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RALLENTA LA CRESCITA DEL PIL….MA NON SIAMO MICA IN CRISI…E’ SOLO EFFETTO DELL’EURO

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Rallenta il Pil annuo, anzi, si appiattisce (secondo taluni organi ufficiali di comunicazione) su un valore risicatissimo (come da previsioni di tutti tranne che degli enti preposti)

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e per l’ennesimo anno di fila ci troviamo qui a sostenere che le cose non vanno bene poiché si è in presenza di un deliberato intento distruttivo della domanda interna (Monti docet). Se n’è accorto persino Mentana:

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Persino Mentana oggi ve lo dice:

  • giù le tasse
  • su la spesa a deficit (ndr: per sostenere l’occupazione)!

Non si tratta di essere spreconi e non si ARRUBBA NESSUN FUTURO DEI GIOVANI ACCUMULANDO DEBITO PUBBLICO!

Si tratta di riportare a lavorare tutti quelli che lo desiderano e riempire le fabbriche che ancora sono riuscite a rimanere in piedi!

Attenzione, questo comporterà che non potrete più mangiarvi il pane ad 1 euro, quello che vi propinano certi supermercati giocando su maggior umidità (che determina un maggior peso) e farine mezze malate (provenienti da chissà dove), dovrete pagarlo almeno 1 euro e 50 se non 2 al chilo. In questo modo si che si genera un pò d’inflazione. L’inflazzzzione! L’atavica paura degli aguzzini, i creditori, ossia dei mercati internazionali dei capitali! Ma SE siamo in deflazione, di cosa ci si preoccupa, il problema non si pone!

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Dunque, dicevamo di portare a lavorare tutti quelli che lo desiderano e riempire di ordinativi tutte le fabbriche che ancora sono rimaste (e che sono attualmente parzialmente o totalmente ferme).

Non è una utopia! E’ possibile, è, anzi, auspicabile! Lo sostiene anche il Fondo Monetario Internazionale:

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Italia, Francia e Spagna sono le peggio messe in termini di fabbriche ferme a causa delle manovre di “FISCAL RETRENCHMENT” (di Montiana memoria) finalizzate a riportare in positivo le PARTITE CORRENTI DELLA BILANCIA COMMERCIALE e rendere, QUINDI, SOSTENIBILE L’EURO!

Ora è il momento di dire basta! Per poterci permettere un monetone pesante, concorrente del dollaro, abbiamo dovuto inventarci questa crisi, che non è da offerta (produzione) ma da domanda (mancano i liquidi per comprare tutte le merci oggi presenti negli scaffali dei negozi). Non siamo in crisi poiché vi è sovrabbondanza di produzione nel mondo (output gap negativo), solo che NON SFRUTTIAMO A DOVERE TUTTE LE BOCCHE DI FUOCO ESISTENTI (fabbriche) E PER IL DOGMA DEL DIO MERCATO (regolato da Mercurio, il Dio degli affari) LE LASCIAMO INOPEROSE ASSIEME A TANTI INDIVIDUI CHE AVREBBERO VOGLIA E BISOGNO DI LAVORARE.

Dobbiamo reagire velocemente, prima che i macchinari si deteriorino e le competenze distintive degli addetti ai lavori si perdano nel tempo, altrimenti il paese andrà a rotoli prima ancora che la maggior parte delle persone avranno compreso sino in fondo il problema!

Ovviamente, la sostenibilità della spesa a deficit, QUANDO ATTUATA CON UNA MONETA SOVRANA, non rappresenta alcun problema poiché il risparmio in termini di oneri finanziari di servizio al debito è notevole, questi scompariranno per la più parte (per effetto della monetizzazione del debito) ed allora saranno possibili numerosi interventi in economia da parte dei governi in carica…..riflettete su questa slide:

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Preferite le briciole del pane o delle succulente bistecche di carne?

Ad maiora!

 


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