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Renzì e Morettì, la svendita dello Stato Maggiore per liberarsi della Nazione. (Dardo)

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Carissimi lettori, siamo giunti al redde rationem del progetto perverso che l’attuale governo, insieme alla complicità di parte dei nostri generali legati ad ambienti europei e pseudo Think tank, congiuntamente all’AD di Leonardo- Finmeccanica stanno portando avanti per smantellare il comparto industriale militare italiano e metterlo sotto bandiera franco-tedesca.

Le scelte scellerate che l’attuale capo di Leonardo ha compiuto dal punto di vista strategico portano ad un peggioramento continuo delle relazioni internazionali in sede Nato e ad una chiara virata verso la creazione di un gigante della difesa europea, il mostro Airbus Thales.

Pochi di voi sanno che le eccellenze italiane del settore siano legate soprattutto alle relazioni con gli USA e il Regno Unito, pur avendo preferito i precedenti governi fare invocare le quote delle controllate Finmeccanica sia con la Francia, in Thales e MBDA, che in Regno Unito con Agusta Westland. La Brexit ha accelerato il piano franco tedesco di conquista delle risorse strategiche italiane in cambio di mezzo punto di PIL per accontentare Renzì nelle prossime elezioni, oltre al pericoloso referendum sulla Riforma della Costituzione.

Vanno analizzati tre fattori chiave per poter comprendere la piega che tali scenari comportano. Mario Moretti, grande AD di FS, andando a ricoprire lo stesso ruolo in Finmeccanica deve fare un compromesso con i francesi per avere il via libera della sua nomina, approfittando anche degli scandali Agusta per non avere condizionamenti inglesi nella partita. Non solo, non avendo alcuna esperienza internazionale nel settore, si getta ai piedi dello IAI e dei commis d’etat francesi, quali Darnier e altri, per poter portare a termine un progetto che lo vede restare in sella a vita senza andare a bussare in giro per il mondo alle porte di governi vari rischiando le manette come i suoi predecessori. Uno dei maggiori esperti di sistemi ferroviari al mondo cede per primo proprio le attività industriali legate al successo della sua carriera in FS. C’era un segnale in tal senso da quando di colpo egli preferì a Finmeccanica, Ansaldo Sts e Breda, i cugini di Alstom per la fornitura di carrozze e trenini regionali. Non bisogna meravigliarsi quindi che i vertici delle nostre controllate pubbliche siano scelti dagli interessi francesi e comunitari, prima nei governi di centro sinistra e poi fino ad arrivare alla nomina del Capo security Rai senza Nulla Osta di Sicurezza. Sia lo IAI che l’ISPI sono finanziati da Leonardo Finmeccanica e da Bruxelles direttamente, annoverando ai vertici sempre Ambasciatori e Generali della Repubblica tra i più filo europei. È curioso rilevare che uno come Moretti abbia tralasciato le forniture internazionali con le consociate americane e britanniche alle attività diplomatiche nazionali e preferisca dedicarsi solo a quelle che è riuscito a imporre nel Libro Bianco della Difesa per conto del comparto militare europeo. Quando la richiesta di trasporti ferroviari in tutto il mondo aumenta a dismisura Morettì preferisce disfarsi dei contratti in essere consegnando anche le proprie competenze all’oblio e quelle delle ex controllate ad attori terzi che non impediscano la supremazia francese nel mercato europeo ed internazionale. Strani casi della vita.

Passiamo ora all’attacco multiplo che ex Generali e Ammiragli hanno riservato alle attuali rappresentanze di governo ed ai Capi di Stato Maggiore della Difesa, consiglieri militari ecc.

Il blocco strategico del rinnovo della nostra flotta navale, che è costato il posto a De Giorgi, l’impedimento continuo che la ministra Pinotti e i Generali a servizio della politica hanno posto nei confronti dei vertici delle Forze Armate durante la compilazione del Libro Bianco della Difesa, portano la sigla di Bruxelles e dei vari amici francesi che accompagnano le strategie dei nostri vertici della Difesa e dell’industria della Sicurezza. Mai si era visto sostituire il ministro della Difesa ad un convegno proprio dal Capo dello SMD, semmai da un sottosegretario che ne portasse i saluti.  Non bisogna poi dimenticare che la scelta di chiamare Leonardo Finmeccanica sia da raffinati palati storici. Presso la corte dei Medici a Parigi il grande Leonardo compì la seconda parte dei suoi capolavori e morì. La Gioconda sorride sempre più enigmatica al futuro della nostra Repubblica.

Ma veniamo al nostro premier, Renzì, il quale è stato mollato dagli ambienti militari e diplomatici americani sospettosi di uno strano immobilismo militare in Libia e altri scenari di crisi da parte dei nostri vertici della diplomazia e della difesa. Dopo hanno optato per un intervento chirurgico in Libia mandando un segnale aperto al governo ed ai francesi che stanno giocando a doppio filo tra le parti in causa, persino in Yemen.  Non solo, in ambito Nato i nostri vertici sono compressi tra forzatura sul futuro esercito europeo e minore capacità di impiego su fronti strategici quali Afganistan, Baltici e paesi Balcanici. I nostri politici e i vari Morettì e compagnia non ne vogliono sapere di rinforzare il perimetro di sicurezza del Paese nel Mediterraneo allargato con politiche commerciali e di collaborazione strategica militare, preferiscono molleggiare nelle strategie altrui per non restare invischiati in dispute commerciali con i colleghi francesi. Non deve sorprendere proprio che gli incontri segreti che il nostro Premier ha avuto a Parigi riguardavano proprio un salvacondotto per lui e i suoi sodali, la continuità del piano di aggressione finanziaria alle nostre ricchezze industriali, assicurative e bancarie, nell’unico modo possibile per i decisori d’Oltralpe, incluso il futuro di Italo, compartecipato dai francesi e da Della Valle. Guarda caso il renziano AD delle FS sarà costretto a comprare Italo e salvarla dai debiti.

L’entrata dei grandi fondi americani nelle proprietà bancarie italiane e speriamo a breve alcuni segnali geopolitici indipendenti dalle elezioni americane porteranno ad una chiara virata necessaria per salvare il nostro paese dalle orde libere di predatori di conoscenze, competenze e capitali. Facciamo nostro l’appello dei Generali e Ammiragli alla Sovranità Nazionale delle Forze Armate e ricordiamoci di votare No a chiunque voglia imporre il proprio pensiero calpestando la Costituzione e i valori cui i liberi pensatori e i padri della Repubblica anelavano anche da Ventotene. Il vertice del Pensiero Unico Europeo sta macchiando la nostra storia democratica e liberale, Napolitano, Ciampi, Monti e i loro figliocci che hanno svenduto il Paese si preparino ad una Giustizia sovrana che li consegni ai posteri quali sono, membri della Legion Etranger. Siam pronti alla Morte l’Italia chiamò, così cantano tutti i Giovani Italiani a 70 anni della nascita della Repubblica Italiana…

Dardo


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