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“Quando salterà l’€uro?”

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Questa è la domanda che mi viene più spesso posta.
A parte il fatto che non ho la sfera di cristallo, cerco di rispondere con delle ipotesi corroborate dai suggerimenti della mia più cara amica: la Matematica.

È chiaro che la moneta comune €uro (non chiamatela unica che mi arrabbio) è destinata a scoppiare e questo accadrà quando la Francia avrà un debito pubblico e un rapporto debito/PIL come quello italiano, e credetemi, i cuginetti transalpini sono sulla strada giusta: ci raggiungeranno quanto prima. Non che questi rapporti contino granchè in assoluto, ma nella U€, dal momento che nessuno di quei Paesi che hanno sposato l’€uro può fare politica monetaria secondo le proprie (legittime o meno) necessità, contano eccome! Anzi, per il CIM di Bruxelles, sono le uniche cose a contare davvero.

Mi spiego meglio: la Francia non avendo ancora l’incancrenimento dei conti italiani (dovrebbe essere intorno al 100% il loro rapp deb/PIL) può ancora accumulare deficit più o meno come gli pare, aspettando sempre la ripresa arrivi (e state certi che NON ci sarà neppure per loro), tant’è vero che hanno chiuso il 2013 con un deficit che sfiora il 6% e quest’anno sono orientati a confermarlo. Per sostenere lo stato sociale e l’occupazione (e di conseguenza i consumi stagnanti) il governo Hollande sta (giustamente) spendendo a deficit, ma, da quello che si evince ogni giorno dai dati diffusi dall’istituto di statistica francese, a breve saranno nei guai anche loro: disoccupazione in costante aumento, produzione industriale in crollo verticale e consumi in contrazione sono il corollario quotidiano per le notti insonni dell’inquilino dell’Eliseo. (p.s per lo stesso motivo anche la Spagna può sforare quel tetto del 3% di deficit)

In 12 mesi (da settembre 2013 ad agosto 2014) la Francia ha accumulato un passivo di bilancia commerciale (differenza tra esportazioni ed importazioni) pari a 58,6 miliardi di €uro (circa 4.9 mld al mese di media!), mentre il budget governativo è in continuo aumento, andando ad appesantire il debito pubblico (e di conseguenza il rapp debito/PIL). Il loro PIL si tiene ancora in bilico proprio grazie al generosissimo 6% di deficit che la UE consente ancora ai francesi, ma tutto ciò, appunto, non sarà per sempre. Quando questo accadrà, STATENE CERTI, la Francia non potrà far altro che abbandonare la moneta comune, rompendo l’€uro e la UE. Questa sarà la nuova rivoluzione francese e libererà il continente dalla morsa letale della €URSS. Nel 2017 ci saranno le nuove elezioni per l’Eliseo e, statene certi, collimeranno con i problemi che ho elencato.
Segnatevi la data e se non dovesse accadere nulla di eclatante in Italia, tipo ribellioni o sciopero fiscale prima di allora, nonostante l’insediamento della trojka che sembra sempre più probabile, la fine del 2017 potrebbe davvero vedere, per mano dei francesi, la morte della moneta comune €uro (e di conseguenza della UE, almeno come oggi è concepita).

Parlando di passivi di bil comm non possiamo trascurare l’Inghilterra che, nell’anno solare appena citato, ha accumulato la bella cifretta di -111,02 miliardi di sterline che al cambio attuale fanno 138,75 miliardi di €uro. Il board della BoE (Bank of England, il CIM inglese, in pratica) ha confermato in questi giorni il tasso di sconto allo 0,50% e il QU (piano di riacquisto di debito in scadenza) a 375 mld di Sterline (€ 468.75 mld). In pratica, come gli americani, spendono e spandono a nostre spese e a proposito di USA, che di bilancia commerciale negativa sono i RE incontrastati, in un solo anno riescono ad importare dai 400 ai 450 miliardi di dollari in più di quanto esportano. Tutto questo grazie all’imposizione FORZOSA (nel senso di forza militare) del dollaro come valuta di riserva mondiale.

Adesso, invece, parliamo della Germania: la bil comm tedesca, sempre nello stesso periodo, è positiva per l’astronomica cifra di 202,4 miliardi: vi state facendo un’idea PRECISA di CHI siano i compratori del “made in germany”? di sicuro non sono i cinesi (hanno un surplus strutturale da decenni VS Germany) ne i poverissimi indiani.

Se al CIM di Bruxelles, invece di parlare di patto di stabilità, ESM, fiscal compact e altre simili idiozie AMMAZZAPOPOLI si discutesse di pareggio, NON di bilancio, ma bensì di BILANCIA commerciale intra-UE, state certi che nell’arco di breve tempo la Germania dovrebbe optare per una di queste due scelte:
1) ridurre la sua produzione (o come opzione esportare magari DAVVERO verso Cina ed India) ;
2) sarebbe costretta ad IMPORTARE 150 miliardi di merce in più dalla UE (a tanto o anche più ammonta lo scompenso di bilancia commerciale Germania VS UE 27), facendo di conseguenza tornare in pareggio gli altri membri di €UroZone importatori netti come la Francia.
Ma tutto ciò, ovviamente, non conviene al socio di maggioranza Germania che da quando ha l’€uro – cucito addosso alle proprie necessità – ha accumulato 1200 miliardi di surplus dagli altri membri di UE 27.

Purtroppo i nostri n€uroparlamentari, alle INUTILI riunioni al
n€Uroparlamento, preferiscono parlare di “carriole” se si tornasse alla £ira (magari andando in autostop dalla Sicilia a Bruxelles) o, al limite, parlare di scie chimiche e NWO.

Roberto Nardella

 

bandiera euro nazista


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