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Scozia: per l’Indipendenza giovani e classi popolari, per UK anziani e benestanti

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M’ha colpito il risultato del Referendum per l’Indipendenza in Scozia.

In primo luogo, confrontando i risultati del 2011 dello Scottish National Part (prese il 45%) ed i risultati del Referendum (col SI al 45%), si nota che il SI ha sopravanzato i consensi dello SNP nelle aree urbane, mentre nelle aree rurali c’e’ stato un arretramento.

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Diamo ora uno sguardo al voto per fasce d’eta’: si nota che tra i “giovanissimi” hanno stravinto i SI (71%), ma anche tra chi ha fino a 54 anni. In sintesi il NO ha vinto grazie al voto degli anziani e pensionati (73%). (fonte Rischio Calcolato)

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Infine diamo uno sguardo alle prime 4 citta’ Scozzesi: noterete una correlazione evidente tra voto per il SI ed aree popolari ed operaie (quelle con tasso di disoccupazione elevato)

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In sintesi: chi aveva poco da perdere (giovanissimi, disoccupati, classi medio-basse, operai, lavoratori impiegati delle classi di eta’ intermedie)  ha votato SI, mentre chi aveva potenzialmente il rischio di perdere qualcosa (anziani e pensionati, benestanti) ha votato NO.

Si badi bene che la medesima spaccatura di voto e’ censita in larga parte d’Europa; per esempio:

– In Francia il Fronte Nazionale dilaga tra Giovani, Operai ed Impiegati, mentre UMP e PS sono votati massicciamente nell’opulenta Parigi e tra i pensionati

– In Italia il PD e FI sono votati massivamente tra i pensionati e gli statali, mentre l’astensionismo ed il voto a M5S e Lega e’ ai massimi livelli tra Giovani e classi d’eta’ intermedie, operai, artigiani, etc.

GPG


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