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Economia

Prossima fermata: deflazione globale?

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Questi Paesi sotto elencati sono le prime 15 Nazioni al mondo (G15) per Prodotto Interno Lordo (PIL nominale 2012) espresso in miliardi di dollari USA;
Nella prima colonna c’è il rendimento dei titoli di debito statale (Bond) a 10 anni del marzo 2013;
Nella seconda i dati relativi agli stessi titoli aggiornati al 5 febbraio 2015.

PIL mondo 2012 $72216 miliardi; popolazione mondiale 2012 7,2 miliardi ca.

TAB 1
Posizione .Stato….. marzo 2013…………05/02/2015
1)……….USA…………1,850%……………….1.766%
2)……….Cina…………3.460%……………….3.471%
3)……… Giappone……0.570%……………….0.360%
4)……… Germania……1,290%……………….0,343%
5)……….Francia……….2,030%……………….0,563%
6)……….UK… ………..1.780%……………….1,510%
7)……….Brasile………10.100%……………..12.205%
8)……….Italia…………4.780%……………….1,604%
9)……… Russia…………6.910%……………..13,430%
10)………India………..11.960%……………….7.702%
11)……..Canada………..1.240%……………….1.282%
12)……..Australia………3.400%……………….2,426%
13)……..Spagna…………5.070%……………….1,460%
14)……..Messico………..4.880%……………….5,380%
15)……..Korea sud………2.800%……………….2,278%

Il PIL del gruppo G15 è pari a $54076 miliardi ed equivale a quasi il 75% dell’intero PIL mondiale, mentre la popolazione complessiva è di 3,940 miliardi di abitanti che corrisponde a quasi il 55% di quella mondiale.

TAB 2
differenza di rendimenti tra le 4 maggiori economie di €Z

Posizione .Stato….. marzo 2013…………05/02/2015
4)……… Germania……1,290%……………….0,343%
5)……….Francia……….2,030%……………….0,563%
8)……….Italia…………4.780%………………1,604%
13)………Spagna………..5.070%………………1,460%

I PIL delle 4 maggiori economie facenti parte della moneta comune sono pari a $9400 miliardi, ovvero il 13% del PIL mondiale, con popolazione complessiva di 260 mln, pari al 3,61% del totale.

TAB 3
Differenza di rendimenti tra i Paesi avanzati

Posizione .Stato….. marzo 2013…………05/02/2015
1)……….USA…………..1,850%……………….1.766%
3)……… Giappone……0.570%……………….0.360%
4)……… Germania……1,290%……………….0,343%
5)……….Francia……….2,030%……………….0,563%
6)……….UK… ………….1.780%……………….1,510%
8)……….Italia…………..4.780%……………….1,604%
11)……..Canada………..1.240%……………….1.282%
12)……..Australia……….3.400%……………….2,426%
13)……..Spagna…………5.070%……………….1,460%
15)……..Korea sud………2.800%……………….2,278%

Il PIL complessivo dei paesi avanzati è di $38570 miliardi, pari al 53,5% del PIL mondo, mentre il numero degli abitanti è pari a 862 milioni ca, ovvero il 12% ca di quella mondiale.

TAB 4
Differenza di rendimenti tra gli emergenti
Posizione .Stato….. marzo 2013…………05/02/2015
2)……….Cina…………..3.460%……………….3.471%
7)……….Brasile………10.100%……………..12.205%
9)……… Russia………..6.910%……………..13,430%
10)………India………..11.960%……………….7,702%
14)………Messico……..4.880%……………….5,380%

Le 6 economie emergenti del G15 hanno un PIL complessivo di $15506 mld, pari al 21.5% del PIL globale, mentre gli abitanti sono 3,075 mld, ovvero il 42,7% del mondo.

Il PIL globale dei Paesi avanzati, compresa l’intera Unione Europea e la Nuova Zelanda ammonta a $43535mld ed è pari a circa il 60,5% del PIL mondiale, mentre la popolazione è di 1,020 miliardi, pari al 14,7% della popolazione globale.

È evidente che una frenata economica dei Paesi avanzati corrisponde ad una contrazione globale piuttosto marcata, incidendo pesantemente sia sulla crescita dei Paesi emergenti che su quella globale: è così è stato e così sarà.

Il rendimento medio dei Bond del gruppo di Paesi nella TAB 2 oggi è dello 0,9925%, in calo di un esponenziale -3% da quello registrato meno di 2 anni fa, pari al 3,925%. E state pur certi che alla fine del Q€ (fine 2016) sarà ancora più basso, se non pari o addirittura inferiore allo 0%.

Il rendimento medio dei Bond decennali del gruppo della TAB 3 è pari al 1,360% e se da essa escludessimo Australia e Corea del sud (PIL complessivo di $2670 mld, con popolazione di appena 73 milioni), arriveremmo ad un modestissimo 1,112%. Nel 2013 la stessa media era del 2,48%.

Considerando che, tranne gli USA che l’hanno appena chiuso, sono operativi -o lo saranno a breve- QE (riacquisto di debito pubblico da parte delle Banche Centrali) pari a $196 miliardi/mese ($80 mld Giappone + $47 mld UK + $69 mld €Z) i rendimenti continueranno a scendere ancora, regalando all’area di maggior peso economico mondiale un lungo periodo di deflazione, che come un’infezione letale si sta già propagando in diverse altre aree.

Di converso possiamo notare che nel gruppo degli emergenti della TAB 4 i rendimenti medi sono cresciuti, soprattutto a causa di Russia e Brasile, passando dal 7.462% al 8,438%. A causa della crisi economica molti emergenti sono costretti a svalutare la moneta (non dopo aver difeso strenuamente il cambio con le riserve di valuta pregiata) e ad aumentare i tassi di interesse nella speranza (spesso vana) di continuare ad attrarre investitori che prestano loro denaro, mettendo allo stesso tempo un freno ai residenti desiderosi d’indebitarsi.
Non è un caso che nella sola India i tassi siano scesi considerevolmente (-4,26%): stiamo parlando del Paese tra i più poveri e popolosi in assoluto (PIL nominale procapite di appena $1500 ca) e la loro crescita è legata soprattutto ad un consumo maggiore di alimenti che, evidentemente vengono prodotti e consumati in loco, senza però trascurare un saldo negativo di bilancia commerciale perenne che, spero, stiano servendo soprattutto per investimenti strutturali che daranno i loro frutti nel medio-lungo periodo.

Le maggiori Banche Centrali mondiali hanno tutte saggi di interesse prossimi allo ZERO (BCE 0.05%, FED 0/0.25%, BoE 0,25%, BoJ 0.10%): questo doveva servire a far ripartire il credito necessario per stimolare la crescita. Ma evidentemente non è servito, così come non sono serviti gli interessi negativi sui depositi delle banche presso la BCE: non c’è fiducia in una zona dove i prestiti incagliati e/o inesigibili sfiorano il 15%.

Non sono passati inosservati i vari tagli dei saggi d’interesse operati da molte altre BC che in diversi casi si sono orientate verso tassi negativi: oramai quasi il 17% dei Bond mondiali (sia governativi che corporate) sono negativi (in pratica paghi tu interessi a loro). Un’evenienza MAI ACCADUTA prima di oggi.

Il brusco calo delle Materie Prime (petrolio, rame e materie ferrose sono ai minimi degli ultimi 10 anni) ci dovrebbe far capire molte cose: è la cartina di tornasole che ci conferma un incombente lungo periodo di deflazione aggregata. È la prima volta nella breve Storia del mondo che capita: la capacità produttiva supera almeno del doppio la capacità di assorbimento: per riequilibrare le cose dovranno cessare l’attività il 50% dei siti di stoccaggio, delle fabbriche, dei negozi e di tutte le attività in genere, con gli indubbi risvolti che ne seguirebbero: MASSE di SENZA LAVORO, pronte a seguire in qualsiasi modo e a qualsiasi costo un qualsiasi individuo capace di motivarle. Non dimentichiamo che la crescita globale degli ultimi 20 anni è stata trainata dal DEBITO. Se ne è concesso troppo e troppo facilmente: in pochi anni il debito aggregato planetario è diventato il 300% del PIL globale.
A tutto ciò c’è una spiegazione ma è difficile che chi ci ha condotto sin qui l’accetti: il denaro, mezzo nato per facilitare gli scambi (eliminando la fatica del baratto), è diventato esso stesso merce (a volte rarissima in certe zone e altre volte in sovrabbondanza in certe altre), creato da banche private inumane e senza scrupoli che adesso vogliono mutuarlo in questo banalissimo modo: distribuendo le LORO immani perdite all’intera popolazione mondiale.
Sarebbe bastata un’inflazione media superiore al 4/5% nei Paesi avanzati a scongiurare tutto ciò: il denaro generato dall’interesse, NON rimborsabile perché inesistente (se mi presti 100 e devo renderne 105 è chiarissimo che quei 5 di interesse non ci sono), avrebbe “limato” l’interesse stesso, pareggiandolo quasi.
Una inflazione stabile sopra al 4/5% come la si ottiene? Nel modo più semplice in assoluto: dando un buon lavoro ben retribuito a chi lo richiede. Questo dovrebbe essere il VERO DIRITTO INALIENABILE dell’uomo: tutto il resto conduce alla schiavitù.
Ci sarebbero tanti modi per mettere in pratica una cosa simile, ma semplicemente, NON LO SI VUOLE: la bramosia umana è immensamente più forte della ragione. Chi ci ha condotto sul ciglio del baratro ha un UNICO desiderio: avere masse di disperati ridotti in semi-schiavitù, imboniti e guidati da una finta democrazia proprietaria dei migliori mezzi di distrazione di massa.

A leggere a mente sgombra, considerando le prospettive di crescita reale che sono ben al di sotto di quelle propinateci dal FMI, deduco che avremo due situazioni distinte e contrapposte:
1) I Paesi avanzati attraverseranno un periodo di deflazione tipo Giappone che si trasformerà in diversi casi in stagdeflazione (stagnazione economica + deflazione).
2) I Paesi in via di sviluppo invece potrebbero avere una situazione ancor più preoccupante: la stagflazione (stagnazione economica + alta inflazione), cosa che ha già colpito in pieno la Russia, il Venezuela e forse anche il Brasile.

Le possibili vie d’uscita sono essenzialmente due:
1) La rottura dell’area €uro che porterebbe ad una revisione completa dell’intero vecchio continente;
2) La TERZA GUERRA MONDIALE.

Spero che non siano così pazzi da prendere in considerazione la seconda che ho detto e, soprattutto, spero di sbagliarmi, ora più che mai.

Roberto Nardella

 

deserto


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