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Renzi è caduto. Ora un nuovo governo che voglia contrastare l’austerità EU prendendo esempio dagli USA. Il caso Gentiloni

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Dunque Renzi è caduto. Stesso errore di Berlusconi, non ha capito che il vento cambiava. Il problema per l’ex sindaco fiorentino è però più grande, in un delirio di onnipotenza non ha capito cosa volessero veramente i suoi stessi connazionali. Ed ha anche ceduto alle tentazioni europee: la riforma della costituzione era scritta così male che è stato solo un bene non approvarla, son sicuro che lo sa anche lui.

In fondo, diciamolo, il governo scorso aveva sapientemente preso tempo con l’Europa brandendo la riforma della costituzione come scusa: dobbiamo dire che è stato un bene che abbia ascoltato i nostri consigli e la data referendaria sia stata spostata dopo l’elezione di Trump, solo per questa ragione oggi sui mercati non abbiamo visto alcuna reazione negativa. Questo accade perchè il nuovo inquilino della Casa Bianca non accetta e non accetterà l’austerità euroimposta (figuratevi che non le ha mandate a dire alla Cina su Taiwan, pensate che paura gli fanno i tedeschi!).

Diciamola tutta, la riforma elettorale italiana serviva per legarci mani e piedi all’Europa e questo non è successo. Bravi italiani.

Da domani si cambia. Prima di tutto l’Italia deve stringersi verso l’alleato di sempre, gli USA. Anche a livello ideologico, Trump rappresenta certamente l’ideale capitalista e del libero mercato al contrario delle manipolazioni di borsa ben condensate negli interventi delle banche centrale via acquisti in borsa introdotti da Obama e dalle sue dissennate policies al limite del socialismo per via capitalistica (permettetemi, è inaccettabile che banche centrali detengano oltre il 50% delle azioni quotate come succede in Giappone o che una delle più grandi aziende di tecnologia del mondo, la Apple, abbia come suo primo azionista la Banca Nazionale Svizzera).

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Quello che si sta approssimando è una controriforma che ci riavvicini al mercato, quello vero, tornando alle sane origini capitalistiche: la nuova amministrazione USA andrà contro i poteri costituiti se non giustificati né dalle forze di mercato né da una condivisione dei benefici con la gente che lavora, in primis la famosa classe media che le policies neoliberista di Obama e la classe elitaria globale hanno cercato di annientare. Prima ci rendiamo conto di questa situazione meglio è.
Va per altro sottolineato che, sapientemente, il presidente eletto USA si sta circondando di militari e di esperti che non hanno bisogno di denaro, ottima scelta direi, vedo molto difficile comprare chi ci crede veramente e chi non ha bisogno di soldi, magari offrendo in contropartita un tozzo di pane in cambio di valori smisurati appartenenti ai cittadini.

Non confondete, chi scrive è assolutamente di destra, con distinguo: chi fa, chi sa fare, costruire, generare valore deve essere premiato per il suo impegno e lavoro ma parimenti chi per attitudine non fa nulla ed invero distrugge non ha titolo per goderne i benefici. Ciò non significa escludere le classi meno ricche, direi i perfetto contrario: bisogna fare in modo di stimolare l’intera società a creare valore perchè solo così si fa il vero bene del Paese.

Dunque, dopo le necessarie premesse, il nuovo Governo dovrà cambiare registro. Ossia, l’Italia ha detto un NO chiaro, rotondo, incontrovertibile a questa Europa austera ed alla volontà di piegare il nostro Paese ai voleri (e sopratutto agli interessi) eurotedeschi.

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Or dunque, da domani si cambia ed il nuovo primo ministro, sia anche lo stesso Renzi, dovrà allineare il proprio operato sulla base di pochi, chiari principi cardine che serviranno anche per generare crescita non solo per l’Europa ma per il mondo:

PRIMO, l’Italia dovrà avere leggi e regolamenti non difformi a quelli dei principali paesi europei, in difesa dei propri interessi
– ad esempio, dovremo richiedere di avere lo stesso limite ai contanti che ha la Germania, dovremo richiedere di poter permettere alla Banca d’Italia di comprare l’inoptato offerto dal tesoro sul mercato primario come fa la Bundesbank, dovremo avere il pareggio di bilancio in Costituzione solo se questo è un obbligo anche per gli altri grandi paesi EU ecc.

SECONDO, l’EU deve tornare ai principi dei padri fondatori dell’Europa ossia deve essere solidale, con tutto quanto ciò comporta in termini di correzione dell’assetto attuale ossia abrogazione dell’austerità a solo vantaggio tedesco
– ciò significa che bisognerà giocoforza arrivare ad emettere eurobonds, come gli USA ci hanno insegnato prima si fa l’unione politica e poi quella fiscale, la condivisione del debito è una conseguenza normale di un normale approccio comunitario e/o federale, in caso contrario non esiste nessuna Unione e tanto vale tornare alle valute nazionali
– oggi la Germania non solo tarpa le ali, leggasi blocca economicamente i propri partners EU con il fine di “comprarseli” [vedasi cosa sta succedendo al suo principale competitor manifatturiero, l’Italia]: in aggiunta non consuma nemmeno, ossia il primo paese mondiale per PIL, l’EU, vedi per l’austerità vedi perchè vuole essere virtuoso, di fatto risparmia senza consumare, leggasi anche è la Germania il primo ostacolo alla crescita mondiale

TERZO, l’EU deve convergere ai valori NATO ed evitare avventurismi militari che, inevitabilmente con la Germania al comando, avrebbero conseguenze deleterie per la pace mondiale, la storia insegna (leggasi anche, l’Italia non accetterà la sostituzione degli USA in Europa in termini di preminenza nella difesa militare).

Un ultimo appunto sul ministro Gentiloni: a seguito delle parole proferite prima dell’elezione del nuovo presidente USA, il nostro ministro va sostituito immediatamente, non è accettabile che il primo partner globale italiano debba subire l’onta di confrontarsi con un ministro che pubblicamente non accetta affatto la prossima impostazione politica degli States (con questa affermazione siamo sicuri che Gentiloni sarà il prossimo candidato per la Legion d’Onore francese).

Mitt Dolcino


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