persone con un patrimonio elevato lasciare il Paese – un aumento del 28% rispetto al 2022 e il più alto di tutti i Paesi, secondo un rapporto della società di investimenti in migrazione Henley & Partners.
La società prevede che entro la fine del 2024 il numero di milionari cinesi trasferiti sarà pari a 15.200.

Il deflusso non costituisce un esodo di massa, poiché la Cina ospitava 6,2 milionari nel 2021, secondo un rapporto di Credit Suisse e UBS, ma è comunque un deflusso consistente, che può anche incrementarsi. 

“Ma se si tratta dell’inizio di una tendenza in accelerazione, allora può rappresentare una sfida economica per la Cina”, ha dichiarato ad Al Jazeera Allan Von Mehren, capo analista ed economista per la Cina della Danske Bank. nche perché, quando i milionari partono, tendono a portare con sé la loro ricchezza.

Tra gli investitori stranieri cinesi, questa fuga di capitali ha già lasciato il segno. Nel secondo trimestre di quest’anno, le imprese estere hanno ritirato dalla Cina la cifra record di 15 miliardi di dollari.

Secondo Sara Hsu, professore associato presso l’Università del Tennessee che studia il fintech e lo shadow banking cinese, un’ondata di deflussi di denaro non farebbe altro che danneggiare ulteriormente l’economia cinese già in una fase di forte rallentamento.   “Quindi, dovrebbero preoccuparsi della fuga di capitali”, ha detto Hsu ad Al Jazeera, riferendosi al governo cinese.

Secondo Von Mehren, però, le autorità cinesi sono già ben consapevoli dei problemi che un esodo di massa di cinesi ricchi potrebbe comportare.

Si fugge per molti motivi

I motivi per la fuga sono svariati, non sempre solo legati al timore di prersecuzioni politiche o economiche:  cinque anni fa, Jane Meng si è recata dalla sua casa di Shanghai a Hong Kong per regalarsi qualcosa di speciale per il suo compleanno.
La 31enne, ricca proprietaria di una società di import-export, non cercava un orologio o una borsa firmata.

“Non credevo che il sistema sanitario e il mercato assicurativo cinese fossero in grado di fornire le cure e le assicurazioni di cui avrei potuto avere bisogno in futuro”, ha dichiarato ad Al Jazeera Meng, che ha chiesto di non essere citata con il suo vero nome.

“Così ho deciso di aprire un conto bancario a Hong Kong e di stipulare l’assicurazione lì”. Da allora, man mano che la ricchezza di Meng è cresciuta, ha ampliato i suoi rapporti finanziari al di fuori della Cina continentale.

Oggi conduce gran parte dei suoi affari attraverso Hong Kong e di recente ha aperto un conto bancario a Singapore dove ha trasferito gran parte dei suoi beni. “Non voglio avere troppo denaro in Cina, perché ritengo che per molti aspetti la Cina non sia in un buon momento”, ha dichiarato.

Allo stesso tempo, negli ultimi anni, le misure di repressione su un gran numero di settori, dalla tecnologia alla finanza e alle lezioni private, hanno messo in agitazione il mondo degli affari, così come la scomparsa di uomini d’affari di alto profilo come Bao Fan.

Di Bao, uno dei banchieri d’investimento più noti della scena tecnologica cinese, non si hanno più notizie dal febbraio 2023, quando il suo investimento China Renaissance ha annunciato che stava “collaborando” a un’indagine.
Le autorità non hanno fornito alcun dettaglio sulle accuse mosse contro di lui o sullo stato di avanzamento del caso.

Questo caso ha convinto molti altri specilisti e finanziatori di settori ad alta crescita e tecnologici che era giunto il momento di cambiare aria. Del resto la crescita in Cina si sta stabilizzando sotto il cinque per cennto, con grandi incertezze economcie

Negli ultimi tempi il governo sembra, almeno a parole, cercare un atteggiamento meno negativo nei confronti dell’attività privata. Le parole sono tornate rassicuranti, ma potrebbe essere troppo tardi: chi poteva andarsene se ne è andato o si prepara a farlo, portando con se i propri capitali.