Seguici su

Attualità

Populisti o Patrioti (di Raffaele Salomone Megna)

Pubblicato

il

la-lliberta

C’è un vero e proprio conformismo intellettuale in Italia, che impone di affrontare alcuni temi in determinati modi e secondo una certa ottica .

Anzi l’ideale sarebbe, secondo il pensiero prevalente , non affrontarli proprio , ma se proprio devono essere oggetto di disamina , si deve seguire un sentiero già tracciato dal quale non ci si può allontanare in alcun modo pena essere definiti , a seconda di quanto ci si è discosti , populista o addirittura, per i casi più gravi, nazionalista .

Quali sono questi temi ? Quelli più rilevanti sostanzialmente tre : l’immigrazione , la gestione dell’ euro , l’unione europea .

Con questo breve scritto parleremo d’immigrazione .

Ecco cosa dice in merito la nostra Carta Costituzionale al comma 3 dell’art. 10 : lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge .

I “Padri Costituenti” , che lo scrissero nella Carta Costituzionale italiana, memori del fatto che durante il periodo fascista molti oppositori del regime trovarono asilo in Francia o negli Stati Uniti, avevano la certezza profonda che solo la solidarietà internazionale costituisce una garanzia efficace alla tutela dei diritti umani e della pace .

E’ quanto mai chiaro che la nostra Costituzione parla di emigranti per motivi politici e non di emigranti per motivi economici .

Fatta questa precisazione , assolutamente necessaria per una corretta disamina , alcune stime internazionali prevedono entro il 2050 un flusso migratorio verso l’Europa di un miliardo di persone tutte provenienti dall’Africa subsahariana , praticamente il doppio dell’attuale popolazione residente nell’Unione Europea !

I media parlano di un fenomeno globale e quindi, come la “ globalizzazione “ economica, inarrestabile e senza soluzione . Bisogna accettarla .

Personalmente credo che non sia così .

Vediamo quanto sta succedendo in Italia .

I dati ISTAT , per il 2015 , riportano che in Italia ci sono 60.654.000 di residenti dei quali 5.054.000 sono stranieri con una percentuale pari all’ 8,3% della popolazione complessiva ( nel 1990 era dello 0,8% ) .

Sicuramente l’aumento è stato enorme dagli anni 90 ad oggi , poiché detta percentuale si è decuplicata , anche se è inferiore a quelle che si riscontrano in altre nazioni europee , come Francia ed Inghilterra , tutte però ex potenze coloniali .

Da rilevare che nel 2015 , sempre dati ISTAT , c’è stato anche un altro fenomeno non di poco conto e che è passato quasi sotto silenzio : il numero dei residenti , per la prima volta negli ultimi 90 anni, ha registrato una diminuzione consistente, con un saldo complessivo negativo per 130.061 unità.

Il calo riguarda esclusivamente la popolazione di cittadinanza italiana , 141.777 residenti in meno, mentre la popolazione straniera aumenta di 11.716.  

Dunque è in corso una sostituzione di cittadini italiani con stranieri .

Ai tecnici e ai laureati italiani che vanno in Inghilterra , Germania e Francia subentrano agricoltori africani.

In buona sostanza , con l’immigrazione si cerca di compensare l’emigrazione .

Alcuni dicono che ciò sia giusto ed opportuno a causa della scarsa natalità italiana e dell’invecchiamento dei residenti ( 1,35 figli per donna e 44,7 anni di media ) .

Si accettano gli effetti , come destino ineluttabile , ma nessuno però analizza le cause di tale fenomeno . E invece dovremmo dovremmo chiederci : perchè in Italia la natalità è così bassa ?

Perchè i nostri giovani migliori vanno via ?

La risposta dei governanti di turno è il lassez faire , colmare i vuoti con stranieri immigrati.

Le altre soluzioni sono più difficili ed implicano quelle scelte che non sarebbero in accordo con le politiche economiche europee .

Si dovrebbe infatti parlare di sostegno al reddito per le giovani coppie , per chi ha figli , di reddito di cittadinanza, di asili nido , di stato sociale insomma cose che in Europa e in Italia equivalgono ad una bestemmia secondo il Fiscal Compact , vere “ Tavole della legge “ date da Monti ai governanti italiani .

Ma non basta . La questione è una medaglia a due facce .

Sarebbe anche da chiedersi come mai le genti dell’Africa emigrano e perché .

Saranno forse sbagliate le politiche neoliberiste imposte alle loro economie ?

Saranno forse i recenti interventi militari dissennati di Francia ed Inghilterra ?

E la politica estera degli Stati Uniti ?

Credo di sì .

Certo è molto più semplice ammettere che il fenomeno dell’immigrazione è ingovernabile e non che esso è la conseguenza di orribili crimini perpetrati ai danni di povere genti per potersi accaparrare le riserve energetiche e le materie prime delle loro terre .

La denatalità italiana , l’emigrazione dei nostri giovani , l’immigrazione di tanti poveri disperati sono conseguenza di scelte politiche che fanno capo ad una unica visione economica , quella neoliberista , imperante in Europa, ma sino ad oggi tragicamente fallace tranne che per l’elite finanziaria mondiale .

Ritornando a quanto avviene in Italia, la prima domanda da porsi è ovviamente la seguente : esiste un limite all’accoglienza oppure no ?

E’ una domanda scomoda , ma assolutamente pertinente .

Quale percentuale possiamo permetterci ?

Il 10% , il 20% oppure come asserisce il Santo Padre non deve esserci limite alcuno ?

Non è una domanda da populista o da nazionalista , credo che sia solo buon senso .

Personalmente ritengo che il limite sia imposto dalle condizioni economiche del paese di accoglienza.

Per dirla con Orazio : “ Est modus in rebus, est limen utracitroque errabitur “ . C’è un limite superato il quale si sbaglia .

Dovendo garantire pari opportunità e condizioni di vita dignitose a chi viene accolto in Italia, così come a quelli che ne hanno diritto , ius sanguinis , è evidente che siamo arrivati al limite .

E questo è confermato dal fatto che nel 2015 per la prima volta in Italia è anche diminuita l’attesa di vita alla nascita .

Lo stato sociale a causa dei continui tagli non è più in grado di garantire valori costituzionali , come il diritto alla salute , nè agli italiani nè agli stranieri .

Vi è un preciso disegno economico sotto questi flussi migratori e la pietas cristiana diventa solo una copertura .

Si sostituiscono italiani con immigrati per determinare un calo generalizzato di tutele e garanzie oltre che di stipendi e salari di tutti i residenti indistintamente .

I lavoratori specializzati ed altamente qualificati vengono spinti a lavorare presso i nostri concorrenti esteri, dove trovano condizioni migliori , così ad essi subentrano lavoratori generici e scarsamente qualificati , cosa che determinerà un ulteriore arretramento dell’Italia nel novero delle nazioni più sviluppate .

Ma per avere parlato liberamente di questo problema sono un patriota o un populista ?

Virgilio asseriva “ Felix qui potuit rerum cognoscere causas “ .

Io credo di essere un patriota .

 


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito