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TRUMP INIZIA A PARLARE, E SI INAUGURA UNA NUOVA ERA PER L’EUROPA. BERLINO E BRUXELLES TREMANO (FINALMENTE!)

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DUE INTERVISTE , ALL’INGLESE TIMES ED AL TEDESCO BILD, FANNO CAPIRE COME SI PORRA’ LA NUOVA POLITICA DI TRUMP NEI CONFRONTI DELL’EUROPA.

 

BREXITe UK: Trump aveva previsto ed appoggiato la Brexit. Nell’intervista al Times dice chiaramente che la politica migratoria sconsiderata è stata l’elemento che ha fatto pendere l’ago della bilancia. “I popoli e le nazioni vogliono  la loro identità, ed il Regno Unito vuole la sua indentità”.Non appena insediato pensa di invitare il primo ministro May per concludere un accordo commerciale con il Regno Unito, in perfetta antitesi con Obama che aveva messo l’Inghilterra “Alla fine della coda”. Trump ha rivelato di aver ricevuto una lettera ed un piccolo regalo (Il discorso di Winston Churchill agli americani dopo l’attacco di Pearl Harbor). nella Missiva la May si augurava “Unità e fratellanza” fra i due popoli. Trump ha inoltre ricordato le proprie ascendenze scozzesi.

Commento: quindi il Brexit porterà ad un accordo commerciale bilaterale nuovo, probabilmente favorevole, al  Regno Unito. Finisce l’isolamento, forse mai iniziato, di Londra. Sospetto che le Banche d’Affari americane, che volevano trasferirsi sul continente, rivedranno le proprie posizioni.

 

UNIONE EUROPEA E GERMANIA. Il neopresidente prevede che “Altri paesi seguiranno il Regno Unito lasciando l’Unione Europea, perchè i popoli vogliono la propria identità“. “Lo UK ha fatto bene a lasciare l’Unione Europea, perchè questa non è che uno strumento per il raggiungimento di un obiettivo tedesco“.

Sulla Merkel: “Come ho detto, ho avuto un grande rispetto per lei. Ho avuto la sensazione che sia grande, un grande leader. Ma credo che abbia fatto un errore catastrofico, vale a dire, di accettare tutti questi clandestini nel proprio paese“. Sempre sugli immigrati “Credo che avremmo dovuto istituire zone di sicurezza in Siria, che sarebbe stato molto più economico. E gli Stati del Golfo dovrebbero pagare per questo, dopo tutto, hanno più soldi di tutti gli altri . Il tutto sarebbe stato molto più conveniente che il trauma successo in Germania.”

Il pensiero di Trump non fa una piega.  peccato che senza questo milione di immigrati la Germania non avrebbe avuto nuove braccia a basso costo, e non avrebbe annacquato la propria identità nazionale…… E ,  per fortuna, non ha parlato della politica migratorio del trio Renzi/Alfano/Gentinoli!!!

 

 

SURPLUS COMMERCIALE TEDESCO E BMW: Trump ha lanciato un chiarissimo segnale alle multinazionali, che è stato ben colto dalle case USA e dalla FCA, ma ha richiesto una ripetizione per la Germania. Trump ha affermato che mentre vede molte auto tedesche a New York, non vede auto americane in Germania.  Inoltre ha fortemente criticato la prossima realizzazione dell’impianto BMW a  San Luis di Potosì, per la realizzazione della serie 3, affermando che se non verrà spostato negli Stati Uniti la BMW dovrà preparasi  ad una sanzione del 35% su tutte le auto là prodotte. La BMW ha confermato i propri piani messicani mentre Sigmund Gabriel , ministro dell’economia tedesco, lo ha sfidato a far approvare le norme alla camere USA.

Sfidando il presidente i tedeschi dimostrano di aver capito tutto della diplomazia e di Trump……

NATO : “La Nato è un progetto vecchio, ormai obsoleto. E’ stata progettata molti anni fa, e non tiene conto del terrorismo“,

Questo è un lietmotiv di Trump: non si può pretendere che la NATO sia per sempre basata sulla capacità USA. tutti devono partecipare. inoltre c’è anche una questione legata alla sicurezza che imporrà anche nuovi controlli per chi voglia visitare gli USA.

 

Insomma un ribaltamento delle posizioni americane in politica estere , con il ricrearsi del tradizionale asse Londra-Washington interrotto da Obama con il Brexit. Non ci saranno sicuramente più trattative stile TTIP, anzi Bruxelles è vista come un avversario , o, nel migliore dei casi, come un elemento perfettamente ininfluente nello scacchiere mondiale. Si riprende con una diplomazia bilaterale che non potrà avere ricadute sulla struttura europea.

Molto probabilmente si punterà ad una disgregazione dell’Unione per indebolire lo strapotere commerciale tedesco , con il suo imponente surplus. Questo non potrà non passare per una disgregazione della moneta unica che, sottovalutata per il sistema teutonico, ne è rimasto il più potente volano alla crescita dell’export. Evidentemente qualcuno ha spiegato che solo con il ritorno al marco e la rinuncia all’euro si riavrà un equilibrio europeo. La Germania per ora fa finta di non capire la nuova situazione e gli errori compiuti, prima per aver rinunciato a trasferire sul piano dell’unione politica e del potere militare il proprio vantaggio, e quindi per la scriteriata politica di immigrazione. Siamo però convinti che una buona dose di isolamento e di sanzioni commerciali le spiegheranno come gira il nuovo mondo. 

 

 

 

 


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