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1 miliardo di Yuan di perdite: anno cattivo per la “Ferrovia più redditizia della Cina”. Crollo della sostenibilità del sistema infrastrutturale cinese

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Nella prima metà del 2022, la ferrovia ad alta velocità Pechino-Shanghai, nota come “la ferrovia ad alta velocità più redditizia della Cina“, ha mostrato  una perdita di 1,028 miliardi di Yuan (146 milioni di Euro) e il suo utile operativo è diminuito del 137% anno su anno. Lan Shu,  un commentatore di attualità economiche cinesi che vive negli USA, ritiene che questa situazione abbia qualcosa a che fare con l’attuale situazione generale dell’economia cinese: “Il modello economico del PCC è stato guidato dalla ricerca della crescita del  PIL negli ultimi anni, e gli investimenti infrastrutturali erano lo strumento più utilizzato. Ora però i prezzi delle case sono molto alti e allo stesso modo i costi di realizzazione e gestione delle infrastrutture pubbliche sono alle stelle, e questo mette a rischio il modello di sviluppo del PCC”.

Molti cittadini informati ritengono che la redditività del sistema ferroviario cinese, e delle infrastrutture collegate, stia crollando. La situazione è resa ancora più complessa dal fatto che non è possibile incrementare i prezzi dei biglietti per l’estrema sensibilità della domanda ai prezzi stessi, per cui un loro ritocco porterebbe ad un forte calo della domanda nei viaggi ad alta velocità.

Il problema della redditività non è collegato solo al settore dell’alta velocità: nella prima metà del 2022, il reddito operativo totale del China National Railway Group è stato di 485,7 miliardi di Yuan (69 miliardi di Euro), con un calo del 5,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le entrate dei passeggeri sono state di 96,5 miliardi di Yuan (13,5 miliardi di Euro), con una diminuzione anno su anno di 59,9 miliardi di yuan.  Anche il reddito operativo è precipitato. Le informazioni rilasciate dal China National Railway Group hanno riconosciuto che “il motivo principale della perdita di profitto netto è la diffusione dell’epidemia in più punti, che ha un impatto maggiore sulle operazioni di trasporto ferroviario, in particolare il trasporto di passeggeri e le operazioni diversificate“.

Quindi la Cina ha puntato sulle infrastrutture, ferroviarie in testa, per sostenere la propria crescita, ma poi questi stessi investimenti vengono danneggiate dalle politiche del PCC, che è lo stesso ente che ha deciso la loro realizzazione. Vi è una contraddizione in termini fra come si è scelto di crescere e le politiche covid zero che stanno potentemente danneggiando l’economia cinese. A meno che non si tratti di un limite strutturale di sviluppo non valicabile dalla Cina con l’attuale sistema poltico-economico.

 

 


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