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Euro crisis

Scandaloso: Schauble trucca i conti tedeschi per far apparire in futuro la Germania più debole con Trump presidente?

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Grazie ad un’attenta azienda di consulenza, la Barkow Consulting*, è emerso negli scorsi giorni come Schauble stia di fatto truccando i conti tedeschi: trattasi di concentrare il vantaggio economico derivante da tassi di interesse più bassi di quanto preventivato dal governo tedesco nell’anno in corso invece di suddividerlo equamente per gli anni di durata dei bond emessi a tassi zeromeno (leggasi, grazie ai QE del tanto bistrattato Mario Draghi, alla fine pur sempre lamentandosi anche Berlino ne ha tratto enormi vantaggi che oggi vuole nascondere, la solita correttezza tedesca, ndr). Ad es se la Germania – sfruttando i tassi bassi derivanti dalle politiche super espansive di Draghi – ha emesso bond decennali ad un tasso più basso dello 0,5% rispetto alle previsioni annue la prassi indicherebbe che in ogni anno bisognerebbe mettere nel bilancio statale ciò che si ha risparmiato. Schauble invece vuole mettere tutto l’utile anche degli anni futuri nell’anno in corso.

Si parla di svariati miliardi di euro, mica noccioline (oltre 10 mld di euro!). Certamente più di quanto l’Italia chieda in flessibilità, ad esempio

Triste che come al solito la stampa svizzera dia forte risalto alla notizia, bluewin.ch nella fonte proposta. In Italia invece poco o nulla.

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Tale comportamento sembra un abuso tedesco, uno dei molti negli scorsi 5 anni.

Perché viene fatto questo? Semplice, per presentare in futuro conti tedeschi peggiori di quello che realmente sono, a maggior ragione in presenza di un presidente americano – molto probabilmente Donald Trump – che ha in uggia l’atteggiamento predatorio di Berlino nei confronti sia della solidarietà atlantica che degli stessi partners europei, oggi Berlino con la sua austerità è il vero ostacolo alla crescita economica continentale e fin anche mondiale.
A questo uniamo il fatto che così facendo – ossia facendo apparire meno brillanti i conti di Berlino – sarà più facile giustificare la sostituzione con un tedesco di Mario Draghi fra tre anni, magari con il falco Weidmann. O anche rendere la strada in salita ad un eventuale futuro governo tedesco con posizioni contrapposte a quelle di Angela Merkel.

Tutto torna.

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Forse l’unica cosa che non torna sono le persistenti contribuzioni delle aziende sistemiche tedesche alla Fondazione Clinton. O il fatto che lo scandalo dieselgate di VW fatto esplodere non dal governo USA ma dall’EPA, ente di protezione ambientale americano, sia stato “aggiustato” appena prima della fine del mandato di Obama. O che Deutsche Bank sia tra i più grandi contributori di Hillary con conferenze pagate fior di quattrini. O che la tedesca Bayer abbia – per ora – ricevuto il via libera ad acquisire Monsanto prima dell’arrivo del nuovo inquilino della casa bianca. E che contemporaneamente Berlino abbia bloccato per legge i tentativi stranieri di acquisto di aziende tedesche.

Il Governo italiano deve far aprire urgentemente una indagine in sede EU e fin anche nel caso una procedura di infrazione contro Berlino in relazione all’operato di Schauble per quanto in oggetto, né va della credibilità internazionale futura dell’Italia oltre che della sua sopravvivenza politica in un ambito completamente diverso rispetto all’attuale.

Mitt Dolcino
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*”So schoent Schaeuble den Schuldenhausalt – der Trick koennte uns teuer zu stehem kommen”, Huffington Post Deutschland, 3.Nov.2016


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