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Target2. Perchè De Grauwe vede il saldo positivo tedesco come un problema per la Germania, e la semplice soluzione….

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Salve a tutti

Torno sul tema del saldo Target 2 per presentare un altro punto di vista, che cercherò di integrare con alcune osservazioni ed esemplificazioni.

Lo spunto me lo fornisce un articolo dell’economista belga De Grauwe ed un suo interessante articolo apparso su Voxx.eu ed in italia tradotto dal sempre encomiabile http://vocidallestero.blogspot.it/2012/09/de-grauwe-quel-che-la-germania-dovrebbe.html?m=1 .

Vi invito a leggere l’articolo sia perchè chiarisce molti punti di vista sulla visione del funzionamento delle banche centrali, sia perchè vi permette di capire meglio l’ottica mentale dell’economista d’oltralpe. Vi invito soprattutto a leggere il paragrafo :

“La Giustizia prevarrà: Perdenti dalla conversione limitata della Bundesbank”

che è tutto un sunto di morale calvinista contro i cattivi mediterranei pieni di debiti che rischiano di portare a fondo i virtuosi tedeschi.

Fatta questa premessa passiamo ai fatti. Gli squilibri di Target2 possono avere origine da:

 

  • squilibri dovuti a flussi finanziari (bilancia dei pagamenti al netto della commerciale);
  • squilibri di bilancia commerciale.

Come confermato da De Grauwe e come evidenziato in altri articoli, oltre che dai dati reali, il grosso del surplus tedesco non deriva dalla bilancia commerciale , ma da flussi finanziari, cioè da soldi che si sono originati fuori dalla Germania e quindi si sono spostati in Germania, dove han dato origine ad attivi di conto corrente o all’acquisto di altre forme di attività finanziarie, ma generando un salto negativo di Target 2.

Da cosa sono originati questi flussi ? O da spostamenti di risorse private o da spostamenti di risorse monetarie generate dalla Banca centrale nazionale (per l’Italia la Banca d’Italia) sotto regime Target2.

Privato :

Conto Corrente Italiano → Banca d’Italia→Target2 (negativo per BI positivo per Buba)→Bundesbank→Conto corrente su banca tedesca.

Se si tratta di risorse monetarie messe a disposizione dalla Banca centrale per i processi di acquisto del QE, quindi per il famoso APP (asset purchase program, programma di acquisto dei titoli), che avviene per la massima parte sul mercato tedesco di Francoforte, avremo:

Banca d’Italia→Target2 (saldo negativo BI saldo positivo BuBa)→BuBa →Titoli acquistati per conto APP.

Spero mi abbiate seguito sinora. Una domanda sorge spontanea. Se una banca italiana a caso si trovasse in crisi di liquidità perchè tutti i risparmiatori vogliono spostare i soldi in Germania  e chiedesse risorse di emergenza all’autorità monetaria, come è successo in Grecia, chi fornirebbe queste risorse ? Semplice, la Banca d’Italia sotto mandato della BCE. Avremmo questa situazione:

Banca d’Italia (finanziamento di liquidità)→Banca commerciale italiana →Banca d’Italia→ Target2 (saldo negativo BI, saldo Positivo BuBa)→BundesBank→Banca commerciale tedesca.

Il problema che si pone De Grauwe è semplice: il saldo negativo di target 2 è pericoloso perchè viene ad inquinare la massa monetaria tedesca in caso di fuoriuscita dall’euro della Germania, con quindi la possibilità di una spinta inflazionistica nel paese teutonico, cosa che i tedeschi aborrono più del populismo. De Grauwe ha, tecnicamente, perfettamente ragione: come esemplificato precedentemente Target2 non è altro che l’indicatore di massa monetaria che si muove da un paese all’altro. Massa monetaria generata dalle Banche Centrali Nazionali di Italia e Spagna, per esempio, si trasferisce in Germania. Nel caso di uscita della Germania dall’aerea euro il target 2 diventerebbe l’indicatore di massa monetaria che si è trasferita dalle altre banche centrali alla BuBa. Se questa quindi convertisse tutti i saldi interni nella propria nuova moneta si troverebbe a convertire anche saldi monetari provenienti da altri paesi.

De Grauwe scriveva il proprio articolo nel 2012, quando i disavanzi di target2 erano dovuti soprattutto a greci, spagnoli ed italiani che trasferivano i propri soldi in Germania per vederli tutelati in caso di rottura dell’area euro. La cura di De Grauwe era quindi semplice: i conti correnti o le attività monetarie in Germania appartenenti a non residenti non dovrebbero essere convertiti nella nuova moneta tedesca, ma essere convertiti nella valuta del paese di residenza.

Il metodo De Grauwe andava bene nel 2012, quando questi saldi erano legati essenzialmente a movimenti di valori privati. Però la recente risposta all’interrogazione degli onorevoli Valli e Zanni, di cui abbiamo parlato in questo sito qualche tempo fa, ha messo in luce come i saldi siano generati da massa monetaria prodotta, pro quota , dalle banche centrali con saldi negativi del sistema Target2 e quindi trasferiti alla BuBa per l’acquisto dei titoli. Cosa dovrebbe fare BuBa di questi saldi , se volesse depurare la propria massa monetaria dalle “Impurità” derivanti dalle masse monetarie degli altri paesi ?

La risposta è semplice. La Buba dovrebbe:

  •  convertire il proprio saldo positivo in una riserva monetaria nella valuta del paese periferico ed utilizzarla per acquistare , e mettere nel proprio bilancio, la quota di titoli della BCE acquistata nel programma APP con quella massa monetaria e che, con lo scioglimento della BCE, dovrebbero essere trasferiti alle singole banche centrali nazionali.

In questo caso l’attivo di Target 2 sarebbe “Asciugato” dal punto di vista monetario, almeno per la massa monetaria tedesca, mentre dovrebbe essere  contabilizzato dalla Banca d’Italia come propria massa monetaria. Questo almeno per la parte, ora prevalente, legata al QE. Per il resto rimarrebbe la cura di De Grauwe della non conversione dei crediti dei non residenti. Con questo il saldo target 2 verrebbe ad azzerarsi.

Certo la BuBa potrebbe anche continuare a detenere il saldo di target 2 in valuta dello stato straniero (nel caso specifico Italia), ed eventualmente regolare la massa monetaria nazionale con  ordinarie operazioni sui titoli, come si è sempre fatto, cioè vendendo titoli nazionali per ridurre la massa stessa. Però in questo modo non ci sarebbe l’effetto punitivo così ricercato da De Grauwe e si vivrebbe effettivamente in una comunità rispettosa ed ordinata, quindi non nell’Unione Europea.

Grazie per l’attenzione !

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